ESG e CSR: cosa significano, che differenze ci sono

Niccolò Ellena

29/07/2022

Spesso usati in maniera indistinta, gli acronimi ESG e CSR possiedono ognuno delle particolarità e dunque delle differenze. Ma quali sono? E perché è importante conoscerle?

ESG e CSR: cosa significano, che differenze ci sono

Il cambiamento climatico sta rapidamente mostrando alla società il conto per non essere stata sostenibile negli ultimi anni. L’atteggiamento irresponsabile che molte aziende e persone hanno adottato ha infatti avuto un impatto negativo molto importante sull’ambiente e non solo.

Specialmente le imprese, nel momento in cui si sono rese conto non solo dei danni fatti, ma anche del fatto che un atteggiamento più sostenibile avrebbe portato loro maggiori introiti, non hanno esitato a modificare la loro condotta.

È soltanto da pochi anni che però si sente parlare di Corporate Social Responsibility (CSR) o responsabilità sociale d’impresa, ossia un modello di business che permette a un’azienda di mettere in pratica un insieme di politiche, interventi e comportamenti fine di massimizzare il profitto nel rispetto delle esigenze di natura sociale e ambientale della comunità.

Questo modello viene adottato specialmente perché consente alle aziende di mostrare ai propri stakeholder la volontà di essere più sostenibile a livello ambientale, sociale e aziendale. Per fare ciò, le imprese realizzano campagne di comunicazione, eventi e comunicati stampa, così da portare l’attenzione su di loro.

Similmente, negli ultimi anni ha guadagnato molta popolarità l’acronimo ESG, ossia Environmental, Social and Corporate Governance (ESG). Questo acronimo indica dei criteri che è possibile misurare per capire con rigore quanto una determinata azienda è sostenibile.

I criteri ESG nascono quindi al fine di rendere misurabili gli sforzi annunciati dalle aziende che abbracciano un modello di CSR, in questo modo, le imprese che compiono questo percorso verso la sostenibilità possono portare i loro successi all’attenzione del mercato, degli investitori e, in generale, degli stakeholder.

Moltissime aziende ogni anno pubblicano sul loro sito il loro rapporto ESG. Questi report contengono al loro interno i risultati in ambito di sostenibilità annunciati nei loro piani di CSR: tipicamente riguardano il settore ambientale, in cui, ad esempio, finanziano la piantumazione di alberi; quello sociale, in cui l’azienda finanzia dei progetti socialmente utili, come la costruzione di un luogo di aggregazione in città dove non ce ne sono; e nel settore della governance aziendale, necessario per garantire agli stakeholder determinati standard e una condotta etica all’interno dell’azienda.

Conoscere la differenza e il significato di ESG e CSR non è importante solamente per utilizzarli gli acronimi correttamente, ma anche perché, qualora una persona decida di iniziare a investire in fondi e aziende ESG, conoscere di cosa parla è fondamentale, così da poter capire anche potenzialità e rischi di ciò che sta facendo.

Molte aziende infatti, vista la possibilità di attirare l’attenzione degli investitori, non esitano a usare questi acronimi. Vedere se chi li usa lo fa in maniera corretta può essere un primo segnale di serietà, utile per tutelarsi da eventuali disonesti.

Qual è la differenza tra CSR e ESG

Questi due acronimi vengono spesso usati in maniera intercambiabile. Benché rappresentino due facce di una stessa medaglia, questi presentano delle differenze: la CSR può essere interiorizzata da un’azienda comunicando che si impegna a essere più sostenibile e responsabile, mentre i criteri ESG sono utilizzati per misurare i progressi compiuti dall’azienda, come un aumento dei materiali riciclati entro un determinato lasso di tempo e la piantumazione di un certo numero di alberi in 10 anni.

I criteri ESG possono essere utilizzati per valutare, attraverso i dati, in che misura un’azienda aderisce agli obiettivi di sostenibilità e responsabilità aziendale che si è prefissata in ambito di CSR.

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