Riforma della scuola: addio al tirocinio per diventare insegnanti e agli Invalsi

Simone Micocci

16 Dicembre 2016 - 14:11

Valeria Fedeli stoppa la delega governativa che introduce delle nuove regole per diventare insegnanti. Il motivo? Troppo basso lo stipendio previsto nei tre anni di tirocinio.

Riforma della scuola: addio al tirocinio per diventare insegnanti e agli Invalsi

Il Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è a lavoro per continuare il percorso tracciato dalla Buona Scuola.

Repubblica.it ha rivelato quelli che saranno i primi provvedimenti su cui si concentrerà il neo Ministro dell’Istruzione, che intanto nella giornata di ieri ha posto il suo saluto a Stefania Giannini (clicca qui per vedere il video).

Come prima cosa bisognerà capire chi, tra Davide Faraone, Gabriele Toccafondi e Angela D’Onghia, verrà confermato come sottosegretario, dopodiché verrà dato ampio spazio alla discussione delle 9 deleghe governative che dovrebbero essere approvate all’inizio dell’anno.

La Buona Scuola infatti non verrà abrogata, ma su questo non c’era alcun dubbio, ma ne verranno ridiscussi alcuni contenuti.

Secondo le rivelazioni della Repubblica, ad esempio, Valeria Fedeli apporterà delle modifiche molto importanti alla delega contenente delle nuove norme per il reclutamento e la formazione degli insegnanti.

Nel dettaglio, sembra che il nuovo Ministro dell’Istruzione non sia d’accordo con lo stipendio previsto per l’apprendista docente che dovrà sostenere un tirocinio di tre anni prima di avere accesso al ruolo. Previste delle novità molto importanti anche per la mobilità e per le Prove Invalsi, che verranno eliminate dall’esame di terza media.

Ma andiamo con ordine e vediamo come potrebbe cambiare la riforma della scuola adesso che l’ex sindacalista Valeria Fedeli è diventata Ministro dell’Istruzione per il Governo Gentiloni.

Valeria Fedeli ferma la delega sulle nuove norme per il reclutamento

I sindacati fin da subito hanno esultato per la scelta di Valeria Fedeli come Ministro dell’Istruzione. Infatti, visto il suo passata da sindacalista, la Fedeli dovrebbe essere più vicina a quelle che sono le esigenze personali degli insegnanti.

A quanto pare non si sbagliavano, perché il primo provvedimento che approverà la Fedeli farà molto piacere agli insegnanti che ancora non hanno ottenuto la tanto sospirata cattedra di ruolo. Nel dettaglio, secondo Repubblica.it. il neo Ministro dell’Istruzione ha deciso di sospendere la delega governativa che prevede l’introduzione di nuove regole per diventare insegnanti.

Per chi non lo sapesse, questa introdurrà un concorso unico per laureati che a sua volta darà accesso ad un tirocinio triennale nelle scuole. Alla fine di questo percorso gli insegnanti meritevoli avranno accesso al ruolo. Nascerà quindi la figura del docente-apprendista che secondo il piano stabilito dalla Giannini dovrebbe guadagnare uno stipendio di circa 800€ mensili.

Ed è proprio lo stipendio previsto che non convince la Fedeli che a questo punto potrebbe decidere di far saltare il banco. Non sappiamo se ci sarà un innalzamento dello stipendio previsto per i tre anni di apprendistato oppure se questa delega verrà annullata totalmente, fatto sta che difficilmente le nuove norme entreranno in vigore per l’a.s. 2017/2018.

Valeria Fedeli promette maggiore flessibilità sulle operazioni di mobilità

Stefania Giannini ha lasciato diversi problemi da risolvere, ma il più importante riguarda la mobilità. Quest’anno infatti molti docenti si sono dovuti trasferire a molti chilometri da casa e in base alle regole attualmente in vigore non potranno chiedere il trasferimento per altri due anni.

Per Repubblica.it però Valeria Fedeli potrebbe decidere di far saltare il vincolo dei tre anni previsto dalla legge sulla Buona Scuola, consentendo così ai docenti trasferiti la scorsa estate di riavvicinarsi a casa.

Addio alle prove Invalsi dalla Terza Media

In realtà questo era un punto su cui anche la Giannini stava riflettendo. Infatti, tra le 9 deleghe che il prossimo anno dovrebbero essere approvate dal Governo, c’è quella che riforma l’esame di terza media. La novità più importante è rappresentata dall’eliminazione delle tanto discusse prove Invalsi dall’esame di fine anno. I test saranno somministrati a fini statistici e costituiranno requisito di accesso per l’esame.

Le altre novità per l’esame di Terza Media sono:

  • tre prove scritte: italiano, matematica e inglese;
  • sarà il dirigente scolastico a ricoprire il ruolo di presidente della commissione;
  • per la votazione finale i voti numerici verranno sostituiti dalle lettere dell’alfabeto e la media del secondo quadrimestre non avrà più valore ai fini del voto finale.

Previste novità anche per l’esame di Maturità, ma anche qui tutto è nelle mani del nuovo Ministro dell’Istruzione.

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