Assegno unico, ci sarà un nuovo aumento: quando e per chi

Simone Micocci

14 Aprile 2023 - 14:39

Assegno unico, nel 2024 ci sarà un nuovo aumento: il piano è confermato dal Documento di economia e finanza.

Assegno unico, ci sarà un nuovo aumento: quando e per chi

Con l’approvazione della delega fiscale il governo ha di fatto annunciato un nuovo aumento dell’assegno unico. Dunque, dopo gli aumenti arrivati nel 2023 - dovuti in parte alla rivalutazione e all’altra alle maggiorazioni introdotte dalla legge di Bilancio - ne sono in programma altri nel 2024.

D’altronde, come tra l’altro confermato da Giorgia Meloni durante il Consiglio dei ministri che ha portato all’approvazione del Def, bisognerà pensare a una serie di misure volte a contrastare il problema della denatalità in Italia. E quale miglior modo di potenziare quella che in pochi mesi è diventata la misura di riferimento per il sostegno al reddito delle famiglie con figli.

A tal proposito, nel Programma nazionale di riforma allegato al Def si legge che sono allo studio del governo delle misure che - nel quadro del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica nonché degli equilibri di bilancio - saranno finalizzate all’aumento degli importi base dell’assegno unico, nonché per aiutare le famiglie con neonati e quelle particolarmente numerose. E a questo bisogna aggiungere che, essendo l’assegno unico legato all’andamento dei prezzi, a gennaio prossimo scatterà un nuovo aumento dovuto all’alto tasso d’inflazione.

Quando e perché l’assegno unico aumenterà ancora

Il prossimo aumento dell’assegno unico è in programma nei primi mesi del 2024. La conferma, come anticipato, viene data con il Def, o meglio con il Programma nazionale di riforma allegato al documento programmatico. L’obiettivo è incrementare il sostegno alla famiglia, nonché trovare soluzioni per far sì che - specialmente le mamme - possano conciliare la carriera con la famiglia, così da arrivare a una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Un programma ambizioso a cui verranno destinate una parte delle risorse stanziate con la legge di Bilancio 2024 che dovrebbe portare all’introduzione di nuove forme di congedo nonché, appunto, all’aumento dell’assegno unico.

A tal proposito, ricordiamo che nel 2023 è stata introdotta la maggiorazione del 50% per i figli di età inferiore ai 12 mesi, estesa fino ai 3 anni nel caso in cui in famiglia siano presenti almeno 3 figli. E ancora, la maggiorazione forfettaria per chi ha almeno 4 figli è salita a 150 euro (rispetto ai 100 euro iniziali).

Ebbene, nelle prossime settimane il governo lavorerà per fare in modo che anche per il 2024 possa esserci l’introduzione di nuove forme di maggiorazione, oltre a individuare una soluzione per incrementare direttamente gli importi base dell’assegno unico.

D’altronde, come rilevato dall’Istat, l’assegno unico è riuscito a far persino meglio del Reddito di cittadinanza per quanto riguarda il contrasto alla povertà. Nel 2022, infatti, ha determinato una riduzione del rischio di povertà di 3,8 punti percentuali per i giovani dai 0 ai 14 anni, del 2,5% per quelli dai 15 ai 24 anni e del 2,5% per gli individui di età compresa tra i 35 e i 44 anni.

La conferma, quindi, che la strada è quella giusta e che intervenendo ancora sull’assegno unico le famiglie potranno disporre di quella liquidità tanto necessaria alla luce delle difficoltà derivate dall’aumento dei prezzi a cui si aggiungono altre problematiche come i costi dell’energia, dalle bollette ai carburanti, e l’aumento dei tassi d’interesse.

Rivalutazione 2024, nuovo aumento dell’assegno unico

Al netto delle decisioni del governo, per l’assegno unico è comunque in programma un aumento a gennaio 2024 per effetto della rivalutazione. Come già successo quest’anno, infatti, l’assegno unico si rivaluta periodicamente - tanto l’importo base quanto le maggiorazioni - per effetto dell’andamento dei prezzi.

L’elevata inflazione accertata per il 2022 ha permesso un incremento dell’assegno unico dell’8,1% a partire da gennaio 2023: nel 2024 l’aumento potrebbe essere più o meno simile, probabilmente di qualche punto più basso.

Al momento, infatti, le percentuali d’inflazioni ci dicono che a gennaio 2023 c’è stato un incremento del 10% rispetto all’anno precedente, sceso poi al 9,1% a febbraio e al 7,7% a marzo. Anche se molto alta, quindi, la tendenza è al ribasso ragion per cui il valore medio che verrà utilizzato per incrementare l’assegno unico, come pure le pensioni, dovrebbe essere leggermente più basso rispetto a quello utilizzato per l’assegno unico di quest’anno, grazie al quale c’è stato un aumento da 175 a 189 euro della quota base, più piccoli incrementi per le maggiorazioni.

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