Riscatto della laurea agevolato, perché non conviene: meglio l’ordinario o un fondo pensione

Simone Micocci

18/03/2019

18/03/2019 - 15:09

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Riscatto agevolato della laurea esteso anche agli Over 45. Non sempre però questa misura è vantaggiosa; in alcuni casi è meglio riscattare la laurea normalmente oppure investire in un fondo pensione.

Riscatto della laurea agevolato, perché non conviene: meglio l’ordinario o un fondo pensione

È notizia delle ultime ore che il riscatto flessibile e agevolato della laurea varrà per tutti, indipendentemente dall’età. Le commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera, infatti, nel fine settimana hanno approvato l’emendamento che consente anche a coloro che hanno più di 45 anni di godere delle agevolazioni introdotte con la riforma delle pensioni, ma solamente per coloro che alla data del 31 dicembre 1995 - che ha decretato il passaggio dal calcolo retributivo a contributivo - siano privi di anzianità contributiva.

Quest’ultima condizione limita a poche persone con più di 45 anni di poter beneficiare del riscatto agevolato della laurea. Pensiamo ad esempio ad un nato nel 1969 che quest’anno compie il 50° anno di età; ebbene, questo per poter godere delle agevolazioni dovrebbe aver iniziato a lavorare all’età di 27 anni, ipotesi non particolarmente frequente.

La cancellazione del limite anagrafico è più che altro una decisione sorta per impedire che il decreto 4/2019, che presto sarà convertito in legge, possa essere indicato come incostituzionale; come abbiamo appena visto, infatti, saranno in pochi ad essere avvantaggiati da questo emendamento.

In realtà, personalmente crediamo che i vantaggi del riscatto agevolato della laurea non siano molti: è pur vero, infatti, che il costo previsto è molto inferiore a quello del riscatto ordinario, ma allo stesso tempo è bene ricordare che gli anni di contributi riscattati non faranno aumentare il montante contributivo, mantenendo inalterato l’assegno previdenziale.

Ci sono dei motivi, quindi, per cui consigliamo a coloro che intendono approfittare di questa possibilità - sia se di età inferiore o superiore ai 45 anni - di riflettere bene sull’effettivo vantaggio di questa misura che si pone solamente come strumento utile per far sì che si possano maturare più contributi per anticipare l’accesso alla pensione.

Riscatto agevolato della laurea: i vantaggi

Prima di vedere perché il riscatto della laurea agevolato potrebbe non rappresentare la scelta migliore per investire sul proprio futuro, vediamo quali sono i vantaggi.

Il più importante è sicuramente quello riguardante il costo, pari a 5.241,30€ per il riscatto di ogni anno di studio. Quindi, per un corso universitario di durata legale di 5 anni, il costo è di poco superiore ai 26.000€.

In ogni caso, infatti, per chi approfitta del riscatto agevolato della laurea l’onere è calcolato moltiplicando l’aliquota IVS vigente - pari al 33% - per il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.710,00€.

Nel riscatto ordinario della laurea, invece, l’onere è calcolato moltiplicando la suddetta aliquota del 33% per l’ultima retribuzione imponibile del richiedente.

Se questo è inoccupato si prende invece come riferimento il reddito minimo della Gestione Inps artigiani e commercianti, quindi l’onere è sempre di 5.241,30€.

Discorso differente per chi riscatta la laurea quando ha già un lavoro, specialmente se ben pagato: in caso di retribuzione pari a 40.000€, ad esempio, l’onere ammonta a 13.200€ l’anno, pari a 66.000€ per l’intero corso di studi.

Tuttavia, aderendo al riscatto della laurea ordinario oltre a maturare altri cinque anni di contributi si aumenta il montante contributivo: l’investimento fatto, quindi, avrà ripercussioni anche sull’assegno previdenziale che avrà un importo più elevato.

Per il riscatto agevolato ci sono altri vantaggi: essendo flessibile, ad esempio, spetta al richiedente decidere quanti anni riscattare (da uno alla durata massima prevista per il corso di studi intrapreso).

Inoltre, vi è la possibilità di pagare l’onere rateizzandolo fino ad un massimo di 120 rate (10 anni): il costo da pagare ogni mese, quindi, sarebbe appena superiore ai 200€. Infine, è prevista una detrazione del 50% sull’onere sostenuto, distribuita in cinque quote annuali.

Riscatto agevolato della laurea: conviene?

Come anticipato, l’obiettivo per chi ricorre a questa misura è di avere più anni di contributi così da poter anticipare l’accesso alla pensione. Ed effettivamente è possibile che sia così, ma potrebbe anche essere che gli anni di contributi riscattati non vi siano utili in tal senso.

Il riscatto della laurea potrebbe essere utile per anticipare di cinque anni l’accesso alla pensione, accedendo ad esempio alla pensione anticipata per la quale oggi - ma non sappiamo in futuro - sono necessari 42 anni e 10 anni di contributi indipendentemente dall’età. Ciò dipende dalle singole situazioni, visto che in alcuni casi il riscatto dei contributi potrebbe non portare comunque agli effetti sperati.

Prendiamo come esempio una persona che ha iniziato a lavorare nel 1999, all’età di 30 anni; questa, essendo nata nel 1969 raggiungerà l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia nel 2036, quando presumibilmente avrà maturato anche 20 anni di contributi.

Mettiamo che questo dal 1999 abbia mantenuto una carriera lavorativa continua: senza riscatto della laurea questo potrebbe accedere alla pensione anticipata verso la fine del 2041, ma anche approfittando del riscatto non riuscirebbe ad anticipare l’accesso alla pensione visto che maturerebbe i requisiti per la pensione anticipata solamente a fine 2036, quando però ha raggiunto anche l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Non sempre quindi il riscatto della laurea agevolato è conveniente; potrebbe essere, infatti, che l’interessato pur riscattando 5 anni di contributi non abbia avuto una carriera lavorativa tale da permettergli di maturare il requisito contributivo della pensione anticipata prima del raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia.

Quindi, prima di decidere se approfittare o meno di questa opzione è bene farsi una previsione così da capire se cinque anni in più di contributi potrebbero esservi utili o meno per anticipare l’accesso alla pensione; tenete conto comunque che nel frattempo i requisiti per la pensione potrebbero cambiare, quindi non è detto che la vostra previsione sia corretta al 100%.

Riscatto della pensione agevolato: no, meglio quello ordinario o un fondo pensione

C’è il rischio quindi che l’investimento di oltre 26.000€ sia totalmente inutile: ricordiamo, infatti, che in ogni caso non è possibile far valere gli anni riscattati per aumentare il montante contributivo così da percepire un assegno più elevato una volta che andrete in pensione.

In alcune circostanze potrebbe essere più utile il riscatto della laurea ordinario che pur avendo un costo più elevato garantisce perlomeno un incremento dell’assegno: anche se i cinque anni di contributi potrebbero non essere utili per anticipare la pensione, infatti, c’è comunque la sicurezza che quanto investito - almeno in parte - vi tornerà indietro sotto forma di pensione.

Un’altra opzione per chi vuole investire sulla pensione futura è di farlo in un fondo pensione. In questo caso l’investimento di 26.000€ pur non permettendovi di anticipare l’accesso alla pensione, vi assicura (seppur con un margine di incertezza legato all’andamento dei mercati) un aumento della pensione futura, con la possibilità di incrementare il vostro investimento iniziale anche dell’1% ogni anno (per il quale però bisogna considerare tasse e costi di gestione). Per maggiori dettagli in merito, consigliamo di leggere la nostra guida sulla pensione integrativa.

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