Telecom Italia: CDP sale all’8,7%, guerra intestina si riaccende

C. G.

11 Marzo 2019 - 09:31

Azioni Telecom sotto la lente grazie alla nuova salita di CDP e alle rinnovate tensioni Elliott-Vivendi

Telecom Italia: CDP sale all’8,7%, guerra intestina si riaccende

Le azioni Telecom Italia di nuovo sotto la lente dato l’avvicinarsi dello scontro tra Elliott e Vivendi e la nuova salita di CDP nel capitale.

Il prossimo 29 marzo le due forze interne a TIM si affronteranno nell’atteso Consiglio di amministrazione nel quale i francesi chiederanno la sostituzione di cinque consiglieri di parte americana con altrettanti individui indipendenti.

A circa due settimane dalla resa dei conti, però, le posizioni di entrambi gli azionisti non si sono ammorbidite, anzi. Se Elliott ha ribadito la forte contrapposizione a Vivendi, quest’ultima ha addirittura accusato di irregolarità che avrebbero portato il presidente Conti a favorire il fondo.

Ancora una volta, le stoccate reciproche trascineranno le azioni Telecom Italia sotto i riflettori di Borsa Italiana. A rendere protagonista il titolo, però, sarà anche la nuova salita di Cassa Depositi e Prestiti che secondo la SEC è arrivata a detenere l’8,7% di TIM (il tutto dal precedente 7,1%).

Azioni Telecom Italia: le accuse di Vivendi

Le ultime accuse dei francesi, che renderanno indispensabile il monitoraggio delle azioni Telecom, sono esplose dopo il collegio sindacale di venerdì scorso, nel quale il presidente Conti è stato accusato di favoritismi a favore di Elliott e di non aver condiviso informazioni in suo possesso con i restanti consiglieri.

“Riteniamo inconcepibile che il Presidente Conti abbia fuorviato i Sindaci. Tali rilievi evidenziano e confermano che non si può più fare valido affidamento sull’indipendenza del Presidente e membro del Cda di TIM attualmente in carica, avendo questi deliberatamente favorito i Consiglieri nominati da Elliott, nonché tentato occultare la propria condotta”,

ha tuonato Vivendi, che ha preso la palla al balzo per fare pressing sulla richiesta di rinnovo del Cda da esaminare il prossimo 29 marzo.

Per dirla con le parole dei francesi, un nuovo Consiglio di amministrazione ristabilirebbe le condizioni necessarie a garantire una corretta gestione di TIM a beneficio di tutti, dagli azionisti ai dipendenti.

Elliott contrattacca

Contro l’ipotesi di rinnovo del Cda di TIM si è ovviamente espresso il fondo Elliott che ha accusato i candidati di Vivendi di non essere veramente indipendenti. I francesi, a sua detta, si sono sempre contraddistinti per infiniti conflitti di interesse e una storia di distruzione di valore per gli azionisti.

Consegnare loro il Cda sarebbe insomma una scelta completamente sbagliata. La via migliore da percorrere? Quella volta a conferire all’azienda lo spazio di manovra necessario a portare avanti i suoi obiettivi strategici.

Le ultime dichiarazioni di Vivendi ed Elliott hanno già lasciato intravedere un Consiglio di amministrazione infuocato. Le azioni Telecom Italia, però, stanno ignorando sia le lotte intestine che la salita di CDP all’8,7% e stanno scambiando con un lieve rialzo dello 0,36% su quota €0,56.

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