Obiettivo salvare la poltrona: come Di Maio può farsi rieleggere alle elezioni

Alessandro Cipolla

27/07/2022

Luigi Di Maio è iperattivo in vista delle elezioni politiche del 25 settembre: ecco come l’ex 5 Stelle potrebbe essere riconfermato in Parlamento salvando il seggio.

Obiettivo salvare la poltrona: come Di Maio può farsi rieleggere alle elezioni

Da noi c’è una regola: due mandati e poi te ne torni al tuo lavoro”. Così nel 2017 tuonava Luigi Di Maio, all’epoca astro nascente del Movimento 5 Stelle, al fine di rimarcare la differenza tra i grillini e il resto del Parlamento “non esistono politici di professione, è una regola sacrosanta”.

Cambiare opinione di certo è legittimo, un ministro incapace di tornare sui propri passi può essere molto dannoso e pericoloso, specie adesso che il titolare della Farnesina ha salutato i 5 Stelle dando vita al suo Insieme per il Futuro.

Però fa sorridere vedere come Luigi Di Maio, nel pieno di una guerra nel cuore dell’Europa che in teoria dovrebbe riempire l’agenda del ministro degli Esteri notte e giorno, si stia dando un gran da fare per cercare di ottenere un posto al sole anche nella prossima legislatura.

Non solo interviste e dichiarazioni a raffica, momenti in cui tra le altre cose emerge anche una vacuità politica imbarazzante, ma anche incontri più o meno segreti come quello avvenuto nelle scorse ore a Roma.

In vista delle elezioni politiche del 25 settembre, Luigi Di Maio si è seduto al tavolino insieme al leader del Pd Enrico Letta, al sindaco di Milano Beppe Sala, a Bruno Tabacci titolare del simbolo di Centro Democratico e a Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva celebre per il suo finanziamento da 800.000 euro alla fondazione renziana Open “c’è chi compra una barca, io finanzio la politica”.

Un gruppetto variopinto che potrebbe fare la spia di quella che sarebbe la strategia di Luigi Di Maio per restare in Parlamento.

La strategia di Di Maio alle elezioni

La fine del governo Draghi ha creato non pochi problemi a Luigi Di Maio. Le elezioni politiche anticipate indette sei mesi prima della scadenza naturale della legislatura, hanno tolto al ministro del tempo prezioso per organizzare la sua creatura politica Insieme per il Futuro in vista del voto.

I sondaggi però non sono malvagi per Di Maio: per una indagine di Quorum-YouTrend, Insieme per il Futuro infatti sarebbe al 2,6%, a un passo dalla soglia di sbarramento del 3%. C’è da dire però che altri sondaggi sono meno lusinghieri, come quello di Swg che vede Ipf all’1,5%.

Alle elezioni però per prima cosa c’è bisogno di un simbolo che possa esentare la lista dal raccogliere le firme in piena estate. A riguardo potrebbe essere Bruno Tabacci con il suo Centro Democratico la “salvezza” per Luigi Di Maio.

Una volta risolto il fondamentale nodo delle firme, per non correre il rischio di finire sotto la soglia di sbarramento del 3% si dovrebbe cercare di stringere delle alleanze con altre forze moderate e centriste.

Qui invece entrerebbe in gioco Beppe Sala, che comunque non si candiderà alle elezioni. Il primo cittadino di Milano infatti potrebbe far confluire verso i lidi dimaiani quel movimento dei sindaci che da tempo sta cercando visibilità a livello nazionale.

Anche creando un “listone” insieme ad altre forze, correndo da soli il rischio di non superare il 3% sarebbe comunque alto. Ecco che allora potrebbe essere decisivo il confluire nella coalizione di centrosinistra capeggiata dal Pd, che potrebbe garantire a Di Maio una candidatura in un collegio uninominale in Campania dove il ministro potrebbe giocarsi le sue chance. Il sogno sarebbe quello di entrare direttamente nella lista dem Democratici e Progressisti, ma forse sarebbe troppo.

La strada per un patto con il Pd però potrebbe non essere in discesa: quella di Luigi Di Maio infatti può essere figura particolarmente scomoda, specie se nella coalizione ci fosse anche Carlo Calenda, che al pari di quella di Matteo Renzi potrebbe far perdere più voti rispetto a quanti ne potrebbe portare in dote.

Per capire come terminerà questa telenovela non resta che aspettare il prossimo 22 agosto, data in cui scadranno i termini per la presentazione delle liste: sarà quello il momento della verità, specie per chi obtorto collo starebbe rischiando di tornare al proprio lavoro, qualsiasi esso sia.

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