Petrolio, la tensione aumenta: anche il Regno Unito si schiera

C. G.

23/09/2019

Il prezzo del petrolio sta risalendo mentre la tensione internazionale sta aumentando: anche il Regno Unito si è schierato contro l’Iran

Petrolio, la tensione aumenta: anche il Regno Unito si schiera

Il prezzo del petrolio sta continuando ad attirare l’attenzione del mercato mentre le tensioni internazionali stanno aumentando a dismisura.

Nei giorni scorsi le quotazioni di Brent e WTI hanno reagito prima agli attacchi agli impianti di Saudi Aramco e poi al progressivo deterioramento dei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Iran.

Le accuse tra le parti si sono susseguite e il prezzo del petrolio ne ha risentito. Oggi ad intervenire sulla questione è stato anche il Regno Unito: le dichiarazioni di Boris Johnson non hanno fatto che gettare benzina sul fuoco.

Prezzo del petrolio sale: Regno Unito si schiera

Lo scorso 14 settembre alcuni attacchi con droni hanno messo a tappeto due impianti petroliferi appartenenti all’Arabia Saudita (a Saudi Aramco per la precisione). Gli Stati Uniti hanno immediatamente incolpato l’Iran che dal canto suo si è detto pronto alla guerra: la tensione è risalita inevitabilmente.

Tutto è accaduto mentre le difficoltà nelle riparazioni degli impianti si sono rese sempre più evidenti. Il prezzo del petrolio ha beneficiato infatti sia dell’escalation tra USA e Iran, sia dei dubbi e delle incertezze relative alla ripresa dei ritmi produttivi.

Poi è arrivato come un fulmine a ciel sereno anche l’intervento del premier britannico Boris Johnson (ancora alle prese con la Brexit) che ha gettato nuova benzina sul fuoco attribuendo a Teheran la responsabilità degli attacchi ai danni di Aramco.

“Lavoreremo con i nostri amici americani ed europei per costruire una risposta in grado di ridurre la tensione nella regione del Golfo,”

ha comunque cercato di tranquillizzare.

Insomma, neanche il Regno Unito crede che l’attacco che ha fatto decollare il prezzo del petrolio sia stato compiuto dagli Houthi, gruppo armato dello Yemen giudicato non in grado di compiere un’azione così sofisticata.

“Chiaramente se qualcuno ci chiederà, o i sauditi o gli americani, di avere un ruolo, allora inizieremo a pensare in che modo renderci utili,”

ha dichiarato Johnson a chi gli ha chiesto se il Regno Unito sia oggi propenso a considerare interventi militari.

Tutto ciò non ha fatto altro che sostenere la corsa del prezzo del petrolio: al momento sia il Brent che il WTI stanno comunque limando i guadagni del mattino visto che, stando alle ultime notizie, la produzione saudita potrebbe presto tornare operativa.

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