Russia, spesa militare record nel 2024. L’economia - e Putin - reggeranno?

Violetta Silvestri

23/09/2023

23/09/2023 - 12:02

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Nel 2024, la Russia spera di raddoppiare la spesa militare: come farà a gestire il bilancio statale senza affondare? In focus anche le elezioni e la stabilità al potere di Putin. Cosa accadrà?

Russia, spesa militare record nel 2024. L’economia - e Putin - reggeranno?

Cosa sta per accadere all’economia russa? Alcuni indizi dalle previsioni sulla spesa statale nel 2024, quando il settore militare dovrebbe vedere raddoppiare i finanziamenti pubblici.

La Russia stima di aumentare la spesa di bilancio del 25,8% a 36,6 trilioni di rubli (383 miliardi di dollari) nel 2024, ha detto venerdì il primo ministro Mikhail Mishustin e secondo quanto riportato da diversi media esteri, con forti aumenti delle spese militari e sociali in vista delle elezioni presidenziali di marzo.

Mosca ha pesantemente dirottato fondi verso quella che definisce una “operazione militare speciale” in Ucraina, e la spesa sociale aumenterà in prossimità delle elezioni in cui si prevede che il presidente Vladimir Putin cercherà un altro mandato di sei anni.

La Russia spinge e raddoppia la spesa militare. Cosa sta per accadere?

L’anno prossimo, la spesa per la difesa della Russia aumenterà al 6% del Pil del Paese dal 3,9% di quest’anno e dal 2,7% nel 2021, ha riferito Bloomberg.

Sulla base delle proposte discusse dal governo russo il 22 settembre, la spesa per la difesa nel 2024 ammonterebbe a 10,8 trilioni di rubli (112 miliardi di dollari), rispetto ai 6,4 trilioni di rubli (67 miliardi di dollari) nel 2023. Il condizionale, per ora, è d’obbligo e sulle cifre non ci sono state conferme.

Da evidenziare, comunque, che l’aumento dei costi della difesa sta sostenendo la modesta ripresa economica della Russia quest’anno, con una maggiore produzione industriale, ma ha già spinto il bilancio a un deficit di circa 24 miliardi di dollari, una cifra aggravata dal calo dei ricavi delle esportazioni.

Mosca aveva già raddoppiato il suo obiettivo di spesa per la difesa nel 2023, portandolo a oltre 100 miliardi di dollari, ha riferito Reuters ad agosto, mentre i costi del conflitto in Ucraina aumentano vertiginosamente e mettono a dura prova le finanze pubbliche.

I piani finanziari del 2024 evidenziano anche il sostegno sociale ai più vulnerabili, un segnale che il Cremlino intende aumentare la spesa per pensioni e welfare in vista delle elezioni presidenziali del prossimo marzo, dove Putin dovrebbe raggiungere la vittoria, estendendo il suo governo almeno fino al 2030.

Tali mosse, per ora solo indiscrezioni, dimostrerebbero che “non c’è stata una spesa per la difesa così grande in tutta la storia moderna della Russia”, come ricordato sul Financial Times da Alexandra Prokopenko, ex funzionario della banca centrale russa.

“Ciò dimostra che il Cremlino ha stabilito le sue priorità – e la priorità principale è la guerra, seguita dalla spesa sociale e dalla sicurezza interna”, ha aggiunto Prokopenko. “Putin scommette su una guerra eterna: la guerra è diventata fondamentale per il regime e per l’economia”.

L’economia russa può davvero reggere la guerra?

L’economia della Russia si è dimostrata più resistente alle sanzioni occidentali di quanto pensassero inizialmente la maggior parte degli osservatori russi e occidentali, ma ora è alle prese con un’inflazione persistente – che, con un tasso annuo del 5,45%, è superiore all’obiettivo del 4% della banca centrale – e tassi di interesse a due cifre.

Il ministro delle Finanze Anton Siluanov ha affermato che la Russia tornerà a seguire la sua regola di bilancio nel 2024, prevedendo un prezzo del petrolio di 60 dollari al barile. Secondo queste regole di bilancio, Mosca vende valuta estera dal suo Fondo patrimoniale nazionale (NWF) per compensare eventuali carenze nelle entrate derivanti dalle esportazioni di petrolio e gas, o effettua acquisti in caso di surplus.

I dubbi sulla capacità dell’economia russa di reggere restano comunque fondati. Anche se questa settimana Putin ha affermato che la Russia ha superato le sanzioni occidentali dopo essere uscita dalla recessione lo scorso anno, le basse aspettative del suo governo per la debolezza del rublo e le vaghe descrizioni di come avrebbe raccolto fondi per gli enormi aumenti di spesa illustrano un futuro cupo, dopo più di un anno e mezzo dall’inizio della guerra.

La bozza di bilancio prevede che la Russia avrà un deficit di 1,6 trilioni di rubli nel 2024, mentre il governo ha riconosciuto di non aspettarsi un surplus nei prossimi anni e prevede un deficit fino al 2026.

Il primo ministro ha affermato che le entrate provenienti dal petrolio e dal gas, che negli ultimi anni hanno rappresentato circa la metà dell’intero bilancio, ammonterebbero a un terzo del totale del prossimo anno.

Tuttavia, gli ex funzionari della banca centrale mettono in dubbio come esattamente la Russia finanzierebbe la spesa mentre le sanzioni occidentali continuano a colpire le esportazioni di energia.

“L’aumento delle spese suggerito dal disegno di legge non è la vera sorpresa; è l’aumento quasi identico del reddito che attira l’attenzione”, ha affermato Sofia Donets, ex funzionaria della banca centrale e capo economista di Renaissance Capital.

Il 2024, tra incognita guerra e nuove elezioni politiche, si preannuncia già cruciale per la Russia, la sua capacità di sopravvivenza economica e la sua stabilità politica legata alla figura di Putin.

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