Il cellulare ascolta tutto quello che dici. Verità o bufala?

Alessandro Nuzzo

27 Aprile 2024 - 10:42

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È un sospetto che ci attanaglia da anni ma al momento mai nessuno lo ha mai provato. Eppure è un continuo ricevere di pubblicità mirata. Come è possibile?

Il cellulare ascolta tutto quello che dici. Verità o bufala?

È capitato almeno a tutti una volta: si sta parlando di qualcosa con qualcuno e poco dopo ci ritroviamo nel feed dei nostri social una sponsorizzata di quell’argomento o azienda di cui magari non ne avevamo mai sentito parlare fino ad ora. Come è possibile? Allora ci ascoltano quando parliamo?

È questa la domanda che un po’ tutti si fanno da anni dopo esser stati testimoni di episodi di pubblicità mirata. Ad oggi non ci sono prove che mostrano l’ascolto da parte di social come Instagram o Facebook con lo scopo di intercettare parole chiave da trasformare poi in pubblicità.

C’è da dire però che nel corso degli anni colossi come Amazon prima, Facebook poi hanno depositato domanda di brevetti molto simili per tecnologie in grado di ascoltare parole chiave e adattare ad esse la pubblicità. E non attraverso il microfono ma usando due sensori presenti su tutti i cellulari: l’accelerometro e il giroscopio. Questi due sensori, se combinati, sono in grado di inviare segnali da tradurre poi in testo e parole chiave pronunciate dalle persone vicino.

Le app sono soggette a numerosi controlli e mai nessuno ha provato al momento che ci ascoltano per intercettare parole chiave e inviarci pubblicità mirata. Se i colossi social lo ammetterebbero, sarebbe un vero casino. Intanto però i sospetti rimangono. Se effettivamente non c’è ascolto, allora il ricevere pubblicità su argomenti affrontati poco dopo è frutto solo di un caso? Potrebbe esserci anche un’altra spiegazione.

Ecco perché riceviamo pubblicità mirata

Una possibile spiegazione al ricevimento di pubblicità mirata potrebbe arrivare dal fatto che le app sono in grado di ottenere una grande quantità di informazioni sulle persone e sui luoghi frequentati.

Immaginiamo di parlare con un amico di pesca, un argomento che a te non interessa e di cui non parleresti mai. Il giorno dopo ti appaiono delle sponsorizzate sulla pesca. Questo potrebbe accadere non perché le app ci hanno ascoltato, ma perché, tramite analisi delle posizioni, le app hanno capito che quelle due persone erano lì nello stesso momento, sanno che uno è molto appassionato di pesca tramite le ricerche e le pagine che segue sui social. Ecco allora che l’inserzionista indovina che probabilmente tu potresti essere interessato allo stesso argomento. Si tratta di un lavoro di continuo perfezionamento dei dati oggi reso ancora più certosino grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Certo questo potrebbe dare una spiegazione al sospetto ma non lo risolve del tutto. Secondo gli esperti non è da escludere che le app possano ascoltarci. Le famose app di messaggistica come Facebook, Instagram o Whatsapp, per funzionare al meglio richiedono l’accesso al microfono. Si tratta di un’autorizzazione necessaria per consentirci di usare al meglio l’app. In teoria quindi possono accedere al microfono e ascoltarci.

L’unico modo per togliere ogni sospetto è togliere l’autorizzazione al microfono per queste app ma così facendo sarà praticamente impossibile usarli. Quindi non c’è scelta: o si continuano a usare social e app di messaggistica con il sospetto di essere intercettati o si rinuncia.

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