È legale dormire in tenda?

Ilena D’Errico

7 Marzo 2024 - 22:56

È legale dormire in tenda? Ecco cosa prevede la legge in proposito, i limiti da prendere in considerazione e le disposizioni sul campeggio.

È legale dormire in tenda?

Moltissimi italiani sono appassionati di campeggio, qualcuno per le vacanze, altri come vero e proprio stile di vita, qualcuno anche soltanto per un weekend diverso dal solito. Ci sono tanti vantaggi nel campeggio, primo fra tutti la possibilità di visitare tante località e godere delle bellezze naturali del nostro territorio, ma con un po’ di attenzione si riesce anche a risparmiare rispetto ai pernottamenti in hotel e strutture ricettive.

Tra i contro, però, c’è la necessità di essere attentamente informati sulla legge e sulle molteplici disposizioni degli enti locali. Comuni, Province e Regioni prevedono regolamenti specifici sul campeggio, come d’altronde avviene per la sosta dei camper. La tenda, però, non è una struttura fissa e - salvo casi particolari - non richiede nemmeno un eccessivo ingombro.

Difatti, l’uso delle tende da campeggio è meno restrittivo di quanto non avvenga per i camper. Anche perché non sempre la tenda presuppone una permanenza lunga, ad esempio può essere utilizzata nei parchi o sulle spiagge come riparo dal sole nelle ore più calde. Il pernottamento, invece, presuppone diverse accortezze, infatti molti si chiedono se sia legale dormire in tenda.

È legale dormire in tenda?

È legale dormire in tenda? Come spesso accade non si può dare una risposta solo affermativa o negativa, perché tutto dipende dalle circostanze specifiche, come il luogo in cui si trova la tenda e la durata del pernottamento.

Non ci sono però dubbi sul fatto che la legge non vieti di dormire in tenda, nel senso che non vi è alcuna norma a vietare in modo specifico questo comportamento. In astratto, dormire in tenda è legale, a patto che la scelta del luogo e delle modalità rispettino le regole sul campeggio e sul bivacco.

Queste due condotte molto simili hanno una diversa disciplina dal punto di vista giuridico, che riguarda proprio chi vuole trascorrere una notte in tenda al di fuori delle aree specificatamente adibite.

Dormire in tenda: campeggio o bivacco? Le regole

Dormire in tenda è considerato campeggio se vi è una permanenza nello stesso luogo di almeno 48 ore consecutive. Altrimenti, l’utilizzo della tenda per ripararsi e dormire si configura come bivacco, per l’appunto la condotta di pernottare all’aperto.

Il bivacco presuppone una sosta breve, che di solito si accompagna anche a un ingombro inferiore e non interessa le ore diurne, pertanto è più tollerato rispetto al campeggio libero. Quest’ultimo, infatti, è di solito vietato, poiché si preferisce che avvenga nelle apposite aree attrezzate o nelle strutture ricettive adibite.

Il bivacco, al contrario, è di solito consentito entro alcuni limiti. In particolare, non si può:

  • intralciare la circolazione di veicoli, persone e animali;
  • invadere una proprietà privata;
  • abbandonare i rifiuti.

Come anticipato, tuttavia, le regole variano notevolmente nelle varie parti d’Italia. Di solito, è sempre vietato il bivacco nelle zone urbane, mentre ci sono più possibilità per quanto riguarda i luoghi isolati. Fintanto che il bivacco è limitato al periodo notturno, indicativamente dal tramonto all’alba, e non viola le regole sopra riportate è di norma permesso, ma è opportuno verificare in anticipo le normative locali.
Il bivacco è invece ovviamente concesso nei terreni privati se si dispone del permesso del proprietario.

I regolamenti locali

Prima di dormire in tenda al di fuori di un’area apposita e in un luogo pubblico bisogna necessariamente verificare i regolamenti locali che interessano il luogo scelto, il cui mancato rispetto comporta la comminazione di sanzioni pecuniarie.

Le regole sono molto diverse da luogo a luogo, ma è bene ricordare che è sempre vietato sostare in tenda nelle zone naturali definite “a tutela speciale”, però alcuni parchi naturali consentono il pernottamento per brevi periodi. Talvolta è possibile dormire in tenda, ma è necessario comunicarlo in anticipo al Comune.

Lo stesso vale per la montagna, dove tendenzialmente il bivacco è concesso lontano dai rifugi, al superare di determinate altitudini. A prescindere da ciò, la legge concede sempre il bivacco d’emergenza, che deve appunto essere limitato a situazioni di comprovata urgenza e gravità e il campeggio in zone naturali per motivi di studio e osservazione, quest’ultimo dietro apposita autorizzazione dell’ente di riferimento.

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# Legge

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