Usa, cresce l’allarme sul debito che spaventa i mercati mondiali

Violetta Silvestri

11/11/2023

11/11/2023 - 10:32

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L’agenzia Moody’s si è pronunciata sull’outlook del debito Usa e ha lanciato un nuovo allarme sulla prima potenza mondiale. Perché gli Stati Uniti rischiano una crisi che tutti i mercati temono.

Usa, cresce l’allarme sul debito che spaventa i mercati mondiali

Usa nel mirino di Moody’s a causa dell’allarme sul debito che si fa sempre più pressante.

L’agenzia ha abbassato l’outlook sul rating del credito statunitense da “stabile” a “negativo” e ha messo in guardia la prima potenza mondiale su un mix di fattori di rischio pronti a esplodere, quali gli ampi deficit fiscali, una diminuzione dell’accessibilità del debito e una polarizzazione politica nel Congresso.

Il peggioramento dell’outlook può, ma non sempre, precedere un declassamento del rating del credito. Venerdì Moody’s ha riaffermato il rating tripla A degli Stati Uniti, poiché “la formidabile forza creditizia degli Stati Uniti continua a preservare il profilo di credito del Paese sovrano”. In sintesi, la fiducia nei confronti degli Usa non è ancora compromessa.

Tuttavia, Moody’s è l’unica delle tre grandi agenzie di rating del credito che assegna agli Stati Uniti la tripla A. Fitch in agosto ha annunciato di aver declassato gli Stati Uniti da tripla A a doppia A plus, due mesi dopo che il Paese aveva evitato per un soffio un default sovrano a causa della battaglia in Congresso per aumentare il limite di indebitamento.

In un contesto molto complicato a livello economico, con tassi di interesse elevati e incertezza nella ripresa mondiale con due guerre a offuscare il prossimo futuro, l’avvertimento di Moody’s suona come un allarme per i mercati globali. Il debito Usa è sempre di più un problema.

Il debito Usa è una bomba pronta a esplodere? Coda ha detto Moody’s

C’è pressione sulla situazione economica e finanziaria degli Stati Uniti, con l’agenzia di rating Moody’s che ha offerto un quadro chiaro su cosa rischia la potenza mondiale:

“In un contesto di tassi di interesse più elevati, senza misure efficaci di politica fiscale per ridurre la spesa pubblica o aumentare le entrate... il deficit fiscale degli Stati Uniti rimarrà molto ampio, indebolendo significativamente la sostenibilità del debito”, ha scritto l’agenzia.

Moody’s ha aggiunto che il drastico aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro quest’anno “ha aumentato la pressione preesistente sull’accessibilità del debito americano”. Ha aggiunto che “in assenza di un’azione politica, [si] prevede che l’accessibilità del debito degli Stati Uniti diminuirà ulteriormente, in modo costante e significativo, a livelli molto deboli rispetto ad altri stati sovrani con rating elevato”.

La Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse da quasi zero nel marzo dello scorso anno a un range compreso tra il 5,25 e il 5,5% nel tentativo di frenare l’inflazione. Questa aggressiva campagna di inasprimento della politica monetaria ha contribuito a spingere al rialzo i rendimenti finanziari di riferimento.

Inoltre, la continua polarizzazione politica all’interno del Congresso americano aumenta il rischio che i successivi governi non riescano a raggiungere un consenso su un piano fiscale per rallentare il declino dell’accessibilità del debito, secondo Moody’s.

La valutazione dell’agenzia di rating arriva in un momento cruciale a livello politico, con il Congresso che si trova ad affrontare ancora una volta la minaccia incombente di una chiusura del governo. Per ora, il governo avrà finanziamenti fino al 17 novembre, ma i legislatori di Washington rimangono ai ferri corti su un disegno di legge prima della scadenza.

Immediatamente dopo il rilascio di Moody’s, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha affermato che il cambiamento di giudizio “era l’ennesima conseguenza dell’estremismo e della disfunzione repubblicana del Congresso”.

“Sebbene la dichiarazione di Moody’s mantenga il rating Aaa degli Stati Uniti, non siamo d’accordo con il passaggio a un outlook negativo. L’economia americana rimane forte e i titoli del Tesoro sono il principale asset sicuro e liquido a livello mondiale”, ha aggiunto in una nota il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo.

Da evidenziare, infine, che la decisione di Moody’s arriva anche nel momento in cui Biden, che punta alla rielezione nel 2024, ha visto il suo sostegno diminuire drasticamente nei sondaggi. Un sondaggio del New York Times/Siena pubblicato domenica lo mostrava in svantaggio rispetto all’ex presidente Donald Trump, il principale candidato repubblicano, in cinque dei sei Stati chiave: Nevada, Georgia, Arizona, Michigan e Pennsylvania. Il risultato in questi Stati aiuterà a determinare chi vincerà le elezioni presidenziali.

Perché il debito Usa spaventa i mercati

Il giudizio sull’outlook di Moody’s non significa che automaticamente declasserà l’affidabilità creditizia dell’America, ma ne aumenta le possibilità in un momento difficile per la finanza globale.

La sola prospettiva di un declassamento degli Stati Uniti potrebbe danneggiare i portafogli di investimento degli americani, rendere ancora più costoso per loro prendere in prestito denaro e rendere più oneroso per il governo ripagare i propri debiti.

Il debito americano è stato a lungo considerato dagli investitori come il più sicuro tra i beni rifugio, ma il recente taglio di Fitch, insieme all’avvertimento di Moody’s, suggerisce che abbia perso parte di questa sua solidità.

Un declassamento probabilmente causerebbe un aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi poiché gli investitori vedono maggiori rischi nel prestare denaro al governo.

I titoli del Tesoro americano – e in particolare il Treasury a 10 anni – influenzano tutti i tipi di debito, dal tasso ipotecario per le case acquistate dagli americani ai contratti stipulati in tutto il mondo.

C’è dunque una preoccupazione generale nel caso in cui si dovesse procedere a un’ulteriore peggioramento della fiducia negli Usa. I mercati obbligazionari mondiali, ripetutamente scossi negli ultimi mesi, potrebbero subire pesanti contraccolpi.

Gli investitori restano comunque scettici sul fatto che possa davvero esserci un impatto dannoso sull’obbligazionario statunitense, visto come un rifugio sicuro.

Tuttavia, quanto espresso da Moody’s, “ci ricorda che il tempo stringe e che i mercati si stanno avvicinando sempre di più alla consapevolezza che potremmo entrare in un altro periodo drammatico che potrebbe portare alla fine alla chiusura del governo, ha affermato Quincy Krosby, capo stratega globale di Finanziaria LPL.

Il debito e le vicende Usa - politiche e legate alle scelte della Fed - sono sotto stretta osservazione in un momento storico di così grandi incertezze.

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