Quando è necessaria la fattura?

Guendalina Grossi

10 Febbraio 2018 - 15:00

Quando è necessaria la fattura? Di seguito tutte le informazioni utili per capire quali sono i soggetti obbligati all’emissione, quali tipologie esistono e come procedere alla registrazione.

Quando è necessaria la fattura?

I professionisti che svolgono un’attività di lavoro autonomo con partita Iva sono tenuti ad emettere la fattura nei confronti del soggetto che ha commissionato la prestazione.

Il DPR n. 633/72 che disciplina le norme vigenti in materia di Iva prevede particolari regole per determinare il termine massimo entro il quale il professionista è tenuto a rilasciare fattura al cliente.

L’emissione della fattura coincide con il momento in cui la prestazione professionale si considera effettuata, e la relativa Iva diventa esigibile da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Quest’ultima inoltre varia in base alla tipologia della fattura a seconda che sia immediata o differita.

Vediamo di seguito tutto quello che c’è da sapere sull’emissione e sulla registrazione della fattura.

Quando si deve emettere la fattura?

La fattura è un documento fiscale che deve essere predisposto da un soggetto necessariamente titolare di partita Iva ed in caso di cessione di beni o prestazione di servizi.

L’articolo 6 del DPR n. 633/72 stabilisce che le cessioni di beni si considerano effettuate nel momento della stipulazione se riguardano beni immobili e nel momento della consegna o spedizione se riguardano beni mobili.

Nel caso di beni mobili dunque l’obbligo dell’emissione della fattura scatterà nel momento in cui si verificherà il trasferimento della proprietà del bene.

Le prestazioni di servizi invece si considerano effettuate all’atto del pagamento del corrispettivo. In questo caso quindi la fattura dovrà essere emessa entro le 24 ore del giorno in cui è avvenuto il pagamento.

Esistono due tipi di fattura quella immediata che deve essere emessa entro le ore 24 del giorno di effettuazione dell’operazione (consegna o spedizione dei beni) e la fattura differita che deve essere emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello di consegna o spedizione.

Vediamo di seguito qual è la differenza che c’è tra fattura immediata e fattura differita.

La fattura immediata

La fattura immediata, come si evince dal nome stesso, deve essere emessa, consegnata o spedita al cliente entro lo stesso giorno di effettuazione della vendita o prestazione del servizio.

La fattura immediata rappresenta la regola generale ed è il documento di normale uso quando non c’è obbligo di documento di accompagnamento merce.

L’emissione della fattura immediata per la cessione di beni e servizi consente di evitare il rilascio della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale. Per ottenere questo esonero però il professionista dovrà rilasciare la fattura contestualmente alla consegna dei beni o all’ultimazione dei servizi.

La fattura differita

La fattura differita è un documento fiscale emesso in un momento diverso da quello dell’effettuazione della prestazione, oppure diverso dalla consegna della merce.

Questo tipo di documento fiscale viene utilizzato solitamente per la fatturazione a fine mese di merce consegnata con DDT nel corso del mese solare.Questo permette di avere una sola fattura a fronte di molte spedizioni o consegne di merce per il cliente.

Di solito infatti questo sistema si utilizza quando i propri clienti hanno una frequenza di ordini evasi nel mese abbastanza elevata.

Quali dati devono essere inseriti nella fattura?

La legge prevede che nella fattura debbano essere inseriti i seguenti dati:

  • data di emissione;
  • numero progressivo di emissione (in genere, per anno solare);
  • dati del fornitore, quali nome della ditta, ragione sociale, indirizzo, numero di partita Iva e, in alcuni casi, anche il codice fiscale (che per le aziende generalmente corrisponde alla partita Iva);
  • dati del cliente, come ad esempio l’indirizzo;
  • descrizione della qualità, della quantità e del prezzo delle merci o dei servizi offerti;
  • eventuali sconti, spese accessorie e spese previste;
  • l’importo dell’Iva applicabile per la categoria di servizi trattati;
  • il totale della fattura.

La registrazione della fattura

Una volta che è stata emessa la fattura deve essere registrata nei registri Iva entro 15 giorni dalla sua emissione.

Devono effettuare la registrazione della fattura tutti i soggetti passivi che effettuano operazioni rilevati a fini Iva. Sono esonerati dalla registrazione invece i contribuenti minimi e i soggetti che adottano il regime forfettario.

A differenza della registrazione delle fatture emesse l’annotazione delle fatture nel registro degli acquisti non costituisce di per sé un obbligo per il contribuente, ma è un adempimento necessario per poter esercitare il diritto alla detrazione dell’Iva.

Nel caso in cui non venga effettuata alcuna registrazione infatti il contribuente non avrà commesso nessuna violazione sanzionabile, tuttavia non potrà recuperare la relativa imposta.

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