Sciopero scuola 6 maggio 2024, “niente Prove Invalsi per queste classi”

Simone Micocci

29 Aprile 2024 - 15:14

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Scuole chiuse il 6 maggio a causa dello sciopero proclamato contro le Prove Invalsi? Questo rischio non dovrebbe esserci.

Sciopero scuola 6 maggio 2024, “niente Prove Invalsi per queste classi”

È stato proclamato un nuovo sciopero della scuola, come tra l’altro gli istituti hanno iniziato a comunicare alle famiglie attraverso apposite circolari.

Uno sciopero che tuttavia non riguarda tutte le classi, ma solo quelle della scuola primaria (elementari) quando nella stessa giornata avranno inizio le Prove Invalsi (test di inglese) per le seconde e quinte.

Ed è proprio questa la ragione per cui il Sgb - Sindacato generale di base e Cub - Scuola Università e Ricerca hanno proclamato uno sciopero, con adesione dell’Adl Cobas, per la giornata del 6 maggio.

Tra le diverse ragioni dello sciopero c’è infatti lo stesso svolgimento delle Prove Invalsi, ritenute “dannose”:

“I rapporti Invalsi ogni anno ci restituiscono risultati sostanzialmente invariati e i divari tra il Nord e il Sud del Paese rimangono rilevanti. Ciò significa che vent’anni di rilevazioni non sono serviti a migliorare la didattica, a fronte di una spesa dello Stato di circa 300 milioni di euro (negli ultimi tempi circa 30 milioni l’anno).”

I Cobas si dicono contrari quindi allo svolgimento di prove “standardizzate, decontestualizzate e pensate per risposte in velocità” che hanno anche un effetto negativo sulla didattica: anziché dedicarsi al programma, infatti, nei giorni che precedono lo svolgimento delle prove vengono effettuati “allenamenti sui test venduti dalle case editrici per le quali le prove sono diventate un affare”.

Per questo motivo per il 6 maggio è stato proclamato uno sciopero generale chiedendo lo stop delle lezioni, e soprattutto per quelle procedure relative allo svolgimento delle Prove Invalsi, nelle scuole elementari.

Lo sciopero delle scuole elementari contro gli Invalsi

Lo sciopero non dovrebbe comunque comportare chissà quali disagi alle famiglie con la maggior parte delle scuole che dovrebbero regolarmente restare aperte.

Quello proclamato dalle suddette sigle sindacali, infatti, è uno sciopero di tipo breve, in quanto riguarda le sole attività funzionali connesse alle Prove Invalsi. Sciopero che si estende anche alle giornate successive, per tutta la durata delle attività di correzione e tabulazione delle prove come calendarizzate da ogni singola istituzione scolastica.

Obiettivo dello sciopero è di impedire lo svolgimento delle Prove Invalsi nelle classi di scuola primaria quindi, che avranno inizio con il test di inglese proprio lunedì 6 maggio per poi proseguire con la prova di italiano il 7 maggio e quella di matematica il 9 maggio.

Ma i genitori possono stare tranquilli: per quanto le scuole, non potendo fare previsioni attendibili sull’adesione allo sciopero, non abbiano garantito la regolarità dello svolgimento delle lezioni invitando per questo i genitori ad accertarsi dell’apertura del plesso prima di lasciare i figli all’ingresso (oltre a mantenersi reperibili per ogni evenienza), non dovrebbero esserci disagi di questo tipo.

Le altre ragioni dello sciopero del 6 maggio

Ma ci sono altre ragioni che hanno portato alla proclamazione dello sciopero della scuola.

Uno su tutti la decisione che il Parlamento Italiano in merito all’Autonomia differenziata, contro la quale i Cobas si sono sempre battuti per il fatto che se realizzata “porterebbe alla frantumazione del sistema unitario di istruzione e subordinerebbe l’organizzazione scolastica a scelte politiche ed economiche a essa esterne ed estranee”. D’altronde, far sì che le materie oggi di competenza esclusiva dello Stato passino alle Regioni comporterebbe la creazione di 20 sistemi scolastici differenti, aumentando la distanza tra Nord e Sud.

Inoltre, con lo sciopero si vuole dire basta ai tagli nella scuola, come pure sottolineare il rifiuto alla divisione e gerarchizzazione dei docenti con la creazione di figure artificiali come il tutor e gli orientatori. Un grande sì invece alla riduzione del numero di alunni per classe, in quanto faciliterebbe il lavoro del docente e l’apprendimento degli studenti.

Tutte ragioni importanti, ma basteranno per far sì che un gran numero di insegnanti ne aderisca compromettendo così lo svolgimento delle Prove Invalsi?

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