Nucleo familiare: da chi è composto e cosa cambia con il RdC

Simone Micocci

24/01/2019

Fanno parte del nucleo familiare i componenti iscritti nello stato di famiglia e i soggetti fiscalmente a carico dell’interessato; ai fini del riconoscimento del RdC, però, ci sono delle precisazioni da fare.

Nucleo familiare: da chi è composto e cosa cambia con il RdC

Con il termine nucleo familiare si intende l’insieme dei componenti che compongono la famiglia anagrafica e dei soggetti fiscalmente a carico, anche se non conviventi.

Quindi, anche se si tratta di due concetti simili, e che nella maggior parte dei casi coincidono, famiglia anagrafica e nucleo familiare non hanno lo stesso significato.

Nel primo caso, infatti, si intende l’insieme delle persone conviventi legate da un vincolo matrimoniale, di parentela, di affinità, di tutela o semplicemente affettivo; quindi con famiglia anagrafica si intende l’insieme di quelle persone che vivono sotto lo stesso tetto, indicate nello stato di famiglia rilasciato dal Comune.

Nel nucleo familiare, invece, sono compresi i componenti della famiglia anagrafica ed i soggetti che pur non avendo la stessa residenza del dichiarante sono fiscalmente a suo carico. Nel dettaglio, sono considerati “soggetti a carico” il coniuge (non legalmente o effettivamente separato), i figli (e i loro discendenti), i genitori, i fratelli, le sorelle (e altri che potete approfondire qui) qualora abbiano un reddito lordo annuo inferiore a 2.840,51€ che per i figli minori di 24 anni è aumentato fino a 4.000,00€.

Il concetto di nucleo familiare assume particolare importanza ai fini del riconoscimento del reddito di cittadinanza: questo beneficio, infatti, spetta solamente a quei nuclei familiari che hanno un reddito familiare inferiore ad una determinata soglia calcolata in base ad un parametro di scala di equivalenza e un ISEE inferiore ai 9.360,00€. Quindi un giovane disoccupato a carico dei propri genitori, facente parte ad esempio di un nucleo familiare con ISEE di 10.000,00€ non ha diritto al RdC.

Per questo motivo in molti potrebbero decidere di cambiare residenza apposta per richiedere il RdC, così come i coniugi potrebbero decidere di separarsi in modo da abbassare l’ISEE e avere diritto eventualmente al beneficio; a tal proposito il decreto che disciplina il RdC introduce diverse modifiche al concetto di nucleo familiare che vi andremo a spiegare nel prosieguo dell’articolo. Prima però soffermiamoci sul significato di nucleo familiare, e vediamo quali sono i componenti che ne fanno parte.

Nucleo familiare e famiglia anagrafica

Famiglia è un’espressione soggettiva attribuibile a molte persone in diverse situazioni; per la Legge invece il concetto di nucleo familiare è definito e distinto in modo chiaro e univoco.

In particolare nel nucleo familiare rientrano la famiglia anagrafica ed i soggetti fiscalmente a carico anche se non conviventi.

Ad esempio, si parla di nucleo familiare ai fini del calcolo ISEE, del nucleo di riferimento per gli assegni familiari, della polizza dell’auto e relativa classe di merito, della famiglia anagrafica e dello stato di famiglia: per questo è fondamentale conoscere quale significato ci sia dietro a questa definizione.

Spesso si confonde il concetto di nucleo familiare con quello di famiglia anagrafica ma sono due categorie molto diverse all’interno delle quali non sempre i partecipanti sono gli stessi.I componenti della famiglia anagrafica sono indicati nello stato di famiglia, un certificato rilasciato dal Comune in cui sono indicati tutti i componenti di questa. All’interno della famiglia anagrafica sono compresi quindi l’insieme di persone conviventi, legate da un vincolo di matrimonio, di parentela, di affinità, di tutela o semplicemente affettivo.

Nello stato di famiglia si possono trovare indicati tutti coloro che vivono sotto lo stesso tetto che abbiano quindi lo stesso indirizzo e la stessa abitazione di residenza; inoltre lo stato di famiglia può essere composto anche da un singolo soggetto.

Il nucleo familiare non sempre coincide con la famiglia anagrafica: in questo, infatti, rientrano la famiglia anagrafica ed i soggetti fiscalmente a carico anche se non conviventi.

Componenti del nucleo familiare

Possiamo quindi elencare i soggetti facenti parte del nucleo familiare che, se si escludono i casi particolari, saranno i seguenti:

  • il dichiarante;
  • i figli minori, anche se a carico ai fini Irpef di altre persone, che risiedono con il proprio genitore;
  • il coniuge anche se non risulta nello stato di famiglia;
  • i minori in affidamento preadottivo o temporaneo;
  • tutte le persone presenti nello stato di famiglia anagrafico;
  • i figli maggiorenni che sono a carico ai fini Irpef;
  • i figli minori del coniuge non residente con le persone presenti nello stato di famiglia, i maggiorenni a carico Irpef e i minori a lui affidati dal giudice;
  • le persone a carico ai fini Irpef anche se non presenti nello stato di famiglia del dichiarante;
  • i figli minori che convivono con le persone a carico ai fini Irpef non presenti nello stato di famiglia, se non affidati a terzi;
  • le persone che ricevono assegni alimentari, non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria, dalla persona di cui sono a carico.

Al contrario non rientrano nel nucleo familiare:

  • le persone a carico ai fini Irpef di soggetti non presenti nel medesimo stato di famiglia;
  • il coniuge con residenza diversa;

Marito e moglie

Se due persone sono sposate fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare anche se abitano in luoghi diversi o non risultano nello stesso stato di famiglia.

Quando i coniugi scelgono residenze anagrafiche diverse, possono anche decidere quale sia il loro stato di famiglia di riferimento; nel caso in cui non si mettano d’accordo per residenza familiare viene considerata l’ultima residenza comune o quella del coniuge di maggior durata.

Di seguito invece riportiamo i casi in cui i coniugi appartengono a due nuclei familiari diversi:

  • separazione legale;
  • domanda di nullità di matrimonio;
  • divorzio;
  • decadenza della potestà genitoriale;
  • provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare;
  • se è stata consentita la diversa residenza a seguito di provvedimenti temporanei ed urgenti del giudice.


Per quanto riguarda invece la convivenza senza matrimonio i due soggetti coinvolti formano nucleo familiare anche se dipendono entrambi dai loro genitori a fini Irpef.

Figli a carico

Prima di tutto è bene chiarire che non solo i figli possono risultare a carico di una coppia ma che esistono molti altri casi di familiari a carico. Sarà però interessante capire come ci si regola per quanto riguarda i figli, che sono il caso più comune, e in quali casi saranno considerati parte dello stesso nucleo familiare dei genitori.

La prima distinzione da fare è tra figli minori e figli maggiorenni.

I figli minori che convivono con uno dei due genitori sono da considerare all’interno del nucleo del genitore con il quale convivono, anche se risultano a carico del genitore con cui non condividono l’abitazione: se i figli minori sono sposati valgono le regole previste per i coniugi.

Nel caso in cui il figlio maggiorenne risulti a carico dei genitori ai fini Irpef, ma non convive con loro, fa comunque parte del nucleo familiare dei genitori. Se invece vive insieme a uno dei due genitori fa parte del nucleo di quest’ultimo, anche se è a carico dell’altro genitore.

In caso di matrimonio del figlio maggiorenne, fiscalmente a carico dei genitori, questi rientrerà nel nucleo familiare composto da da lui, il suo coniuge e eventuali figli.

Ricordiamo che per essere a carico ai fini IRPEF il figlio, così come qualsiasi altro familiare, deve avere un reddito inferiore ai 2.840,51€; l’eccezione è rappresentata dai figli con meno di 24 anni, per i quali il limite di reddito lordo è stato alzato a 4.000€.

Nucleo familiare: cosa cambia per il reddito di cittadinanza?

Prima di andare avanti è bene sottolineare che queste novità si applicano solamente ai fini del riconoscimento del diritto al RdC. Il decreto, infatti, introduce dei chiarimenti per evitare che ci siano separazioni fittizie e cambi di residenza per far sì che una o più persone possano beneficiare del reddito di cittadinanza.

Per quanto riguarda separazioni e divorzi viene stabilito che gli ex coniugi sono compresi nello stesso nucleo familiare qualora vivano ancora insieme. Ovviamente chi mette in scena una falsa separazione potrebbe avere l’accortezza di cambiare residenza: a tal proposito Di Maio ha assicurato che ci saranno dei controlli preventivi - e successivi - per verificare che il cambio di residenza sia effettivo e non fittizio.

Per i figli non conviventi, invece, il decreto stabilisce che questi non sono compresi nel nucleo familiare dei propri genitori quando si verifichi una delle seguenti condizioni:

  • hanno più di 26 anni;
  • non sono fiscalmente a loro carico (quindi hanno un reddito superiore ai 4.000€ se Under 24 o superiore ai 2.840,51€ in ogni caso);
  • sono coniugati;
  • hanno figli.

Quindi, i figli che non convivono con i genitori ma continuano ad essere a loro carico fanno comunque parte di un nucleo familiare a parte qualora abbiano più di 26 anni, oppure se sposati o con figli; in tal caso, quindi, si può fare richiesta del reddito di cittadinanza anche nel caso in cui l’ISEE dei propri genitori sia superiore ai 9.360,00€ previsti.

Iscriviti a Money.it