Gemini: ecco la nuova intelligenza artificiale di Google, quando arriva e come sarà

Niccolò Ellena

20 Ottobre 2023 - 18:53

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Gemini, il nuovo software di Google, potrebbe presto arrivare sul mercato e puntare a guadagnare il ruolo di leader nel settore dell’intelligenza artificiale.

Gemini: ecco la nuova intelligenza artificiale di Google, quando arriva e come sarà

È ormai molto tempo che le principali aziende tech - Google, Microsoft e OpenAI - si contendono il ruolo di leader di mercato nel settore dell’intelligenza artificiale.

Questa dinamica ha portato alla nascita di software oggi molto utilizzati, come ChatGPT, Bard e Bing Chat; tuttavia, al momento, la corsa per determinare quale azienda possegga il migliore è ancora molto aperta.

Per cercare di imporsi sugli altri player, Google sta pianificando una mossa che potrebbe presto condurre a una svolta decisiva. L’azienda di Mountain View sta infatti lavorando insieme a DeepMind - altra azienda controllata da Alphabet Inc. - a un nuovo software basato sull’intelligenza artificiale, conosciuto come Gemini, in grado di mettere in difficoltà i competitor grazie alle sue straordinarie qualità.

Google Gemini: cos’è e come sarà

Gemini è un software basato sull’intelligenza artificiale multimodale, è cioè in grado di analizzare dati di diverso tipo (immagini, testi, audio, ecc.). In pratica dovrebbe essere molto simile, per certi aspetti, a Google Bard e a ChatGPT, ma più potente.

Secondo le informazioni disponibili - riportate dall’agenzia Reuters che a sua volta ha citato come fonte il quotidiano The Information - Google Gemini è stato progettato per competere con GPT-4, il modello di punta di OpenAI.

Il nuovo software di Google sfrutterà i grandi modelli linguistici dell’azienda (anche conosciuti come Large Language Model, LLM), darà la possibilità agli utilizzatori di svolgere mansioni quotidiane e, di conseguenza, di risparmiare tempo prezioso. In particolare, potrà, per esempio, riassumere testi, generarne di nuovi, scrivere codice di programmazione, creare immagini (cosa che ChatGPT non può fare) e molto altro ancora.

Secondo quanto riportato da Wired, il CEO di DeepMind, Demis Hassabis, ha affermato che il nuovo prodotto sfrutterà alcune tecnologie di AlphaGo, software realizzato nel 2016, per superare la tecnologia di OpenAI.

Secondo un report risalente ad agosto 2023 rilasciato da Semianalysis, società di ricerca nel settore dei semiconduttori, inoltre, Gemini potrebbe essere ben 5 volte più potente di ChatGPT-4.

Sull’accuratezza di questa affermazione sono stati espressi molti dubbi, tra cui quello del CEO di OpenAI Sam Altman che, in un post su X, ha affermato che dietro al rapporto ci fosse la stessa Google. In ogni caso, per avere la certezza effettiva su quale dei due software sia meglio, sarà necessario che gli esperti del settore esterni alle due realtà abbiano l’opportunità di testarli.

Quando arriverà Google Gemini

La data di rilascio di Google Gemini non è attualmente disponibile. Il software è stato presentato nel corso dello scorso Google I/O, la conferenza annuale per gli sviluppatori di BigG, durante la quale l’azienda ha affermato che il nuovo software era ancora in fase di perfezionamento e che una volta pronto sarebbe stato rilasciato al momento opportuno.

Attualmente, secondo quanto riportato da Reuters e da The information, è noto solamente che alcune aziende hanno avuto la possibilità di accedere anticipatamente a una versione di Gemini. Ciò potrebbe quindi far pensare che la data di rilascio non sia essere molto lontana, tuttavia non è possibile esserne certi.

Che fine farà Google Bard?

Molti, leggendo questo articolo, potrebbero aver pensato che Google dispone già di Bard, il software che sfrutta l’intelligenza artificiale per fare cose come redigere testi, modificarli, scrivere codice di programmazione e molte altre cose ancora.

Gli stessi potrebbero anche chiedersi come mai Google stia lavorando a un nuovo software se già ne ha uno a disposizione. Le risposte ipotizzabili sono numerose. Google potrebbe, per esempio, rendere Gemini a pagamento e lasciare Bard a disposizione degli utenti che non desiderano pagare. Un po’ come fa OpenAI con ChatGPT, che mette a disposizione gratuitamente la versione con GPT-3.5, mentre quella con GPT-4 è a pagamento.

In alternativa, Google potrebbe dotare Gemini di funzioni inedite ancora sconosciute, con l’obiettivo di differenziarlo da Bard e di conseguenza di puntare a una fetta di pubblico diversa.

Google potrebbe infine scegliere di tenere entrambi i software sul mercato per un periodo, per poi scegliere, successivamente, su quale puntare maggiormente. Attualmente non è possibile saperlo, poiché non sono disponibili informazioni a sufficienza. Ma dato che la corsa al dominio del settore corre ormai molto velocemente, è altamente probabile che non sarà necessario attendere molto.

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