Imu, come mettersi in regola entro il 28 settembre

Patrizia Del Pidio

12 Settembre 2023 - 12:23

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La data del 28 settembre è determinante per chi non ha presentato la dichiarazione Imu 2021 e 2022 entro il 30 giugno. Vediamo come procedere con ravvedimento operoso.

Imu, come mettersi in regola entro il 28 settembre

Il 30 giugno 2023 era una data fondamentale per l’Imu anche se molti contribuenti non se ne sono neanche resi conto. Entro quella data andavano presentate obbligatoriamente le dichiarazioni Imu 2021 e 2022 che il decreto Milleproroghe aveva differito a tale data.

Cosa deve fare chi non p riuscito a presentare la dichiarazione Imu entro il 30 giugno per mettersi in regola? Chi era tenuto alla presentazione della dichiarazione Imu per quegli anni? Perché è importante la data del 28 settembre? Cerchiamo di rispondere a queste domande per chiarire la questione della dichiarazione Imu degli anni 2021 e 2022.

Dichiarazione Imu a cosa serve?

La dichiarazione Imu deve essere presentata obbligatoriamente quando si verificano delle modificazione che danno luogo ad una determinazione diversa dell’imposta dovuta di cui il Comune non è a conoscenza. La dichiarazione va presenta entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si sono verificate le variazioni in questione o in cui è iniziato il possesso degli immobili ed ha effetto anche negli anni successivi (non va, quindi, presentata ogni anno, ma solo quando si verificano modifiche che determinano nuovamente un cambiamento dell’imposta dovuta).

La dichiarazione Imu, quindi, serve per stabilire l’importo dell’imposta dovuta, ma anche le eventuali detrazioni spettanti sulla stessa.

Si tratta, quindi, di una dichiarazione che non deve essere presentata indistintamente da tutti coloro che possiedono immobili, ma solo da coloro per i quali sono intervenute delle variazioni.

Quando si presenta la dichiarazione Imu?

Come abbiamo detto la dichiarazione Imu deve essere presentata quando si verificano variazioni sulla determinazione dell’imposta di cui il Comune non è a conoscenza o quando ci sono variazioni rispetto alle dichiarazioni Imu già presentate.

Un esempio di presentazione della dichiarazione Imu per riduzione di imposta può essere dato dal seguente elenco:

  • fabbricati di interesse storico o artistico;
  • fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati;
  • dei terreni agricoli o terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
  • immobili concessi in uso gratuito a figli e genitori.

Il ravvedimento del 28 settembre

Per chi non avesse presentato la dichiarazione Imu 2021 e 2022 entro il 30 giugno 2023, data ultima per la presentazione, è possibile regolarizzare la propria situazione con ravvedimento operoso entro il 28 settembre.

Entro questa data bisogna presentare la dichiarazione Imu non trasmessa a giugno, versando al contempo la sanzione minima prevista per l’omessa dichiarazione (che con il ravvedimento operoso è ridotto a un decimo del minimo visto che ci si ravvede entro 3 mesi). Si dovrà versare anche l’eventuale imposta dovuta, se la dichiarazione si presenta per un aumento dell’imposta e non per una riduzione, gravata dai relativi interessi.

Proprio per il calcolo della sanzione, dell’imposta e dei relativi interessi, consigliamo di rivolgersi ad un Caf o un professionista abilitato per la compilazione della dichiarazione stessa e dei relativi modelli F24 per i versamenti. In questo caso, infatti, non si rischia di incorrere in errori di calcolo.

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