Reddito di cittadinanza addio, ecco come verrà sostituito: le parole della ministra Calderone

Simone Micocci

20 Febbraio 2023 - 14:31

Reddito di cittadinanza, la ministra del Lavoro - Marina Calderone - conferma l’addio e parla di cosa succederà dopo. Ma attenzione al presente: più controlli e corsi di formazione pronti a iniziare.

Reddito di cittadinanza addio, ecco come verrà sostituito: le parole della ministra Calderone

Sul fatto che il Reddito di cittadinanza non ci sarà più da gennaio 2024 non ci sono più dubbi: è scritto nero su bianco nel testo dell’ultima legge di Bilancio dove dall’inizio del prossimo anno vengono abrogati gli articoli dall’1 al 13 del decreto n. 4 del 2019, poi convertito con modificazioni dalla legge n. 26 del 2019, mentre le risorse risparmiate verranno reindirizzate in un apposito fondo da cui il governo attingerà per la riforma delle prestazioni a sostegno della povertà.

I dubbi, invece, si concentrano su cosa succederà dopo, in quanto il governo Meloni non sembra avere ancora le idee chiare su quale sarà la misura che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza.

Tra i percettori di Rdc la curiosità si fa sempre più forte, in quanto si vuole capire se e come lo Stato interverrà a sostegno delle famiglie in condizione di povertà. A tal proposito, riportiamo le recenti dichiarazioni della ministra del Lavoro che tuttavia non aggiungono nulla di nuovo a quanto già sappiamo se non che - almeno stando alle dichiarazioni della Calderone - in questi giorni i controlli dell’Inps si fanno sempre più frequenti tanto da comportare l’immediata perdita dell’assegno per coloro che fanno i furbetti e non ne soddisfano requisiti e condizioni.

Reddito di cittadinanza addio, e dopo? Le parole di Calderone

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha parlato del futuro dopo il Reddito di cittadinanza in un’intervista rilasciata a Libero quotidiano. Come anticipato, nulla di nuovo con Calderone che non scende nel dettaglio limitandosi ad affermare che al posto del Reddito di cittadinanza ci saranno “politiche attive e di accompagnamento al lavoro più rispondenti alle esigenze del mercato”, confermando di fatto che il governo non è entrato ancora nel merito di quella che dovrà essere la riforma delle misure di contrasto alla povertà attesa per inizio 2024.

In passate interviste la ministra del Lavoro aveva citato al Reddito d’inclusione come misura da prendere come modello per la riforma, spiegando però che requisiti e importi potrebbero essere differenti rispetto al passato quando perlopiù il Rei favoriva le famiglie numerose non tenendo conto dei redditi più bassi.

Cosa cambia nel 2023

Allo stesso tempo Calderone si è soffermata sul presente, ponendo l’attenzione su cosa è cambiato nel 2023. In particolare sui corsi di formazione: ricordiamo, infatti, che da quest’anno è stato introdotto l’obbligo per gli occupabili di prendere parte a un corso di formazione o riqualificazione professionale di almeno 6 mesi, pena la decadenza immediata del Reddito di cittadinanza.

Come ci ricorda la ministra del Lavoro, però, l’obbligo di formazione per i percettori di Rdc - seppure con modalità differenti - era già stato previsto dalla normativa originaria. A non funzionare è stata la mancanza d’infrastrutture e il ritardo nel potenziamento dei centri per l’impiego, problemi su cui il governo sta cercando d’intervenire tempestivamente avviando una “revisione della modalità di presa in carico” - per la quale si parla dell’introduzione di un nuovo modello fai da te di patto per il lavoro - e di avviamento alla formazione.

Con il programma Gol (la cui paternità però appartiene al governo Draghi) sono stati presi in carico dai Centri per l’impiego 198 mila percettori di Reddito, per poi essere “instradati” verso percorsi d’inserimento lavorativo o di riqualificazione delle competenze a seconda del profilo emerso nel corso del colloquio con l’operatore. Altre 47 mila persone, invece, sono state avviate verso una vera e propria attività formativa.

Numeri destinati a crescere: altri 161 mila beneficiari potranno presto iniziare un’attività formativa in quanto sono stati aggiudicati - o comunque sono in via di aggiudicazione - gli avvisi per l’attività di formazione pubblicate dalle Regioni grazie alle risorse stanziate per il Gol.

Più controlli

Allo stesso tempo il governo Meloni ha annunciato una stretta nei confronti dei furbetti dei furbetti del Reddito di cittadinanza potenziando i controlli. Come spiega la ministra, i controlli diventano “costanti” e per questo motivo sarà difficile aggirare la normativa omettendo di dichiarare alcune informazioni: lo dimostrano i numeri di gennaio 2023, quando sono state respinte 46.250 domande, revocate 7.896 prestazioni e poste in decadenza 14.769 pratiche.

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