Bonus contro “usa e getta”, meno tasse per chi ricicla

Nadia Pascale

17 Aprile 2024 - 12:35

condividi

Diventa operativo il bonus contro “usa e getta”, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica mette a disposizione fino a 10.000 euro per chi non utilizza prodotti monouso e inquinanti.

Bonus contro “usa e getta”, meno tasse per chi ricicla

Il bonus contro “usa e getta” diventa operativo, arrivano le istruzioni per ottenere il contributo a fondo perduto sotto forma di credito di imposta.

Con decreto interministeriale del 4 marzo 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 aprile 2024, diventa operativo il credito di imposta in favore delle aziende che limitano l’uso delle plastiche monouso.
Il decreto provvede a definire i criteri e le modalità applicative del credito d’imposta riconosciuto alle imprese per l’acquisto e l’utilizzo di materiali e prodotti alternativi a quelli realizzati in plastica monouso, riportati nelle parti A e B dell’allegato al decreto legislativo istitutivo della misura, Dlgs n. 196/2021.

Ecco a chi spetta il bonus contro “usa e getta”, come fare richiesta e a quanto ammonta

Cos’è il bonus contro “usa e getta”?

Il bonus contro “usa e getta” spetta a fronte dell’acquisto di prodotti per alimenti riutilizzabili o realizzati in materiale biodegradabile o/e compostabile, certificato secondo la normativa Uni Ee 13432:2002 e, in seconda “posizione” per gli altri beni che riducono la produzione di rifiuti .

Il credito di imposta riconoscibile è pari al 20% della spesa sostenuta, nel limite massimo di spesa riconoscibile di 10.000 euro, nel rispetto dei limiti previsti per il regime di aiuto de minimis. Il contributo è riconosciuto per le spese sostenute dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo istitutivo e quindi a partire dal 2022 e per gli anni di imposta 2022, 2023 e 2024. Nel caso in cui le risorse siano indisponibili a copertura di tutte le richieste, il contributo sarà proporzionalmente ridotto.

Chi sono i beneficiari del bonus contro usa e getta?

Possono accedere al contributo sotto forma di credito di imposta le imprese che promuovono l’uso di prodotti biodegradabili e riutilizzabili a condizione che:

  • siano regolarmente iscritte nel registro delle imprese;
  • siano iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o alle sue forme esclusive e sostitutive oppure alla Gestione separata Inps;
  • non destinatarie di sanzioni interdittive;
  • che non risultino in stato di liquidazione o soggette a procedure di liquidazione.

Affinché si possa ottenere il bonus contro “usa e getta” a fronte dell’acquisto di prodotti riutilizzabili o biodegradabili, è necessario che le spese sostenute siano certificate. Non sono ammissibili, ai fini del contributo, le spese per l’acquisto di beni che si configurano unicamente come merce di rivendita operata da imprese del commercio.

Come accedere al bonus contro “usa e getta”

Per ottenere l’agevolazione fiscale contro “usa e getta”, sotto forma di credito di imposta, è necessario presentare istanza telematicamente attraverso il sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase). Le istanze sono gestite da Invitalia. Si dovrà però attendere un ulteriore decreto del Mase per conoscere i termini per la presentazione delle domande. Una volta scaduto il termine di presentazione, le domande saranno sottoposte a vaglio da parte del ministero dell’Ambiente tramite l’“Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. - Invitalia”. Tra i controlli effettuati vi sono anche quelli relativi al rispetto dei limiti previsti dal regime de minimis.

Terminata l’istruttoria, viene stilata la graduatoria con i beneficiari e i contributi riconosciuti. Una volta comunicati i crediti, gli stessi potranno essere utilizzati in compensazione con il modello F24 trascorsi 10 giorni dalla comunicazione della concessione del credito.
Ricordiamo che è il Mase a comunicare all’Agenzia delle Entrate i crediti riconosciuti ai vari contribuenti e questa, a sua volta, comunica i crediti effettivamente utilizzati al Ministero dell’Ambiente.

Iscriviti a Money.it