Nei verbali Bce di aprile è emerso che alcuni membri hanno spinto per tagliare subito i tassi di interesse, senza attendere giugno.
I verbali Bce sulla riunione dell’11 aprile hanno evidenziato un particolare interessante: alcuni funzionari, infatti, erano d’accordo a tagliare i tassi già in quel meeting.
Il dettaglio non è di poco conto, poiché significa che la fiducia sul calo dell’inflazione è aumentata all’interno del board, tanto da convincere diversi funzionari sulla opportunità di diminuire il costo del denaro già in primavera. Inoltre, evidenzia che non c’è unanimità sul percorso da intraprendere.
I verbali Bce hanno inoltre mostrato che l’inflazione è prevista ancora in calo, pur nelle incognite dei salari, dei prezzi dei servizi e delle tensioni geopolitiche con effetti sulle materie prime, e che i rischi per la crescita dell’Eurozona sono al ribasso.
Verbali Bce, discordanza sui tassi
“Alcuni membri si sono sentiti sufficientemente fiduciosi che i tre elementi della funzione di reazione del Consiglio direttivo fornissero le basi per una riduzione dei tassi ufficiali già nella presente riunione”: questo si legge nelle minute della riunione Bce di aprile.
Secondo questi funzionari, “il rischio di non raggiungere l’obiettivo di inflazione e di dover infine pagare un prezzo troppo alto in termini di calo dell’attività era ormai considerato almeno altrettanto elevato quanto il rischio di agire troppo presto e di superare l’obiettivo nel medio termine.”
In sintesi, all’interno del board ci sono state voci discordanti con l’attendismo della maggioranza, secondo le quali aspettare ancora avrebbe avuto potuto avere ripercussioni sulla crescita economica, fiaccata dal costo del denaro così elevato per un lungo periodo.
Alla fine, però, è prevalsa la linea di attendere la pubblicazione di ulteriori dati e di orientarsi per un primo taglio dei tassi a giugno.
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