Vacanza in Sardegna e incendi: cosa fare se ho già prenotato? Info su rimborso e disdetta

Isabella Policarpio

27/07/2021

Cancellare la vacanza in Sardegna a causa degli incendi ad Oristano: cosa prevede la legge su disdetta e rimborso per disastri ambientali.

Vacanza in Sardegna e incendi: cosa fare se ho già prenotato? Info su rimborso e disdetta

Gli incendi che da giorni stanno divampando in Sardegna, in provincia di Oristano, mettono a rischio le vacanze di moltissime persone. La Regione, infatti, ha dichiarato lo stato d’emergenza per calamità naturale e non è chiaro quale sarà il destino di coloro che hanno già prenotato le ferie nella zona ovest dell’isola.

Le regole su disdetta, rimborso e cancellazione della vacanza in caso di calamità naturali sono indicate nel Codice dei consumatori. In molti casi chi sceglie di non partire può cancellare il viaggio gratuitamente o posticipare il soggiorno.

Cosa sapere e come comportarsi in questo momento di confusione generale.

È possibile annullare una vacanza per incendi e altre calamità?

Le calamità naturali come tornado, incendi e terremoti possono giustificare la cancellazione di un viaggio. In genere questo avviene quando gli eventi meteorologici sono di così ampia portata da rientrare nelle “cause di forza maggiore” e giustificare la proclamazione dello stato di emergenza o di calamità naturale (come in Sardegna), in questi casi la struttura alberghiera o la compagnia aerea possono cancellare il volo/pernottamento senza dover pagare penali.

Se la struttura non procede alla cancellazione del viaggio, il soggiorno può essere annullato dai clienti, ma ciò non dà diritto di per sé a ricevere il rimborso di quanto già pagato: ciò dipendente dalle condizioni di cancellazione selezionate in fase di prenotazione o dalla stipulazione di una assicurazione accessoria.

Quando si può cancellare la prenotazione

Tempi e modi di cancellazione della prenotazione sono indicati nelle condizioni contrattuali che possono prevedere il rimborso totale o il pagamento di una penale.

Precisiamo, però, che se alberghi e pensioni restano regolarmente in funzione nonostante le avverse condizioni meteorologiche, il cliente potrebbe essere comunque costretto a pagare il viaggio nel caso in cui decida di cancellarlo; invece si avrebbe diritto al rimborso totale se per ordine della autorità locali le strutture della zona fossero chiuse ai turisti.

Tuttavia è possibile un ultimo tentativo per non perdere quanto pagato: se l’hotel è aperto ma il cliente sceglie di non partire a cause delle calamità naturali, può chiamare la struttura e concordare la riduzione del prezzo, ottenere un voucher da sfruttare in futuro o posticipare il soggiorno.

Cosa dice la legge sulla cancellazione dei viaggi per disastri ambientali

Per capire come comportarsi in caso di disastri naturali serve tenere presente l’articolo 92 del Codice del consumo:

“Quando il consumatore recede dal contratto nei casi previsti dagli articoli 90 e 91 (aumento di prezzo significativo o modifica significativa di uno o più elementi del contratto), o il pacchetto turistico viene cancellato prima della partenza per qualsiasi motivo, tranne che per colpa del consumatore, questi ha diritto di usufruire di un altro pacchetto turistico di qualità equivalente o superiore senza supplemento di prezzo, o di un pacchetto turistico qualitativamente inferiore previa restituzione della differenza del prezzo, oppure gli e’ rimborsata, entro sette giorni lavorativi dal momento del recesso o della cancellazione, la somma di danaro già corrisposta.”

In sintesi, se il motivo della cancellazione del viaggio non dipende dal consumare (ma, ad esempio dalla struttura o da ordinanze regionali) egli ha diritto ad un altro pacchetto vacanze o al rimborso di quanto speso, in caso contrario si avrà la cancellazione gratuita solo se prevista dal contratto.

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