Regionali Puglia, sardine scendono in piazza: “centrosinistra sia unito”

Violetta Silvestri

10/02/2020

Regionali Puglia: le sardine tornano protagoniste contro populismo, sovranismo e, soprattutto, Matteo Salvini. Il loro appello è rivolto innanzitutto al centrosinistra: l’unità è fondamentale per vincere. Cosa aspettarsi?

Regionali Puglia, sardine scendono in piazza: “centrosinistra sia unito”

Per le elezioni regionali in Puglia, le sardine tornano all’attacco secondo lo schema seguito in Emilia Romagna: rispondere con la piazza alla campagna elettorale di Matteo Salvini.

Il movimento di Matteo Santori ha avviato un intenso programma di raduni e manifestazioni con lo slogan “in viaggio con Tina”, concentrandosi sui valori partigiani e lanciando una vera e propria staffetta nazionale. L’obiettivo è sempre la lotta al sovranismo e al populismo, galvanizzati dal successo - anche in termini di risultati elettorali - in Emilia Romagna.

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Le regionali in Puglia ora rappresentano un appuntamento chiave. Per le sardine innanzitutto, ma anche per il centrosinistra, richiamato all’unità proprio dal movimento.

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Regionali Puglia: sardine di nuovo all’attacco contro Salvini

Lo schema è quello già collaudato in Emilia Romagna: affollare le piazze nelle regioni chiamate alle urne, come la Puglia, e lanciare la sfida alla politica personificata da Matteo Salvini.

Se, infatti, il movimento continua a ripetere di non avere un nemico specifico, le scelte dell’agenda parlano chiaro: contrastare il tour del leader leghista resta il primo obiettivo della rivoluzione ittica.

Proprio in questa ottica le sardine hanno appena aggiunto Lecce - oltre a Taranto - alle piazze della loro staffetta nazionale nel giorno 19 febbraio, quando lo stesso Salvini dovrebbe essere nella città per la campagna elettorale della Lega.

Il movimento spiega esplicitamente il perché dell’inserimento all’ultimo momento della tappa leccese:

“Lo faremo in occasione della visita del segretario della Lega a Lecce, non sarà una manifestazione contro ma per la coerenza e la dignità del meridione.”

Matteo Santori e tutti i suoi vogliono provare il colpaccio al Sud, un territorio da sempre complesso, a volte facile preda del populismo a causa delle mancanze della politica.

Le regionali in Puglia si preannunciano un nuovo, strategico, banco di prova della forza delle sardine, della loro capacità di parlare di valori politici universali - non necessariamente partitici - e della reale influenza sull’elettorato del centrosinistra.

Voto in Puglia: centrosinistra diviso. L’appello all’unità delle sardine

Il fermento in vista del nuovo round elettorale sta agitando il centrosinistra. Soprattutto per l’appuntamento in Puglia, per il quale un accordo su un candidato unico pare non ci sia.

Il pericolo della frammentazione è dietro l’angolo e a lanciare un accorato appello alla compattezza per la vittoria è proprio il movimento delle sardine:

“Rivolgiamo un appello alla responsabilità di tutte le forze della sinistra presenti in Regione a lavorare per il bene comune, in grado di offrire un’alternativa progressista al sovranismo e al populismo da cui la nostra regione deve rimanere immune.”

Un messaggio chiaro, che arriva nel pieno della discussione interna alla coalizione, dove Partito Democratico e Italia Viva sembrano molto distanti da una soluzione unitaria. Matteo Renzi non vuole Michele Emiliano, già governatore della Puglia, mentre i dem insistono sul suo buon governo e, quindi, sulla sua conferma.

Nicola Zingaretti ha già chiamato all’unità il senatore fiorentino, per evitare uno strappo che potrebbe consegnare la regione a destra. Ora, anche le sardine si sono apertamente schierate a favore del centrosinistra compatto: il pressing del movimento quale effetto avrà sulle regionali in Puglia? E, soprattutto, sulla coalizione avversaria del trio Salvini, Berlusconi, Meloni?

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