Perché l’oro è destinato a salire (e non solo in caso di recessione)

Claudia Cervi

24/08/2022

Oro affossato dalla forza del dollaro, nonostante l’inflazione ai massimi da 40 anni. Ma spunta un’altra ipotesi sulle ragioni di prezzi così bassi.

Perché l’oro è destinato a salire (e non solo in caso di recessione)

L’oro è notoriamente considerato un bene rifugio, un’àncora di sicurezza quando i mercati azionari scendono. Questa sua caratteristica ha permesso agli investitori di guadagnare nel tempo sia durante i periodi di inflazione che di deflazione. Tranne in questo momento.

Perché l’oro è sceso nonostante l’inflazione ai massimi da 40 anni?

L’oro è destinato a salire?

La forza del dollaro ha indubbiamente contribuito ad affossare le quotazioni dell’oro: la domanda si è ridotta a causa del cambio sfavorevole e ha contribuito a far scendere i prezzi.
Ma spunta un’altra ipotesi sulle ragioni di prezzi così bassi: secondo Bloomberg Intelligence l’oro prezza la deflazione delle materie prime.

«La scarsa performance dell’oro nonostante la più grande inflazione degli ultimi 40 anni potrebbe segnalare che il metallo giallo - considerato una riserva di valore - anticipi una deflazione duratura», sottolinea Mike McGlone, stratega senior delle materie prime di Bloomberg Intelligence.
Recentemente - spiega McGlone- «l’oro sta sovraperformando la maggior parte delle materie prime e il recupero contro rame e petrolio greggio promette bene».

Spot Gold vs Bloomberg Dollar Spot Index Spot Gold vs Bloomberg Dollar Spot Index Fonte Bloomberg

McGlone ritiene che l’oro possa beneficiare di una recessione globale, ormai alle porte, causata dall’impennata dei costi energetici e dall’atteggiamento «hawkish» della Fed nel processo di rialzo dei tassi. Sbaglia però -sempre secondo McGlone- chi considera il metallo giallo come una semplice copertura dall’inflazione: in realtà l’oro può svolgere un ruolo difensivo mettendo al riparo gli investitori da eventi economici preoccupanti.

Sebbene le performance possano variare a seconda del periodo di tempo preso in considerazione, dal 1990 al 2020, il prezzo dell’oro è infatti cresciuto di oltre il 360%.

Gran parte di questo risultato è dovuto alla lunga storia dell’oro come riserva di valore stabile.

La prospettiva per l’oro secondo altri analisti

Altri analisti sono invece più cauti sul prezzo dell’oro.
Un analista intervistato da The Motley Fool prevede che l’oro scenda a 1700 dollari l’oncia: ad avvalorare questa ipotesi, l’aumento delle protezioni dai ribassi (tramite opzioni put) e il rialzo dell’indice di volatilità dell’oro CBOE (GVZ).

L’aumento della volatilità sull’oro indica con ogni probabilità una maggior sensibilità del metallo ai dati sull’inflazione che saranno oggetto di discussione al simposio di Jackson Hole.

Della stessa opinione Daniel Hynes, stratega delle materie prime senior di ANZ, che individua a circa 1.700 dollari l’oncia una base per i prezzi dell’oro.

I livelli dell’oro secondo l’analisi tecnica

Dopo aver perso oltre 3 punti percentuali dai massimi di metà agosto a 1820 circa, l’oro sembra aver trovato un primo supporto a 1740 dollari, avendo ricoperto il gap del 28 luglio. Da qui le quotazioni potrebbero risalire in direzione di 1790 dollari, ostacolo rilevante da superare per sperare in un rialzo duraturo verso i massimi estivi e oltre, in direzione di area 1850-1860.

Grafico settimanale dell'oro Grafico settimanale dell’oro Fonte: TeleTrader

Sotto 1740 dollari l’oro potrebbe scivolare verso 1700-1710 prima di crollare nuovamente in area 1680, minimi allineati di marzo, agosto 2021 e luglio 2022.

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