TerraLuna e UST rimosse da exchange. Do Kwon vuole ristabilire il peg

Claudia Cervi

13 Maggio 2022 - 15:04

La finanza decentralizzata avrebbe dovuto portare trasparenza, sicurezza e democrazia nel nuovo ecosistema tecnologico e finanziario. Ma ha tradito i suoi utenti e ora l’intero mondo crypto vacilla.

TerraLuna e UST rimosse da exchange. Do Kwon vuole ristabilire il peg

Si pensa spesso che le criptovalute operino al di fuori della portata di governi e banche centrale, in modo del tutto decentralizzato, ma di fatto le loro quotazioni sono fortemente influenzate dalle stesse notizie che muovono i mercati regolamentati. I fatti recenti confermano questo stretto legame e mettono a nudo le criticità del meccanismo che regola le stablecoin.

Le stablecoin sono criptovalute legate a valute fiat e sono fondamentali nell’ecosistema delle criptovalute perché offrono agli utenti un luogo (in teoria) sicuro dove depositare liquidità in cambio di un rendimento, evitando così che i fondi rimangano improduttivi sul wallet.

Cosa è successo a TerraLuna e UST

Fino a una settimana fa il sistema delle stablecoin ha funzionato. Poi il castello di carte è saltato. La stablecoin UST si è disaccoppiata dal dollaro (depeg) perdendo oltre il 95% del suo valore e trascinando con sé la criptovaluta LUNA, la cui capitalizzazione è scesa a 200 milioni di dollari dai 40 miliardi precedenti.

Il crash di UST è stato innescato dalla sua natura algoritmica: il suo valore non agganciato direttamente al dollaro ha mostrato al mondo il tallone d’Achille delle stablecoin basate su algoritmi.
Al contrario le criptovalute Tether (USDT) e USDC sono invece supportate da vere e proprie riserve di dollari ed è il motivo per cui hanno resistito alle vendite.

Il piano di salvataggio di Do Kwon per UST e LUNA

Il fondatore di TerraLuna, Do Kwon, ha dichiarato su Twitter di aver un piano di salvataggio per UST e LUNA: l’obiettivo primario è quello di assorbire il più velocemente possibile l’offerta circolante di UST dal mercato. Questo dovrebbe rendere più semplice il processo di riavvicinamento al livello del peg della stablecoin, il rapporto di parità con il dollaro.

La strategia proposta da Do Kwon prevede tre passaggi:

  • che vengano bruciati milioni di UST nel community pool
  • che vengano bruciati UST nel cross-chain su Ethereum per ripristinare la salute degli spread on-chain
  • che siano messi in staking più di 240 milioni di LUNA a garanzia del network

Terra nel mirino della SEC

Nel frattempo la Securities and Exchange Commission (SEC) avrebbe aperto un’inchiesta contro la stablecoin UST di Terra per investigare se dietro al crollo ci sia il coinvolgimento di alcuni gestori che hanno coordinato un attacco contro la blockchain.

Il segretario al Tesoro Janet Yellen ha dichiarato pubblicamente che «questo dimostra semplicemente che Terra Luna sia un prodotto in rapida crescita e che ci sono rischi per la stabilità finanziaria».

TerraLuna e UST rimosse da alcuni exchange

La prima piattaforma a sospendere le transazioni su LUNA e UST è stata Binance: in un comunicato ufficiale, la società ha spiegato di aver agito in conformità con la sua politica per proteggere i suoi utenti “durante l’eccessiva volatilità“.

Seguendo l’esempio di Binance, anche Bybit, Zebpay, CoinDCX e l’indiana WazirX hanno optato per un prudenziale delisting. Il broker eToro, che non tratta direttamente criptovalute, ma permette il trading in CFD, ha sospeso la coppia LUNA/BTC.

Decisione analoga da parte dell’italiana Young Platform, che ha comunicato l’intenzione di rimuovere dall’offerta di LUNA al raggiungimento di una cifra inferiore ai 0,0055 USDT.

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