Quanto ci costa il cambiamento climatico

Violetta Silvestri

22/04/2024

22/04/2024 - 14:17

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Nel giorno della Terra, un bilancio sul cambiamento climatico nel mondo: quanto ci costa? Molto, in termini di perdite di Pil, avanzamento della povertà, cambiamenti sociali ed economici.

Quanto ci costa il cambiamento climatico

Nella Giornata dedicata alla Terra, il bilancio su cambiamenti climatici e impatto ambientale, sociale ed economico è amaro.

Come ogni anni ci si ritrova a fare i conti con studi, ricerche, analisi e approfondimenti di esperti per arrivare alla stessa conclusione: i fenomeni meteorologici estremi sono in aumento, il clima sta cambiando e plasmando nuovi paesaggi e stili di vita (in senso peggiorativo) e l’economia globale sarà sempre più colpita da questi eventi di eccezionale entità che colpiscono settori cruciali come agricoltura, industria, commercio su vie navigabili.

La domanda alla quale cerchiamo di rispondere - dati alla mano - è: quanto ci costa il cambiamento climatico?

I costi del cambiamento climatico sono enormi: i numeri

Il World Economic Forum, solo 6 mesi fa, pubblicava un nuovo report sul bilancio economico a livello mondiale dei vari fenomeni del cambiamento climatico. I risultati numerici sono inquetanti e così sintetizzati:

  • negli ultimi 20 anni gli eventi meteorologici estremi a livello globale, come uragani, inondazioni e ondate di caldo, sono costati circa 2.800 miliardi di dollari;
  • dal 2000 al 2019 i costi sono in media di 143 miliardi di dollari all’anno e 16,3 milioni di dollari l’ora;
  • il cambiamento climatico legato all’uomo potrebbe essere collegato a un totale di 260,8 miliardi di dollari di danni derivanti dai 185 eventi studiati, ovvero circa il 53% dei danni totali;
  • il 16% dei danni è legato alle ondate di caldo. Inondazioni e siccità hanno rappresentato ciascuna il 10% dei danni netti, mentre gli incendi sono stati collegati al 2% dei danni

Sebbene le cifre siano già significative, sono probabilmente inferiori ai totali effettivi. Ilan Noy, coautore dello studio e professore alla Victoria University di Wellington in Nuova Zelanda, ha dichiarato che per alcuni eventi meteorologici estremi i dati erano limitati. In più, non quantificano le ondate di caldo eccezionali e le inondazioni che si sono verificate dopo il 2020.

Tuttavia, i segnali di allarme ci sono tutti. Noy e Rebecca Newman, analista presso la Reserve Bank of New Zealand, hanno scritto nello studio che ci sono anche effetti derivanti da condizioni meteorologiche estreme, come traumi, perdita di accesso all’istruzione e perdita di posti di lavoro che aumenterebbero ulteriormente i costi. Oltre a rappresentare fattori di squilibrio e insicurezza sociale.

Un futuro di povertà a causa del cambiamento climatici: i dati

Il cambiamento climatico ridurrà il reddito globale futuro di circa il 19% nei prossimi 25 anni rispetto a un mondo immaginario che non si sta riscaldando, con le aree più povere e quelle meno responsabili del riscaldamento dell’atmosfera che subiranno il maggiore colpo monetario.

Ad affermarlo è il nuovo studio pubblicato mercoledì 17 aprile sulla rivista Nature da ricercatori dell’Istituto tedesco per la ricerca sull’impatto climatico di Potsdam. L’effetto economico del cambiamento climatico sul guadagno delle singole persone è già fissato a circa 38.000 miliardi di dollari all’anno entro il 2049. Entro il 2100 il costo finanziario potrebbe raddoppiare rispetto a quanto stimato dagli studi precedenti.

Il nuovo documento sottolinea che Paesi come la Germania (-11%), la Francia (-13%), gli Stati Uniti (-11%) e il Regno Unito (-7%) perderanno quote di Pil (indicate tra parentesi) anche entro la metà del secolo. I più colpiti saranno gli Stati nelle regioni già calde, tra cui Botswana (-25%), Mali (-25%), Iraq (-30%), Qatar (-31%), Pakistan (-26%) e Brasile (-21%).

Maximilian Kotz, autore dello studio, ha dichiarato: “Forti riduzioni del reddito sono previste per la maggior parte delle regioni, tra cui il Nord America e l’Europa, con l’Asia meridionale e l’Africa che saranno le più colpite. Queste riduzioni sono causate dall’impatto del cambiamento climatico su vari aspetti rilevanti per la crescita economica come i rendimenti agricoli, la produttività del lavoro o le infrastrutture.

Noah Diffenbaugh, professore e ricercatore ambientale presso l’Università di Stanford, ha dichiarato che il cambiamento climatico accentuerà le disuguaglianze poiché è evidente che il colpo finanziario previsto non sarà distribuito equamente.

Diffenbaugh, in modo autonomo rispetto allo studio, ha affermato che mentre la ricerca che mostra l’impatto aggregato del cambiamento climatico è importante, “incorporati in questi impatti aggregati ci sono disparità molto nette su chi è maggiormente colpito dal cambiamento climatico”. L’aspetto non è trascurabile viso che significherà più migrazioni, povertà, conflitti.

Usa ed Europa a rischio

I Paesi sviluppati non possono cantare vittoria. Il bilancio sarà grave anche su di loro.

Un articolo, pubblicato martedì su Consumer Reports dalla società di consulenza globale ICF, stima che il costo personale del cambiamento climatico nell’arco della vita per un bambino nato negli Stati Uniti nel 2024 potrebbe raggiungere i 500.000 dollari. Il documento mette in evidenza che gli aumenti dei prezzi su elementi essenziali del costo della vita negli Stati Uniti si sommeranno a causa del cambiamento climatico.

Si prevede che i costi abitativi aumenteranno di 125.000 dollari nel corso della vita di una persona nata nel 2024, a causa degli elevati costi di manutenzione e assicurazione dovuti ai rischi di inondazioni e altri danni legati alle condizioni meteorologiche. Inoltre che i prezzi dei prodotti alimentari aumenteranno di circa 33.000 dollari nell’arco della vita di un bambino nel 2024, a causa delle interruzioni dell’agricoltura e delle catene di approvvigionamento, afferma il documento. Si prevede che anche altre spese, come l’energia, i trasporti e l’assistenza sanitaria, aumenteranno notevolmente nei prossimi decenni.

E l’Europa? Secondo una nuova analisi scientifica, l’Unione europea ha vissuto il suo anno più caldo mai registrato nel 2023, indicando un futuro più pericoloso per quello che è già il continente con il riscaldamento più rapido del mondo. Gli scienziati del Copernicus Climate Change Service e dell’Organizzazione meteorologica mondiale nel loro rapporto annuale hanno specificato che l’anno scorso si è classificato, insieme al 2020, come il più caldo di sempre per il vecchio continente, con un caldo record causato sia dai cambiamenti climatici che dall’andamento meteorologico di El Niño.

Il caldo ha alimentato condizioni meteorologiche estreme, comprese le inondazioni, poiché l’atmosfera più calda può trattenere più umidità, causando acquazzoni più pesanti quando viene rilasciata.

Le inondazioni in Slovenia lo scorso anno hanno colpito 1,5 milioni di persone. La Grecia ha subito il più grande incendio mai registrato nell’UE: con i suoi 960 chilometri quadrati, era il doppio di Atene. I ghiacciai alpini hanno perso il 10% del loro volume rimanente nel corso del 2022 e del 2023.

Tutto questo sta già modificando - e mandando in crisi - il sistema di lavoro e di commercio, con l’allerta per i fiumi tedeschi navigabili sempre presente. In Europa c’è chi ha iniziato a parlare di guerra per l’acqua e per il cibo. Anche questo fa parte del bilancio amaro del cambiamento climatico.

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