Siccità, scattano i razionamenti: stop all’acqua per auto e giardini, partono le limitazioni in Italia

Stefano Rizzuti

22 Marzo 2023 - 15:01

Scattano in Italia i razionamenti legati alla crisi idrica e all’emergenza siccità: in Trentino arriva lo stop all’uso dell’acqua potabile per auto e giardini. Le restrizioni verranno estese?

Siccità, scattano i razionamenti: stop all’acqua per auto e giardini, partono le limitazioni in Italia

La crisi idrica inizia a farsi sentire concretamente: scattano, infatti, i primi razionamenti in Italia di fronte all’emergenza siccità. Alcune Regioni e province autonome si stanno già muovendo in attesa della nomina del commissario del governo. E si parte, quindi, con la razionalizzazione dell’acqua, soprattutto di quella potabile.

Il primo a muoversi in tal senso è il Trentino, con la dirigente generale dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, Laura Boschini, che parla di interventi indispensabili per ridurre la domanda di acqua. E invita i Comuni a vietare l’acqua potabile per lavare le auto o innaffiare i giardini.

Intanto il governo ha annunciato l’arrivo di un commissario straordinario per affrontare l’emergenza idrica: resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con un mandato rinnovabile e competenze molto specifiche. Oltre al commissario resterà anche la cabina di regia per coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali.

In Trentino stop ad acqua potabile per auto e giardini

Boschini sottolinea come l’intervento prioritario riguardi la razionalizzazione dell’acqua potabile: “In questo momento va destinata all’uso prioritario, utilizzarla per altro è veramente uno spreco”. Da qui l’indicazione ai Comuni di introdurre delle restrizioni, soprattutto per alcuni utilizzi dell’acqua: tradotto, vuol dire lo stop dell’acqua potabile per lavare le automobili o per irrigare i giardini.

I Comuni del Trentino riceveranno quindi una lettera in cui si raccomanderà di eseguire “il censimento della disponibilità di acqua potabile”, per poi mettere in campo interventi per aumentare la disponibilità idrica e ridurre la domanda. Peraltro proprio a Trento esiste un modello già ritenuto efficiente, con un parco per il trattamento e il riuso delle acque piovane per l’irrigazioni delle aree verdi.

Razionamenti acqua, verso un piano nazionale?

Per il momento l’intervento è limitato ad alcuni territori, ma in tanti ritengono che serva invece un piano di razionamento nazionale. Per esempio il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, chiede una strategia nazionale, “ragionando anche in termini di aridocoltura”. L’idea è di rendere le cave dei veri bacini, migliorando la distribuzione per l’agricoltura che oggi “comporta la perdita dell’80% della risorsa idrica”.

Uno dei problemi principali, infatti, riguarda proprio le perdite: in fase di distribuzione corrispondono al 42,2% dell’acqua immessa in rete in Italia. L’Istat ritiene che l’acqua dispersa nel 2020 sarebbe stata sufficiente a soddisfare le esigenze idriche di 43 milioni di persone per un anno. Inoltre, sottolinea Zaia, bisogna guardare anche a chi sfrutta l’acqua del mare, dissalandola, perché “i costi potrebbero essere affrontabili”.

Le bollette dell’acqua in aumento

Sul fronte dell’acqua, peraltro, a preoccupare è anche la bolletta idrica, che continua a diventare sempre più cara. La spesa media a famiglia nel 2022 è salita a 487 euro, con un incremento del 5,5% in un anno. La crescita è stata registrata in tutti i capoluoghi di provincia, con l’unica eccezione di Forlì-Cesena, stando ai dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva. Inoltre l’Italia è al vertice tra i Paesi Ue in cui si consuma di più: 236 litri d’acqua per persona al giorno contro una media europea di 120 litri.

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# Acqua

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