I regali fatti durante il matrimonio vanno restituiti dopo la separazione?

Ilena D’Errico

19 Febbraio 2024 - 00:02

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Dopo la separazione come si considerano i regali fatti durante il matrimonio e quando vanno restituiti? Ecco cosa dice la legge sulla possibilità di revoca.

I regali fatti durante il matrimonio vanno restituiti dopo la separazione?

Durante il matrimonio i coniugi si scambiano spesso regali, anche di notevole valore, e quando ci si lascia molti ne chiedono la restituzione. Specialmente se la rottura avviene in modo burrascoso è comprensibile voler ricevere indietro alcuni doni, che magari hanno un valore particolare (economico o affettivo).

L’atto stesso di donare, tuttavia, presuppone che l’oggetto rimanga al destinatario. Questo stesso principio si trova nelle disposizioni di legge in materia di donazioni, che consentono la revoca soltanto in ipotesi eccezionali. Riguardo ai regali tra marito e moglie, inoltre, può risultare ancora più complesso, considerando proprio i particolari rapporti tra le parti.

Bisogna poi anche pensare alla situazione di chi è in possesso di beni ricevuti in regalo dall’ex coniuge, che spesso si chiede se sia legittimato a tenerli o se invece ci siano delle conseguenze legali in caso di rifiuto a restituirli. Le possibilità sono espressamente regolamentate dalla legge, inoltre la giurisprudenza è ricca di precedenti riguardo a questo tema. Ecco cosa c’è da sapere.

Dopo la separazione i regali vanno restituiti?

I regali, indipendentemente dal contesto e dalle motivazioni, rientrano nell’istituto delle donazioni. Per comprendere quando è prevista la restituzione dei regali tra coniugi bisogna quindi rifarsi alla disciplina sulle donazioni, secondo cui la revoca è ammessa soltanto se chi riceve il regalo è ingrato.

L’ingratitudine rilevante per la legge non è arbitrariamente rimessa al giudizio soggettivo, infatti i comportamenti del donatario sono specificamente previsti:

  • Omicidio o tentato omicidio del donante o di un suo discendente (o del coniuge, ipotesi non rilevante in questo caso);
  • calunnia accertata in un processo penale commessa ai danni del donante o dei suoi discendenti per reati punibili con l’ergastolo o la reclusione minima di 3 anni;
  • falsa testimonianza accertata contro il donante o i suoi discendenti per reati punibili con l’ergastolo o la reclusione minima di 3 anni;
  • aver commesso grave ingiuria contro il donante;
  • aver arrecato in modo volontario un grave pregiudizio al patrimonio del donante;
  • aver rifiutato indebitamente di versare gli alimenti al donante.

In queste ipotesi, è possibile revocare la donazione al fine di ottenere la restituzione dei regali fatti all’ex coniuge, a patto di agire entro 5 anni dalla scoperta del fatto illecito commesso dal donatario. La sola separazione - ma lo stesso principio si applica anche in caso di divorzio - non dà quindi diritto alla revoca della donazione e i regali non vanno restituiti.

Separazione per colpa e restituzione dei regali

I casi di ingratitudine sono esclusivamente quelli elencati e previsti dalla legge, dunque l’addebito della separazione non permette di revocare le donazioni, a meno che l’ex coniuge abbia commesso uno dei fatti indicati. Nella maggior parte dei casi, l’ipotesi più rilevante e l’ingiuria grave, ossia un’offesa che lede il patrimonio morale del donante e manifesta odio, avversione o un atteggiamento comunque ingrato e ripugnante secondo la “coscienza comune”.

Aver causato la fine del matrimonio non comporta necessariamente un ingiuria, così come nemmeno aver intrapreso una nuova relazione o aver tradito il coniuge in passato. L’ingiuria grave può invece palesarsi quando il tradimento viene reso pubblico dal donatario in modo vistoso, ledendo l’onore e la reputazione del coniuge.

Secondo la giurisprudenza, le offese al coniuge e ai suoi parenti durante accesi litigi non sono ingiurie indice di ingratitudine, poiché circoscritte al clima familiare e ai contrasti della coppia. Le stesse offese rese pubblicamente, se molto gravi, possono invece essere considerate segno di ingratitudine. Di pari passo, la violazione dei doveri coniugali non è in astratto un’ipotesi di ingratitudine, mentre lo è l’inadempimento all’obbligazione alimentare (se dovuta dopo la separazione), diversa dall’eventuale assegno di mantenimento.

Quali regali devono essere restituiti

La normativa sulle donazioni, che limita in modo importante la possibilità di ottenere una restituzione dall’ex coniuge, fa eccezione per quanto riguarda i doni scambiati tra le parti in vista del matrimonio. Questo tipo di regali, come un anello di fidanzamento ad esempio, devono essere restituiti se le nozze non si celebrano, indipendentemente dal motivo.

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