Scuola: ogni anno le famiglie italiane spendono 1.000 euro a figlio

Sara Nicosia

27 Agosto 2019 - 14:27

Per le famiglie il rientro dalle vacanze sarà amaro, quest’anno le spese per la scuola peseranno su un bilancio familiare già bastonato dalla stangata di autunno.

Scuola: ogni anno le famiglie italiane spendono 1.000 euro a figlio

Quanto costa andare a scuola? Settembre è alle porte e se per gli studenti è ufficialmente iniziata la malinconia per un’estate ormai al termine, con conseguente corsa verso compiti estivi lasciati in sospeso chissà dove, per i genitori lo spettro dei costi scolastici mette paura.

E così ecco il primo giorno di scuola dove, all’emozione di accompagnare un figlio per la prima volta o, portarlo verso un nuovo cammino scolastico, si affianca il cruccio del suo ritorno pomeridiano accompagnato da una sostanziosa lista di libri e affini con cui cominciare l’anno scolastico 2019/2020.

Ad ogni inizio di settembre, inevitabile come il giorno che segue la notte, le famiglie italiane devono fare i conti con un bilancio mensile che si avvicinerà al rosso, complice dei conti in picchiata è la complessiva stangata autunnale.

Ferderconsumatori stima una spesa di poco più di 1.800 euro a famiglia tra settembre e novembre, le cause; il rientro tra i banchi di scuole dei figli, la seconda rata della TARI, riscaldamento e bollette varie. Un aumento che, trainato dal rincaro delle bollette, peserà di +150,59 euro rispetto all’anno scorso.

Insomma, affrontare il vecchio “caro scuola” sarà davvero difficile perché come se da solo non bastasse, le famiglie sono sempre più chiamate a fare i conti con il contesto di vita di un ragazzo; si è un’altro discorso ma bisogna dirlo, crescere un figlio costa.

Quanto costa mandare i figli a scuola: ritorno tra i banchi con +2,5% sulla spesa

Come ogni anno il Codacons ha già fatto qualche calcolo e, conti alla mano, per le tasche delle famiglie italiane si prospetta un settembre poco allegro. Il caro rincaro torna prepotente e il costo medio dei materiali scolastici, tra libri e accessori vari, aumenta di oltre il 2,5% rispetto allo scorso anno.

Non sorprende poi troppo sapere che, libri di testo a parte, il portafoglio è minacciato maggiormente dall’acquisto di zaini, agende e astucci; i veri e sospettabilissimi complici dell’aumento dei costi medi.

Federconsumatori ci viene in soccorso avvertendo che il corredo scolastico quest’anno aumenterà con minimi che vanno da +1,3% per arrivare a toccare quota +3% rispetto allo scorso anno.

L’accessorio brandizzato è ormai consuetudine nelle richieste dei figli, pena l’esclusione sociale dalla classe. E allora come negargli di stare al passo con la moda? A questo non abbiamo risposta ma una cosa è certa, spesso questo significa arrivare a spendere cifre folli per ogni singolo oggetto; zaini da 140 euro, agende da 25 euro e astucci da 40 euro solo alcuni degli esempi più estremi.

I costi: elementari, medie e superiori

Se i primi cicli di studio, elementari in primis, sono di solito quelli con la voce di spesa più alta, bisogna sempre tenere in considerazione che i costi comunque cambieranno a seconda dell’età, del corso di studi, dei libri e dei materiali richiesti.

La classifica degli aumenti, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, è guidata dal corredo scolastico. Astucci, diari, zaini e affini, i famigerati ricambi spesso annuali, porteranno per le famiglie un’uscita dal portafoglio di 533 euro.

Gli fanno eco i libri di testo che, dopo la lieve flessione degli ultimi due anni, tornano a salire e pesare sui bilanci familiari; in media per il 2019 per i libri di testo più 2 dizionari si spenderanno circa 470 euro a ragazzo, +3% rispetto allo scorso anno.

Le elementari, il ciclo storicamente più oneroso, è probabilmente quello che più risente della spesa del corredo scolastico, date anche le caratteristiche specifiche dell’età dei bambini.

Secondo le stime il costo medio di un libro di testo per la prima e la seconda elementare si aggira intorno ai 22 euro l’anno. In terza un testo viaggia intorno ai 30 euro circa che, aumentano magicamente in quinta con la vetta dei 50 euro a testo.

In media il costo totale tra libri e materiale scolastico peserà di circa 200 euro, a cui aggiungere astucci & co. e, nella maggior parte dei casi, anche la mensa: prezzo finale stimato a studente? Quasi 1.000 euro.

Alle medie non va certo meglio, i costi cominciano a lievitare soprattutto laddove inizia la richiesta di materiale tecnico. La spese media per libri e 2 dizionari è di circa 438 euro, a cui aggiungono quelle del corredo e dei ricambi durante l’anno che viaggiano intorno ai 500 euro; risultato? Oltre 900 euro.

Ultimo, ma non più dolce degli altri, la spesa per ragazzo alle scuole superiori. Qui gli studi diventano più mirati e spesso il materiale, come per gli istituti tecnici, è altamente specifico.

Qui ai libri di testo si aggiungono in media 4 dizionari che portano la spesa a circa 668 euro, a cui si aggiunge il corredo scolastico più ricambio a 500 euro; spesa medio per un figlio alle superiori? Oltre i 1.000 euro.

Spese scolastiche, guida al risparmio

Lo studio della Federconsumatori fa emergere cifre da capogiro che però, con pò di astuzia, possono in qualche modo se non essere eliminate almeno abbattute in parte. Ai figli non farà piacere ma, alla moda, ogni tanto bisogna preferire l’economia famigliare.

Ecco allora che la prima spesa da contenere è quella ritenuta più onerosa dallo studio stesso: il corredo scolastico. Evitare l’acquisto di zaini, astucci e affini di marca, permetterà di risparmiare almeno il 30% sulla spesa. Non male, e , per quanto difficile, fate vedere ai figli che non sempre marca è sinonimo di bello e di qualità.

Anche l’acquisto di penne, pennarelli, matite e quant’altro porta spesso senza che ce se ne accorga a sforare il budget. Fare una lista del necessario e recarsi presso i grandi centri commerciali dove tra offerte, kit tutto compreso, e pack di materiali come quaderni o gomme da cancellare, permetterà di abbassare i costi e anche il numero di ricambi nel corso dell’anno.

L’altra grande voce di spesa sono i libri di testo. Fatta eccezione per libri freschi di stampa, ovvero le nuove edizioni spesso richieste sulla lista scolastica e che mettono i bastoni fra le ruote al risparmio, per il resto quando possibile ci si può affidare al ricco mercato dell’usato; e il budget ringrazia.

Ricordate inoltre che sulla questione nuove edizioni dei testi, grazie a un accordo tra le maggiori case editrici, questi possono essere messi in circolazione solo se almeno il 20% del testo presenta reali modifiche rispetto all’edizione precedente. Controllate sempre e in caso di dubbi segnalatelo alla scuola.

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