Pensioni in pagamento con una piacevole sorpresa, ma non per tutti

Simone Micocci

29 Febbraio 2024 - 10:15

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In pagamento domani la pensione di marzo: debutta la nuova Irpef (ma tornano le addizionali comunali in acconto), in arrivo aumenti fino a un massimo di 60 euro netti.

Pensioni in pagamento con una piacevole sorpresa, ma non per tutti

La settimana si chiude con il pagamento delle pensioni, come pure di alcune misure assistenziali come gli assegni di invalidità civile e l’assegno sociale.

Il pagamento della pensione è in programma venerdì 1 marzo tanto per coloro che hanno l’assegno accreditato in banca quanto per chi ha preferito la Posta; tuttavia, per chi ha preferito il ritiro in contanti la data potrebbe essere leggermente ritardata visto che ci sono degli uffici postali che continuano a utilizzare un metodo cadenzato seguendo il criterio dell’ordine alfabetico.

La buona notizia è che per alcuni pensionati - ma non per tutti - la pensione di marzo conterrà un piccolo aumento, merito delle nuove aliquote Irpef introdotte dal governo per il 2024 che per la prima volta vengono utilizzate per il calcolo della tassazione dovuta.

Regole che decorrono da gennaio 2024: per questo motivo con il prossimo cedolino verrà anche restituito quanto versato in più di Irpef.

Chi riceve l’aumento della pensione a marzo

Per un gran numero di pensionati il pagamento di domani presenterà una sorpresa: un leggero aumento che nel migliore dei casi sarà superiore ai 60 euro netti.

Nel dettaglio, come alcuni pensionati si sono già resi conto controllando il cedolino di pensione pubblicato con qualche giorno di anticipo sul portale Inps, questo mese l’Istituto ha annunciato l’applicazione delle nuove aliquote Irpef che rispetto a quelle in vigore fino al 2023 presentano una sola, ma significativa, differenza: per la parte di importo che rientra nella fascia 15.000-28.000 euro si applica un’aliquota Irpef non del 25% bensì del 23%.

Ciò genera un risparmio che si riversa interamente sulla pensione netta, pari appunto al 2% della parte di importo compresa nella suddetta fascia. Nella migliore delle ipotesi, quindi, il 2% di 13.000 euro, spettano 260 euro in più l’anno e 21,66 euro al mese.

Per alcuni pensionati, quindi, l’aumento sarà più significativo di altri: a beneficiare del massimo sono coloro che hanno un assegno di 28.000 euro l’anno, o superiore, mentre sotto questa soglia l’incremento spetta ma si riduce (fino ad azzerarsi per coloro che hanno una pensione di 15.000 euro annui).

A tal proposito, ecco una tabella che ne sintetizza i valori:

Importo pensione Risparmio mensile Irpef tra il 2023 e il 2024Risparmio annuo Irpef tra il 2023 e il 2024
Fino a 15 mila euro --- ---
15.600 1 euro 12 euro
18.200 5,33 euro 64 euro
20.800 9,66 euro 116 euro
23.400 14 euro 168 euro
26.000 18,33 euro 220 euro
28.000 euro e superiori 21,66 euro 260 euro

Allo stesso tempo l’Inps restituisce l’Irpef pagata in più a gennaio e febbraio in quanto calcolata ancora con le vecchie aliquote (nonostante la riforma decorra da inizio anno). Ciò significa che in base all’importo percepito sul cedolino vanno considerati tre ratei di aumento. Nella migliore delle ipotesi ne risulterà un aumento di 64,98 euro netti rispetto all’ultimo cedolino.

Incremento che tuttavia verrà in parte mitigato dal ritorno delle addizionali comunali in acconto per il 2024, pari al 30% dell’aliquota fissata dal Comune di residenza, applicate da marzo a novembre di ogni anno. Si tratta comunque di pochi euro in meno, circa lo 0,30% della pensione percepita nel peggiore dei casi.

Chi non deve aspettarsi l’aumento della pensione

Come visto sopra, non ci sarà alcun aumento per coloro che hanno la pensione annua fino a 15.000 euro, in quanto per loro non ci sono novità fiscali: l’aliquota applicata sull’intero importo è sempre stata del 23% e non vengono neppure modificate le detrazioni.

Lo stesso vale per chi ha una pensione superiore a 50.000 euro: per loro il vantaggio Irpef ci sarebbe, se non fosse che il legislatore ha voluto evitarlo tagliando le detrazioni da reddito da pensione esattamente di 260 euro l’anno, ossia l’equivalente di quanto risparmiato con la revisione dell’Irpef.

Non spetta alcun aumento neppure a quei trattamenti che già non pagano l’Irpef: ad esempio le pensioni di invalidità civile, come pure l’Assegno sociale.

Le date di pagamento per la pensione di marzo

Come anticipato, l’accredito della pensione di marzo è in programma per tutti nella giornata di domani, venerdì 1 marzo.

Tuttavia, ci sono uffici postali che ancora adottano un calendario articolato per il ritiro in sede, sistema introdotto durante la pandemia che in alcune realtà - specialmente quelle con il maggior afflusso - continua a essere utilizzato.

Le giornate di pagamento in tal caso dovrebbero essere le seguenti:

  • venerdì 1° marzo 2024: cognomi con iniziali dalla A alla C;
  • sabato (solo mattina) 2 marzo 2024: cognomi con iniziali D o K;
  • lunedì 4 marzo 2024: cognomi con iniziali dalla L alla P;
  • martedì 5 marzo 2024: cognomi con iniziali dalla Q alla Z.

Il calendario potrebbe cambiare tra i vari uffici, quindi consigliamo di informarvi presso la vostra sede per sapere con esattezza quando andare per ritirare la pensione.

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