Benzina, il prezzo medio è un flop: adesso il governo non può più nascondersi

Giorgia Bonamoneta

6 Agosto 2023 - 13:41

La norma che obbliga l’esposizione del prezzo medio ai distributori è stata un fallimento? Secondo le associazioni dei consumatori sì. Ecco perché.

Benzina, il prezzo medio è un flop: adesso il governo non può più nascondersi

Il prezzo medio di benzina e diesel ai distributori è un flop? Secondo le associazioni dei consumatori sì. L’esposizione dei prezzi medi serviva a contenere il rischio di speculazione dei prezzi dei carburanti e a rendere tutta la procedura di acquisto più trasparente.

È stata venduta così la nuova norma entrata in vigore il 1° agosto 2023. A oggi però il costo della benzina non è calato, anzi. Nella giornata del 5 agosto il prezzo medio in autostrada per la benzina in modalità self ha raggiunto i 2 euro esatti al litro. La soglia psicologica non è stata ancora superata in città, ma il rischio è sempre più alto. Con le ferie che arrivano, il rischio di extra costo per vacanze, ma anche cibo e trasporti è dietro l’angolo.

Le associazioni dei consumatori sono dure e definiscono la pensata del governo Meloni un vero e proprio flop. La bocciatura è arrivata anche dall’Antitrust, che aveva definito il meccanismo di calcolo e diffusione dei valori medi come non necessario.

Prezzo medio: cosa sta succedendo

Martedì 1° agosto 2023 è entrata in vigore la legge che prevede l’esposizione dei prezzi medi presso i distributori. Una legge che, almeno su carta, aveva lo scopo di limitare l’aumento dei prezzi e a diminuirli.

Che fosse una misura poco apprezzata era chiaro a tutti, ma ora la critica è in merito alla sua utilità ed efficacia. I primi risultati sono arrivati nella giornata del 5 agosto e sono negativi. I prezzi medi di benzina e diesel ai distributori sono un flop.

I prezzi di benzina e diesel dopo il prezzo medio

Basta guardare i prezzi di benzina e diesel dopo l’ingresso dello strumento del prezzo medio. Il 1° agosto, il primo giorno di entrata in vigore dell’obbligo di esposizione della cartellonistica, il prezzo medio per il self di benzina era pari a 1,984 euro. In cinque giorni il prezzo è cresciuto di 1,6 centesimi (pari a 80 centesimi in per un pieno di 50 litri) e tra ieri e oggi si attesta sui 2 euro al litro.

Il prezzo del diesel non va meglio. Sempre in autostrada il prezzo medio per la modalità self è passato da 1,854 euro del 1° agosto a 1,886 euro al litro (+3,2 centesimi al litro) a 1,886 euro al litro.

Dove si è verificato l’aumento maggiore?

L’Unione nazionale consumatori ha voluto verificare dove i prezzi di benzina e diesel avessero subito un increment maggiore. Secondo quanto emerso è il Lazio la Regione più cattiva in termini di incremento di prezzo, con un rialzo dal primo agosto di 1,9 cent per un litro di benzina self, pari quasi a 1 euro (95 cent) per un rifornimento. Al secondo posto delle regioni meno virtuose Marche, Umbria, Molise e Friuli Venezia Giulia, con un balzo di 1,8 cent al litro, 90 cent per un pieno.

Sempre dall’analisi dell’associazione si legge invece che per il diesel la Regione peggiore è il Molise con un salto in appena quattro giorni di 4,5 cent al litro, 2 euro e 25 cent per un rifornimento. Al secondo posto l’Umbria, 4,4 cent al litro (2,20 euro a pieno). Medaglia di bronzo per Lazio e Puglia: +4,1 cent, pari a 2 euro e 5 cent a pieno

Prezzi medi: un flop annunciato

I prezzi medi al distributore erano un flop annunciato; non stupisce quindi vedere il prezzo crescere, quanto invece l’assenza di una posizione differente dal governo Meloni anche dopo la bocciatura dell’Antitrust. Secondo Roberto Rustichelli la cartellonistica era uno strumento non necessario. Inoltre c’era il problema, poi verificato, di ridurre gli stimoli competitivi.

Che il meccanismo sia stato un flop lo ha invece dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, secondo cui se doveva servire a ridurre i prezzi o quanto meno a mitigarne l’aumento, allora è stato un fallimento.

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