Spese di rappresentanza: cosa sono e deducibilità

Caterina Gastaldi

22 Giugno 2022 - 11:18

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Cosa sono le spese di rappresentanza e come funziona il trattamento fiscale in questa situazione? Ecco tutte le spiegazioni necessarie.

Spese di rappresentanza: cosa sono e deducibilità

Le spese di rappresentanza sono quelle spese che aziende o privati possono avere nel momento in cui, per esempio, fanno degli omaggi pubblicitari dei propri prodotti.

In che modo si possono dedurre queste spese e quali di queste possono effettivamente rientrare nella categoria, così da poter beneficiare della deduzione? Qual è il trattamento fiscale riservato loro?

Di seguito tutte le informazioni per capire come e quando è possibile dedurre queste spese, come riconoscerle, e quali caratteristiche devono rispettare per poter essere considerate tali.

Caratteristiche delle spese di rappresentanza

Semplicemente, le spese di rappresentanza sono gli esborsi economici che vengono effettuati da parte dell’azienda a titolo gratuito, con funzioni promozionali o di pubbliche relazioni.

Queste spese possono servire a consolidare l’immagine dell’azienda, oppure per provare a espandersi oltre i propri confini, ma è importante che siano sempre a titolo gratuito. Un esempio molto classico sono gli omaggi, ma possono anche essere i premi messi in palio all’interno di un concorso.

È fondamentale, però, che queste spese rientrino nelle seguenti categorie, ovvero:

  • gratuite, il ricavo delle spese di rappresentanza non è diretto, ma indiretto in forma di miglioramento dell’immagine;
  • coerenti con l’azienda in questione e con le pratiche commerciali del settore;
  • finalizzate alla promozione dell’azienda;
  • con obiettivo ragionevole in forma di ricavo indiretto.

Quali sono le spese di rappresentanza

L’elenco delle spese di rappresentanza identificate dall’Agenzia delle Entrate è il seguente:

  • spese per i viaggi turistici, quando sono programmate e svolte in concreto attività promozionali dei beni o dei servizi che costituiscano oggetto dell’attività caratteristica dell’impresa;
  • spese per inaugurazione di eventi, ovvero tutte le spese necessarie per le attività organizzative per inaugurazioni di nuovi uffici o sedi;
  • spese per feste e ricevimenti, o altri eventi di intrattenimento organizzati in occasione di festività religiose, o nazionali, o anche per ricorrenze aziendali;
  • spese per ricevimenti e banchetti, in occasione di mostre e fiere o eventi in cui vengano esposti prodotti, o comunque promossi i servizi dell’azienda;
  • altri tipi di spesa sostenuti per la distribuzione gratuita di beni e servizi, come gadget distribuiti durante le fiere, o gli omaggi gratuiti forniti anche in situazioni diverse.

Chi può dedurre le spese

Per legge a poter dedurre questo tipo di spese sono le seguenti categorie:

  • i lavoratori autonomi;
  • i liberi professionisti;
  • i titolari di reddito d’impresa.

Chiunque faccia parte di queste categorie, quando utilizza spese che ricadono nelle caratteristiche citate sopra, può dedurle entro i limiti stabiliti per legge.

È fondamentale però che queste spese rientrino nelle quattro caratteristiche presentante in precedenza, ovvero: gratuità, ragionevolezza, coerenza, obiettivi di promozione.

Limiti di deducibilità Ires/Irpef

La misura entro cui si possono dedurre le spese di rappresentanza è legata ai redditi dichiarati nello stesso periodo. Prima di tutto però è importante sottolineare come, ai fini Ires e Irpef, sia possibile dedurre dal 100% del reddito d’impresa tutte le spese di valore unitario non superiore ai 50 euro.

Per le spese che superano questo limite, invece, sarà necessario tenere conto dei limiti imposti dai redditi dichiarati, così suddivisi:

  • fino ai 10 milioni di euro, le spese di rappresentanza sono deducibili del 1.5% dei ricavi;
  • tra i 10 milioni e i 50 milioni, le spese diventano deducibili dello 0,6% dei ricavi;
  • con ricavi che superano i 50 milioni, le spese sono deducibili dello 0.4%.

Per poter dedurre le spese di rappresentanza è necessario farlo nello stesso periodo d’imposta in cui sono state sostenute.

Detraibilità Iva

È possibile detrarre l’Iva dalle spese di rappresentanza, ma solo nel caso in cui siano di un valore non superiore ai 50 euro. In questo caso, infatti, l’Iva è detraibile al 100%, mentre in caso contrario non è possibile farlo.
Questa regola è valida anche per i beni dati in omaggio.

Le spese di ospitalità

Un caso particolare di spese di rappresentanza sono le spese di ospitalità e somministrazione di cibo e bevande, a volte anche dette spese di vitto e alloggio. Si tratta di quelle spese che un’azienda ha quando ospita dei clienti, anche potenziali, in alcuni casi, ovvero:

  • in occasione di fiere, mostre, o esposizioni, o eventi simili in cui vengono esposti o presentati prodotti e servizi dell’azienda;
  • nell’ambito di promozione durante iniziative o eventi da parte di imprese la cui attività caratteristica consiste nell’organizzazione di manifestazioni fieristiche;
  • nelle trasferte per la partecipazione a eventi per la promozione.

Il cliente potenziale, per l’Agenzia delle Entrate, è qualcuno che ha già attivamente mostrato interesse nell’acquisto di beni o servizi dell’azienda.

Queste spese devono essere prima ridotte al 75%, e poi sommate alle altre spese di rappresentanza eventuali, a questo punto il totale potrà essere dedotto entro il limite del plafond.

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