UE all’Italia: monete da 1 e 2 centesimi devono rimanere. Una manna per l’Italia

Flavia Provenzani

28 Agosto 2017 - 09:06

Arriva lo stop dell’UE alla proposta italiana di levare dalla circolazione le monetine da 1 e 2 centesimi di euro. Conto il Governo, ma a favore degli Italiani.

UE all’Italia: monete da 1 e 2 centesimi devono rimanere. Una manna per l’Italia

L’UE dice No: l’annuncio del nostro Governo sull’eliminazione delle monete da 1 e 2 centesimi di euro non trova riscontro nei palazzi di Bruxelles.

L’emendamento italiano è stato bloccato dalle autorità europee, le uniche che hanno la facoltà di decidere sulla gestione del conio della moneta unica. Sebbene si tratti di regolamenti e giochi di potere, l’Europa salva inconsapevolmente gli Italiani, che altrimenti sarebbero stati vittime ancora una volta della mancata preparazione del proprio Parlamento e di un aumento generale dei prezzi.

Come voleva l’emendamento del PD, a prima firma di Sergio Boccadutri, l’addio alle piccole monetine era in programma per il 1° gennaio 2018.
Ma con il no dell’UE con molta probabilità la legge finanziaria comprenderà una nuova indicazione che annulli tutto come voluto da Bruxelles, costringendo così l’Italia a fare marcia indietro e impedendo l’eliminazione delle monete da uno e due centesimi.

Perché l’UE non vuole dire addio agli 1 e 2 centesimi?

L’Italia non ha facoltà di decidere di limitare l’utilizzo delle monete di euro sul suo territori. I negozi, ad esempio, sarebbero comunque chiamati ad accettare le moneta da 1 e 1 centesimi da parte di turisti, rendendo quindi impraticabile l’addio come descritto dell’emendamento del nostro governo.

L’Italia, poi, non è il primo paese dell’Eurozona a tentare l’addio: già Finlandia e Belgio hanno tentato la via, ma la Banca Centrale Europea non ha mai accettato la richiesta.

Il motivo del rifiuto è tra i più semplici: è il Consiglio europeo ad avere la facoltà decisionale sulla circolazione della moneta unica, non i Parlamenti nazionali, e i burocrati europei hanno tutta l’intenzione di mantenere lo status quo per non causare un’eccessiva quantità di cambiamenti, che a sua volta potrebbe portare ad una reazione esponenziale incontrollabile per Bruxelles.

Una manna per l’Italia

Il rifiuto ad accogliere la richiesta del governo da parte dell’Unione Europea si rivela essere una manna per il cielo per gli Italiani. Infatti, come ha rivelato lo studio della commissione finanze presso il Senato, l’eliminazione delle due monetine avrebbe comportato un aumento generale dei prezzi, ai danni per lo più della fascia medio-bassa. Senza le monete da 1 e 2 centesimi i commercianti avrebbero certamente arrotondato per eccesso in multipli di cinque centesimi per volta.

Non ci sarebbe stato poi alcun risparmio nell’attività di conio, anzi.
La Zecca dello Stato, in risposta alla mancanza delle due piccole monetine, avrebbe dovuto far lievitare la produzione delle monete da 5 centesimi, smentendo il tanto osannato risparmio di 23 milioni di euro vantato all’interno dell’emendamento.

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