Elezioni 2018: vincitori e vinti dei collegi uninominali

Simone Micocci

05/03/2018

Elezioni 2018, primi risultati dai collegi uninominali: sconfitta generale di LEU, male la maggior parte dei Ministri uscenti. Sorpresa Movimento 5 Stelle in Valle D’Aosta.

Elezioni 2018: vincitori e vinti dei collegi uninominali

Lo spoglio per le elezioni 2018 va avanti (qui i risultati aggiornati in diretta) ma nel frattempo è possibile fare un bilancio su come sono andati i principali esponenti politici nei collegi uninominali dove erano candidati.

Tra conferme, delusioni e sorprese i collegi uninominali in parte seguono quanto successo sul piano nazionale, dove il Movimento 5 Stelle e la Lega sono senza dubbio le forze politiche ad aver raggiunto il risultato migliore.

Lo “specchio” della vittoria del Movimento 5 Stelle riflette quanto successo nel collegio uninominale di Acerra, dove Luigi Di Maio era candidato per i pentastellati. Qui Di Maio ha ottenuto un ottimo 63,80%, superando Vittorio Sgarbi (Centrodestra) fermo al 20%.

Ma Di Maio non è l’unico del Movimento 5 Stelle ad aver stravinto al collegio uninominale in cui era candidato; ecco un’analisi di quanto successo nelle varie circoscrizioni, facendo così chiarezza su chi sono veramente gli sconfitti di questa tornata elettorale.

Collegi uninominali: Italia “spaccata” in due

Come potete notare dalla cartina pubblicata da SkyTg24, la mappa dei collegi uninominali vede un’Italia letteralmente spaccata in due, dove al Nord (salvo l’eccezione Valle D’Aosta) prevale il Centrodestra, mentre il Sud ha preferito il Movimento 5 Stelle.

Come anticipato uno dei migliori risultati al Sud lo ha ottenuto il candidato premier del Movimento 5 Stelle - Luigi Di Maio - che nella “sua” Acerra ha ottenuto il 63,8% delle preferenze. Sempre in Campania segnaliamo la vittoria di Roberto Fico candidato al collegio uninominale di Fuorigrotta.

Il Movimento 5 Stelle - come previsto da Fitto nell’ultimo comizio pre-elettorale del Centrodestra - fa il pieno di collegi uninominali al Sud, vincendo ad esempio a Palermo con Steni di Piazza (43,86%), dove si segnala l’incredibile sconfitta di Pietro Grasso che ha conseguito solamente il 5,81% dei voti. Anche per Massimo D’Alema questa tornata elettorale è stata particolarmente indigesta, visto che l’ex premier candidato al Senato per LEU si è posizionato ultimo nel collegio storico di Nardò (Puglia).

Salendo al Nord si segnala la sconfitta sia del Ministro dell’Interno Minniti (battuto all’uninominale di Pesaro dove ha trionfato Andrea Cecconi del Movimento 5 Stelle) che di quella della Difesa - Roberta Pinotti - che all’uninominale 02 di Genova è stata superata da Mattia Crucioli (M5S).

Un altro Ministro ad essere stato sconfitto è quello della Cultura, Dario Franceschini: questo è stato sconfitto a Ferrara da Maura Tomasi del Centrodestra, la quale lo ha superato di ben 10 punti percentuali.

Rischia anche il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che a Siena è avanti di pochi punti percentuali su Claudio Borghi della Lega; l’esito di questo scontro sarà noto solamente tra qualche ora.

Male anche la Boldrini che a Milano centro prende poco più del 4% delle preferenze.

Ampio consenso invece per il Presidente del Consiglio uscente - Paolo Gentiloni - che a Roma ha superato il 40% delle preferenze staccando di ben oltre 10 punti percentuali il candidato del Centrodestra.

Buon risultato invece della Boschi a Bolzano, con il 43% dei voti (la Biancofiore è ferma al 23%), così come Matteo Renzi che nell’uninominale dove si è candidato a Firenze ha ottenuto il 44%. Per Renzi, però, non può essere certamente questa la consolazione per il risultato ottenuto dal Partito Democratico.

Chiudiamo facendo chiarezza su cosa è successo in Valle D’Aosta, l’unica macchia gialla in un nord prevalentemente di Centrodestra. Qui il Movimento 5 Stelle può sorridere per l’ottimo risultato ottenuto dalla candidata alla Camera dei Deputati Elisa Tripodi che a sorpresa ha battuto gli avversari ottenendo il 24%.

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