L’oro sempre più schiacciato dal super dollaro

Violetta Silvestri

15 Luglio 2022 - 11:59

Il prezzo dell’oro in caduta libera, spinto al ribasso da un dollaro sempre più forte: il metallo sta perdendo l’appeal come asset rifugio, per quali motivi?

L’oro sempre più schiacciato dal super dollaro

L’oro si sta dirigendo verso la sua quinta perdita settimanale, la serie più lunga di tali ribassi in quasi quattro anni, con le sue credenziali di asset rifugio messe da parte dagli investitori, che stanno diventando super rialzisti sul dollaro Usa.

I lingotti sono stati sottoposti a pressioni incessanti nell’ultimo mese poiché i trader si sono rivolti al biglietto verde di fronte a una Federal Reserve sempre più aggressiva. Tale investimento ha ricevuto un’altra spinta questa settimana dall’aumento dell’inflazione negli Stati Uniti.

Giovedì 14 luglio la materia prima è crollata sotto i 1.700 dollari l’oncia per la prima volta in quasi un anno, mentre l’indicatore del dollaro di Bloomberg è salito a un record. L’oro resta ancorato ai 1.700,95 dollari l’oncia mentre si scrive.

Oro verso una lunga serie di perdite settimanali

L’oro non sta svolgendo il ruolo di asset rifugio in questo incerto momento per i mercati.

Il prezzo in dollari si è decisamente indebolito dopo il rimbalzo positivo dell’inflazione statunitense ed è stato sottoposto a intense pressioni di vendita giovedì 14 luglio, crollando di oltre il 2% a un minimo di quasi un anno.

Il dollaro Usa ha ripreso il suo incessante rialzo e ha raggiunto un nuovo massimo da due decenni in mezzo alle aspettative rafforzate di un più rapido inasprimento della politica da parte della Federal Reserve. Questo, a sua volta, è stato visto come un fattore chiave che ha pesato pesantemente su ciò che è denominato in dollari.

Mentre l’inflazione elevata e le minacce alla crescita in genere aiutano l’oro, il metallo prezioso sta perdendo attrazione mentre gli investitori valutano la prospettiva di aumenti dei costi di finanziamento ampi o più frequenti da parte di una Fed che cerca di frenare le pressioni sui prezzi. L’oro non paga interessi e, come altre materie prime denominate in dollari, soffre quando il biglietto verde sale.

Il calo di questa settimana estende un tumultuoso 2022 per l’oro, che è salito sopra i 2.000 dollari l’oncia dopo l’attacco della Russia all’Ucraina. Da allora è crollato con la Fed aggressiva e il dollaro rafforzato.

L’oro scende ancora a 1.700,55 dollari l’oncia alle ore 11.50 di venerdì 15 luglio, dirigendosi verso una perdita settimanale dell’1,7%. È crollato di circa il 17% dal massimo di marzo. Platino, palladio e argento sono stati tutti poco cambiati.

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