Colera in Puglia, cosa sappiamo e che fare per non correre rischi

Giorgia Bonamoneta

1 Agosto 2023 - 13:56

Un caso di colera in Puglia è stato preso in esame dall’Istituto superiore di Sanità. Ecco cosa sappiamo sulle cause del ricovero e cosa fare per non correre rischi in estate.

Colera in Puglia, cosa sappiamo e che fare per non correre rischi

È stato individuato un caso di colera in Puglia. Si tratta di un anziano residente nell’entroterra salentino e finito in Rianimazione all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. In queste ore si attendono risposte da parte dell’Istituto superiore di Sanità e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata.

Esiste il dubbio concreto che il caso di colera sia dovuto a un’abbuffata di frutti di mare. Esiste anche un’altra ipotesi, ovvero quella di ingestione di acqua proveniente non da acquedotto, ma da un pozzo. Entrambe le ipotesi potrebbero aver provocato una dissenteria grave, tanto da aver costretto l’uomo nel reparto di malattie infettive.

Le altre persone presenti al banchetto non risultano in stato preoccupante e per questo non si sospetta una forma rilevante dal punto di vista tossicogeno, come ha spiegato il direttore del reparto Anacleto Romano. Si attendono gli esiti per sciogliere tutte le riserve, ma nel frattempo non mancano i consigli da parte dell’autorità sanitarie in merito al consumo corretto di frutti di mare.

Colera in Puglia: cosa sappiamo del caso

È iniziato tutto con un pasto in compagnia a base di frutti di mare consumati crudi. Tra le persone coinvolte nel pasto gli esami sono risultati negativi, ma per un sessantenne le cose sono andate diversamente.

L’uomo è finito in ospedale, nel reparto Rianimazione di Lecce, in seguito a sospetto caso di colera. I motivi, in attesa delle risposte ufficiali da parte dell’Istituto superiore di Sanità e dei reparti specializzati regionali di Puglia e Basilicata, potrebbero essere due: il consumo di frutti di mare crudi e il consumo di acqua prelevata da un pozzo. Si attendono gli esiti degli esami per confermare il caso, ma non per iniziare a dare consigli sul consumo consapevole di cibi e bevande, in particolare in estate.

Come evitare di esporsi al rischio di colera

Anche se c’è ancora il dubbio sulle origini del malessere (dissenteria grave e ricovero) dell’uomo, gli esperti hanno voluto spiegare come non mettersi in situazioni pericolose durante i pasti, soprattutto in estate. È durante questa stagione infatti che aumenta il consumo di pesce crudo, ma soprattutto aumentano i casi di mancati controlli sui prodotti per offrire nel più breve tempo possibile quanto richiesto dall’aumento della domanda.

In particolar modo è il consumo di frutti di mare crudi che deve essere monitorato con attenzione. Soprattutto d’estate ci si espone a comportamenti imprudenti e si corrono così rischi per la propria salute. Una delle convinzioni più comuni è che mangiare i frutti di mare con il limone uccida i batteri, ma non è così. Il modo migliore per mangiare i frutti di mare è mangiarli cotti. Solo in queste condizioni infatti il frutto di mare è esente da pericoli.

La prudenza non è mai troppa e, come ricorda il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Lecce Alberto Fedele, per il colera non c’è un vaccino altamente efficace e in alcuni casi il vaccino si è dimostrato proprio non funzionante. Oltre a mangiare correttamente i cibi a maggior rischio, Fedele ricorda come è necessario lavarsi spesso le mani, non metterle vicino al viso, come bocca e naso e fare attenzione anche a punture e morsi di alcuni insetti. In particolare le zanzare, capaci di infettare con diversi virus responsabili per esempio della Febbre del Nilo (che ha causato il primo decesso) o alle zecche.

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