Mercati: il 2019 parte in rosso

C. G.

2 Gennaio 2019 - 08:04

Pessimo inizio anno per i mercati: dal prezzo del petrolio all’azionario le perdite sono risultate lampanti

Mercati: il 2019 parte in rosso

Anche nel nuovo anno i mercati sono tornati a scambiare in preda alla debolezza.

Tra i protagonisti di questo 2019 sicuramente il prezzo del petrolio (che ha registrato perdite superiori al singolo punto percentuale) e l’azionario asiatico, il primo a riprendere gli scambi dopo il lungo weekend di Capodanno.

Di pessimo auspicio per i mercati sono risultati gli ultimi dati macro provenienti dalla Cina, con un indice PMI manifatturiero che non ha soltanto deluso ogni attesa, ma ha altresì messo in luce un nuovo preoccupante raffreddamento dell’economia.

Il 2019 dei mercati è già da dimenticare: il petrolio

A pesare sull’andamento del greggio nelle prime ore del 2019 sono stati diversi elementi che già sul finire del 2018 non hanno mancato di frenare le quotazioni di Brent e Wti. Tra le principali preoccupazioni del mercato sicuramente quelle relative a un rallentamento dell’economia globale, confermate dagli ultimi dati sull’attività industriale della Cina (maggiore importatrice di greggio).

Anche il costante aumento della produzione USA ha nuovamente affossato l’andamento del petrolio: i timori di un mercato sempre più sbilanciato sono riaffiorati con vigore anche nel nuovo anno.

Il mercato azionario in rosso: Asia sotto esame

Tutti i principali indici del mercato azionario asiatico hanno inaugurato il nuovo anno sotto la parità. A pesare sull’andamento delle Borse dell’est il sentiment degli investitori, sempre più preoccupati dal rallentamento economico mondiale (lo stesso che ha pesato sul petrolio) e ancora dalla guerra commerciale USA-Cina.

Le ultime rilevazioni macroeconomiche in arrivo da Pechino hanno accentuato i timori del mercato. L’indice PMI manifatturiero cinese ha infatti deluso tutte le attese degli analisti (a 50,3), passando dal 50,2 di novembre al 49,7 di dicembre.

L’Hang Seng di Hong Kong è risultato il peggiore, con perdite superiori ai 3 punti percentuali. Lo Shanghai ha registrato rossi superiori all’1% (assieme al resto degli indici cinesi), mentre il Nikkei è rimasto chiuso per festività.

In deciso ribasso oggi anche il Kospi sudcoreano, che ha archiviato la prima seduta del 2019 a -1,52%. Sotto la parità anche l’Australia e la Nuova Zelanda.

In sintesi, il primo giorno del 2019 si è aperto all’insegna di una profonda debolezza che ha riguardato sia i mercati azionari che il petrolio. La speranza degli investitori è che al più presto le pessime performance di fine 2018 diventeranno soltanto un lontano ricordo. I future su Wall Street, però, hanno già lasciato intravedere un’apertura in rosso (-200 punti) per il Dow Jones.

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