Salvini, raccolta firme per tre referendum sulla giustizia: i quesiti

Alessandro Cipolla

07/05/2021

Matteo Salvini ha annunciato l’avvio di una raccolta firme insieme al Partito Radicale per una serie di referendum sulla giustizia: abolizione della Severino, separazione delle carriere e responsabilità penale dei giudici.

Salvini, raccolta firme per tre referendum sulla giustizia: i quesiti

Strana alleanza quella tra Matteo Salvini e il Partito Radicale. Ospite del salotto televisivo di Porta a Porta, il segretario della Lega ha annunciato l’avvio di una raccolta firme per una serie di referendum sul tema della giustizia.

Questo Parlamento con PD e 5 Stelle non farà mai una riforma della giustizia - ha spiegato Salvini - Per questo stiamo organizzando con il Partito Radicale una raccolta di firme per alcuni quesiti referendari”.

Così l’ex ministro ha svelato che “raccoglieremo le 500.000 firme necessarie con i radicali per una serie di quesiti sulla giustizia”. In passato invece Salvini si era affidato alla richiesta da parte di 5 Regioni per un referendum sulla legge elettorale poi bocciata dalla Consulta.

I tre referendum sulla giustizia di Salvini

Se il referendum per una legge elettorale puramente maggioritaria è stato bocciato dalla Corte Costituzionale in quanto il quesito è stato definito “troppo manipolatorio”, adesso Matteo Salvini ci vuole riprovare virando però sul tema della giustizia,

L’obiettivo così è quello di raccogliere 500.000 firme insieme al Partito Radicale, con l’esponente Rita Bernardini che così ha commentato questo inedito simposio: “Se si fa il referendum sulla giustizia, sono non felice...di più”.

Salvini da Vespa ha spiegato anche quali sarebbero le tre tematiche referendarie: “ Responsabilità penale dei giudici , perché qualunque lavoratore che sbaglia paga, separazione delle carriere e abolizione della Severino”.

Purtroppo - hanno commentato Maurizio Turco e Irene Testa del Partito Radicale - fin dai primi istanti della nuova maggioranza che sostiene il Governo, appare chiaro che questo Parlamento mantiene troppe difficoltà a cogliere l’occasione di questa necessaria riforma che fin dal 1986 auspichiamo”.

Per questo motivo il segretario e il tesoriere dei radicali hanno ribadito come “far decidere gli elettori con dei referendum sarà ancora una volta l’unica strada praticabile per ottenere la riforma della giustizia”.

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