Cosa farà adesso Mario Draghi? Nato, Ue o Colle, come può rimanere in pista

Alessandro Cipolla

21 Luglio 2022 - 10:48

Mario Draghi ha annunciato le sue dimissioni: chiusa la porta di Palazzo Chigi per lui adesso si potrebbe aprire il portone della Nato o della Commissione europea.

Cosa farà adesso Mario Draghi? Nato, Ue o Colle, come può rimanere in pista

Mario Draghi si è dimesso e, questa volta, Sergio Mattarella non ha potuto far altro che prendere atto dell’inevitabile decisione presa dall’ex numero uno della Bce. Considerando che la mozione su cui è stata messa la fiducia è passata ieri al Senato, tecnicamente adesso il governo andrà avanti per il disbrigo degli affari correnti.

Fino a quando non ci sarà un nuovo governo, Draghi di conseguenza continuerà a esercitare le funzioni di presidente del Consiglio anche se con molti meno poteri. Di fatto la sua avventura a Palazzo Chigi può essere considerata conclusa, con le elezioni anticipate che dovrebbero tenersi il 25 settembre o il 2 ottobre.

Draghi nel suo breve intervento alla Camera si è quasi commosso dopo il fragoroso applauso con cui è stato accolto “anche i banchieri centrali usano il cuore”, mentre al Senato nel giorno clou della crisi di governo ha usato dei toni decisamente più duri.

Dopo aver cercato lo scorso gennaio di trasferirsi al Quirinale, circostanza questa che non è mai stata smentita, a Palazzo Madama si è avuta la sensazione che il banchiere non abbia voluto cercare con convinzione un compromesso, non risparmiando autentiche bordate a Lega e Movimento 5 Stelle. Non bisogna dimenticare poi che questa crisi di governo è nata dopo una fiducia votata dal 70% dei senatori, oltre al fatto che un Draghi-bis senza i pentastellati è stata un’ipotesi scartata proprio dal presidente del Consiglio nonostante potesse essere praticabile.

Mario Draghi non aveva più tanta voglia di restare a Palazzo Chigi? Questo nessuno tranne il diretto interessato lo può sapere, ma il “prendere o lasciare” messo sul tavolo dal banchiere alla fine ha causato un irrigidimento di alcuni partiti che, da tempo ormai in campagna elettorale, hanno preferito accelerare il ritorno alle urne nonostante tutte le insidie e le incognite di un voto a inizio autunno.

Cosa farà ora Draghi?

Mario Draghi compierà 76 anni il prossimo 3 settembre e, quando ci sarà un nuovo governo, tornerà a essere un normale pensionato. Difficile però che nell’immediato futuro possa dedicarsi esclusivamente all’attività di “nonno”.

Visto il modo in cui è finita la sua esperienza a Palazzo Chigi, appare difficile che Draghi possa accettare di nuovo una chiamata da parte dei partiti nel caso in cui le prossime elezioni politiche dovessero terminare con un pareggio elettorale.

Sarebbe molto più facile invece una sua nomina a presidente della Repubblica ma, dopo la riconferma arrivata a gennaio, Sergio Mattarella ha davanti a se ancora sette anni di mandato: soltanto delle dimissioni, come fatto in passato da Giorgio Napolitano, potrebbero cambiare le cose.

Molto più intrigante invece è l’ipotesi di una nomina a segretario generale della Nato, con il mandato dell’attuale numero uno Jens Stoltenberg che scadrà tra poco più di un anno. Essendo ormai quasi un ex capo di governo, visto anche l’alto profilo internazionale la sua candidatura potrebbe essere molto autorevole.

Altro rumor invece è quello che vorrebbe Mario Draghi come prossimo presidente della Commissione europea, con l’attuale mandato di Ursula von der Leyen che scadrà il 31 ottobre del 2024.

I possibili prossimi incarichi per Draghi così appaiono essere molti e di assoluto prestigio, con il banchiere che di conseguenza potrebbe non rimanere un semplice cittadino a lungo una volta che avrà detto definitivamente addio a Palazzo Chigi.

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