Bonus in busta paga addio con la riforma fiscale? L’ipotesi è in campo

Giorgio Battisti

16/10/2020

Bonus in busta paga, l’ex bonus Renzi sarà confermato nel 2021, ma con la riforma fiscale dell’Irpef potrebbe sparire ed essere assorbito dall’intervento complessivo per il taglio delle tasse sui redditi da lavoro.

Bonus in busta paga addio con la riforma fiscale? L’ipotesi è in campo

Bonus in busta paga, il 2021 sarà l’ultimo anno dei 100 euro in più sugli stipendi? Di punti fermi non ve ne sono, ma l’ipotesi di abolizione del bonus Renzi per effetto della riforma Irpef resta in campo.

Ad annunciarlo, nell’intervista rilasciata al quotidiano Informazione Fiscale, è il Presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin.

Per tutte le detrazione ed agevolazioni fiscali attualmente in vigore, sarà necessario un lavoro di “potatura”. Parte della riforma dell’Irpef consisterà in un riordino di bonus e sconti fiscali, bonus Renzi incluso.

Nella sostanza però non cambierà nulla. I soldi risparmiati dovranno essere redistribuiti tra i contribuenti, nella forma di aliquote Irpef più basse e quindi meno tasse in busta paga.

Bonus in busta paga addio con la riforma fiscale? L’ipotesi è in campo

Non sarà il 2021 l’anno della riforma fiscale. Per la nuova Irpef bisognerà attendere almeno al 2022, mentre per il momento resterà tutto immutato, o quasi.

A partire dal mese di luglio 2021 dovrebbe debuttare l’assegno unico per i figli, che segnerà anche il primo passo nel piano di riduzione ed accorpamento delle agevolazioni fiscali ad oggi esistenti.

L’assegno universale cancellerà il bonus bebè, le detrazioni per i figli a carico, così come il bonus mamme o gli assegni familiari. Una modifica che non avrà però ripercussioni economiche per le famiglie, alle quali sarà in ogni caso garantita la percezione di una somma pari all’importo delle agevolazioni fruite in precedenza.

Con la stessa logica, anche il bonus Renzi potrebbe essere cancellato. Alcune anticipazioni sul piano di riforma dell’Irpef sono state fornite dal Deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, nell’intervista rilasciata il 16 ottobre 2020 alla testata Informazione Fiscale.

Cancellare il bonus Renzi non è un tabù, anche per quella parte politica che ne promosse l’introduzione nel 2014. Da allora, gli 80 euro in busta paga sono serviti per dare “più soldi in tasca agli italiani”, ma oggi serve fare di più.

L’obiettivo che il Governo dovrebbe perseguire, secondo il Deputato di Italia Viva Marattin, è quello di distribuire gli attuali 15 miliardi di euro stanziati per il taglio al cuneo fiscale - il bonus in vigore dal 1° luglio 2020, pari a 100 o 80 euro per i redditi sopra i 28.000 euro - per una riduzione complessiva delle tasse.

Il bonus in busta paga potrebbe quindi sì sparire, ma i suoi effetti saranno compensati dalla nuova Irpef.

Bonus Renzi addio per tagliare l’Irpef e per ridurre le tasse in busta paga: se ne parla nel 2022

L’idea di Marattin riflette soltanto parte delle anime dell’eterogeneo Governo Conte II. Quale sarà il destino dell’Irpef è ancora presto per dirlo.

L’unico punto fermo resta l’assegno universale, che sarà riconosciuto anche ai lavoratori autonomi così come agli incapienti, eliminando così alcune storture degli strumenti attualmente previsti per il sostegno alla genitorialità.

Per quanto concerne invece la riformulazione delle aliquote Irpef, così come la razionalizzazione di agevolazioni e sconti fiscali, la discussione all’interno della Maggioranza resta aperta.

Se però, coerentemente con la volontà di semplificare, il bonus in busta paga sarà abolito nell’insieme di novità della riforma fiscale, il risparmio conseguito dallo Stato sarà riutilizzato per ridurre l’Irpef.

Meno detrazioni, e meno tasse in busta paga, per raggiungere il duplice obiettivo di un sistema più semplice e meno gravoso. Se ne parlerà però soltanto dal 2022.

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