Elezioni USA 2020: anche Bloomberg si sposta a sinistra

Violetta Silvestri

18/02/2020

Elezioni USA 2020: cresce Bloomberg nei sondaggi e sale l’attesa per il suo debutto alle primarie democratiche. Il candidato democratico, intanto, ha presentato un suo piano per frenare Wall Street che lo sposta molto a sinistra.

Elezioni USA 2020: anche Bloomberg si sposta a sinistra

Elezioni presidenziali USA protagoniste della scena politica statunitense. A finire sotto i riflettori in queste ore è il miliardario Michael Bloomberg, candidato per i democratici.

In vista dell’appuntamento del Super Martedì del 3 marzo, che vedrà debuttare l’ex sindaco di New York per le primarie del partito democratico, si accende la curiosità sul suo programma elettorale e sulla capacità di attrarre l’elettorato contrario a Donald Trump.

Bloomberg ha presentato un piano ambizioso per freanare il settore finanziario, spostando a sinistra la sua linea politica. Ecco cosa prevede il candidato dem per rafforzarsi nella corsa alle elezioni USA 2020

Elezioni USA 2020: Bloomberg apre alle idee di sinistra

I sondaggi dell’ultima ora vedono l’anziano socialista Bernie Sanders in testa alle preferenze democratiche e nazionali. Ma a sorprendere nelle stime sul voto è soprattutto Mike Bloomberg. Stando ai dati di NPR/PBS NewsHour/Marist, sarebbe proprio lui a guadagnare maggiore consenso, arrivando al secondo posto con il 19% del consenso in tutta la nazione.

Spinto da questi incoraggianti segnali, il candidato miliardario sembra intenzionato a conquistare un ampio consenso tra gli elettori democratici, senza lasciare troppo spazio ai più progressisti e audaci contro finanza e Wall Street come Sanders e Warren.

Michael Bloomberg, che ha fatto fortuna a Wall Street e ha speso almeno 400 milioni di dollari in pubblicità per la sua campagna, pare orientato a frenare gli eccessi della finanza.

Una vera e propria strategia elettorale la sua, considerando che da sindaco di New York ha respinto alcune proposte per inasprire il controllo bancario, definendole ‘miopi’ e sostenendo che avrebbero offerto ‘grandi vantaggi ai concorrenti stranieri’.

Adesso, invece, il suo orientamento appare sbilanciato verso posizioni opposte, qualificabili di sinistra. Come lui stesso ha dichiarato: il sistema finanziario non funziona come dovrebbe per la maggior parte degli americani.

Bloomberg e il piano per frenare Wall Street

Innanzitutto il suo piano rafforzerebbe molte delle riforme attuate nell’ambito del Dodd-Frank Act del 2010 in risposta alla Grande recessione, una crisi che per alcuni è stata causata dalle banche di Wall Street.

Poi, stando a quanto ha annunciato un comunicato stampa della sua campagna elettorale, questi sarebbero i punti della riforma voluta da Bloomberg sulla finanza:

  • regolare banche e proteggere i consumatori
  • ripristinare i finanziamenti per l’Ufficio di ricerca finanziaria che monitora la rischiosità bancaria
  • consentire al Dipartimento di giustizia di incarcerare le persone per infrazioni finanziarie
  • introdurre un’imposta sulle transazioni finanziarie dello 0,1%
  • introdurre una nuova tassa del 5% su redditi annuali superiori a 5 milioni di dollari
  • limitare le attività speculative delle banche

Un programma chiaro, quindi, che intende mettere un limite al capitalismo sfrenato statunitense. Anche Bloomberg, quindi, sembra cavalcare un tema - quello della potenza di Wall Street e delle conseguenze sul benessere e sull’uguaglianza dei cittadini - che soprattutto i più progressisti come Warren e Sanders stanno affrontando come cruciale.

Per le elezioni USA 2020, quindi, il fronte democratico è in fermento e Wall Street sta a guardare con molto interesse.

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