Tassi di interesse fermi anche in Russia. Nuovi guai economici in vista?

Violetta Silvestri

22 Marzo 2024 - 15:26

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La banca centrale russa ha lasciato invariato il costo del denaro. L’inflazione è ancora alta e potrebbe peggiorare. Quali problemi economici ha Mosca?

Tassi di interesse fermi anche in Russia. Nuovi guai economici in vista?

La banca centrale russa ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento al 16%, avvertendo che la pressione inflazionistica resterà elevata e che le condizioni monetarie restrittive saranno mantenute a lungo per cercare di riportare l’inflazione al 4%.

Il ciclo di inasprimento della banca potrebbe essere terminato, ma non sembra aver ancora trovato valide ragioni per uno stop definitivo. La forte domanda dei consumatori e l’impatto inflazionistico dovuto alla diffusa carenza di manodopera mettono in crisi la nazione in guerra.

La governatrice Nabiullina ha continuato a segnalare che la banca centrale intende mantenere il costo del denaro al livello più alto dai primi giorni della guerra in Ucraina per un periodo prolungato. La crescita annuale dei prezzi si è fermata a oltre il 7%, quasi il doppio del target.

Russia, tassi fermi e problemi da risolvere

Elvira Nabiullina ha ribadito che l’inizio dell’allentamento monetario è più probabile nella seconda metà dell’anno, quando la banca centrale avrà prove convincenti del rallentamento dell’inflazione.

Intanto, sono diversi i venti contrari alla salute economica russa. Regioni tra cui Belgorod e Kursk hanno dovuto affrontare attacchi di droni e missili nelle ultime settimane mentre l’Ucraina lancia una campagna contro le infrastrutture e gli impianti industriali, comprese le installazioni petrolifere, per cercare di indebolire la macchina da guerra russa. Inoltre, il fatto che le elezioni presidenziali siano passate significa che il controllo dei prezzi in generale potrebbe indebolirsi, secondo Dmitry Polevoy, direttore degli investimenti di Astra Asset Management.

I prodotti di base tradizionalmente convenienti come il pollo potrebbero diventare più costosi man mano che continuano gli attacchi alla regione di Belgorod, un’importante area agricola che rappresenta il 14% di tutta la produzione di bestiame e pollame della Russia.

Inoltre, almeno nove grandi raffinerie sono state attaccate con successo quest’anno, mettendo attualmente offline, secondo alcune stime, l’11% della capacità totale del Paese. Sebbene ci siano stati pochi movimenti nel costo del carburante alla pompa in Russia, la raffica di attacchi ha provocato un’impennata dei prezzi della benzina e del diesel alla Borsa Mercantile Internazionale di San Pietroburgo.

Anni di alta inflazione hanno eroso il tenore di vita dei russi e tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi rappresenta una delle principali sfide economiche per il presidente Vladimir Putin che intraprende un nuovo mandato di sei anni dopo le elezioni della scorsa settimana.

L’economia russa ha registrato una forte ripresa lo scorso anno dal crollo del 2022, ma la crescita dipende in larga misura dalla produzione di armi e munizioni finanziata dallo Stato e maschera altre falle.

“La carenza di personale resta un serio limite per un’ulteriore crescita della produzione”, ha affermato Nabiullina. La banca centrale prevede una crescita del Pil dell’1,0-2,0% quest’anno. Il Fondo monetario internazionale prevede che l’economia russa crescerà del 2,6% quest’anno, ma stima anche tempi difficili all’orizzonte.

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