Perché c’è allarme per una crisi (shutdown) e per il debito negli Usa

Violetta Silvestri

20 Settembre 2023 - 15:32

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Debito alle stelle e possibile crisi, shutdown o chiusura di governo, allarmano gli Usa e il mondo: cosa sta per accadere alla principale potenza globale.

Perché c’è allarme per una crisi (shutdown) e per il debito negli Usa

Lo spettro del debito e di una crisi aleggia negli Usa, nonostante la potenza sia considerata da molti fuori pericolo recessione.

In questo particolare momento così complesso per l’economia globale, gli analisti di Wall Street non aspettano solo le indicazioni della Fed sui tassi di interesse al 2024. Molti sono concentrati sul Tesoro Usa e su rinnovate tensioni tra democratici e repubblicani che possono riportare in stallo la prima potenza mondiale.

Archiviato il rischio default che ha tenuto con il fiato sospeso i mercati globali solo qualche mese fa, ora gli Usa sono avvolti nel pericolo di uno shutdown del governo, ovvero di una sua chiusura, mentre il debito federale avanza.

Cosa succede negli Usa tra debito e shutdown

C’è un problema debito negli Usa, che rischia di far precipitare la stabilità politica di Biden.

Fitch aveva inviato al Congresso un campanello d’allarme dopo la battaglia sul limite del debito all’inizio di questa estate. L’agenzia di rating aveva a sorpresa declassato il debito sovrano americano da AAA ad AA+ in agosto, citando il crescente debito della nazione e la politica del rischio calcolato come ragioni principali alla base della sua decisione.

Da allora, il debito nazionale lordo è cresciuto a un ritmo allarmante, con 1.000 miliardi di dollari in più solo negli ultimi tre mesi.

Nel frattempo, con l’accusa di aver accumulato un indebitamento enorme e inutile, i repubblicani hanno alzato i toni contro l’amministrazione Biden, avviando il governo verso un vicolo cieco sul bilancio.

Il deficit di bilancio – la differenza tra ciò che il governo spende e ciò che incassa – ha raggiunto 1,5 trilioni di dollari per i primi 11 mesi dell’anno fiscale, con un aumento del 61% rispetto allo scorso anno.

Il recente aumento dei tassi di interesse ha già reso molto più costoso per il governo ripagare ciò che deve.

“Come abbiamo visto con la recente crescita dell’inflazione e dei tassi di interesse, il costo del debito può aumentare improvvisamente e rapidamente” ha affermato Michael Peterson, amministratore delegato della fondazione Peter G. Peterson, un gruppo bipartisan che sostiene la responsabilità fiscale, come riportato da Cnn. “Con più di 10mila miliardi di dollari di costi per interessi nel prossimo decennio, questo ciclo fiscale non farà altro che causare danni ai nostri figli e nipoti”, ha affermato.

Con questo scenario sullo sfondo, si è aperta la sfida nel Congresso. I repubblicani affermano che i programmi di spesa federale sostenuti dall’amministrazione Biden sono troppo costosi, mentre i democratici ritengono che i tagli fiscali sostenuti dal GOP hanno ridotto le entrate.

Il 30 settembre segna la fine dell’anno fiscale e i legislatori dovranno finalizzare un accordo sul bilancio 2024 entro il 1° ottobre per evitare una chiusura del governo, chiamata anche shutdown. Ma nessuno dei 12 progetti di legge di stanziamento necessari per finanziare il governo è ancora passato al Congresso, rendendo improbabile che un piano venga approvato entro la scadenza.

La minaccia di una chiusura arriva mentre l’economia americana sta già avvertendo la pressione dell’inflazione, degli aumenti dei tassi di interesse e di un deficit elevato, degli scioperi della UAW, del rinnovo del pagamento del debito studentesco e dell’aumento dei prezzi del gas, hanno affermato Gary Schlossberg e Jennifer Timmerman del Wells Fargo Investment Institute.

Da precisare, una chiusura del governo (shutdown) fermerebbe la maggior parte delle attività e dei servizi delle agenzie governative e richiederebbe a tutto il personale governativo non essenziale di prendere un congedo non retribuito.

Secondo Gregory Daco, capo economista di EY, e il suo team, ogni settimana di chiusura del governo costerebbe all’economia statunitense 6 miliardi di dollari e ridurrebbe la crescita del PIL di 0,1 punti percentuali nel quarto trimestre del 2023.

Le chiusure negli ultimi 30 anni sono durate da pochi giorni a più di un mese, ma Schlossberg e Timmerman ritengono che, date le “posizioni irrigidite in un Congresso sempre più polarizzato”, questa abbia il potenziale per durare alcune settimane.

L’evento, dicono, potrebbe essere “l’ennesimo catalizzatore che potrebbe innescare una maggiore volatilità e una estesa debolezza delle azioni, date le vulnerabilità sottostanti che vediamo nell’economia in generale”.

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