L’oro non brilla e si dirige verso nuovi minimi: focus sulla Fed

Violetta Silvestri

3 Maggio 2022 - 12:34

L’oro vittima della politica aggressiva attesa dalla Federal Reserve: il metallo giallo non brilla e viene scambiato vicino a nuovi minimi di tre mesi. Cosa sta frenando i lingotti?

L’oro non brilla e si dirige verso nuovi minimi: focus sulla Fed

Il prezzo dell’oro scende ai minimi da metà febbraio, poiché un aumento del dollaro e un imminente rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense hanno smorzato l’attrattiva dei metalli preziosi come copertura contro l’inflazione.

Alle ore 12.16 circa, i futures dell’oro scambiano a 1.859,38 dollari l’oncia, con un calo dello 0,22%, leggermente ridimensionato al rialzo nel corso della mattinata.

In attesa della decisione della Federal Reserve su un ulteriore aumento dei tassi, l’attrattiva del metallo si sta indebolendo. Quali fattori osservare?

Oro perde slancio: la Fed affonda il metallo?

In questo martedì 3 maggio di attesa per le mosse della Fed, il prezzo dell’oro viene scambiato in stretta prossimità dei nuovi minimi di tre mesi, di poco sopra $1.850.

Il selloff resta attivo nonostante l’ampio ritiro del dollaro Usa dai picchi pluriennali. I rendimenti dei Treasury a 10 anni, intanto, si stabilizzano al livello più alto dell’ultimo triennio, mantenendo intatta la pressione al ribasso sul prezzo dell’oro infruttifero.

I rendimenti sono elevati, poiché gli investitori sperano in una posizione aggressiva da parte della Fed, con attese per un aumento dei tassi chiave di 50 punti base. È probabile anche che la banca centrale inizi a tagliare il proprio bilancio.

Inoltre, anche le preoccupazioni sulla domanda dei maggiori consumatori di oro del mondo, Cina e India, stanno spingendo il trend ribassista in corso del metallo.

La Cina è alle prese con la peggiore epidemia Covid dal 2020, che ha costretto le città più grandi a tornare al lockdown, colpendo la domanda di monete e lingotti.

Nel frattempo, l’appetito dell’oro dell’India è diminuito a causa del recente aumento dei prezzi.

Sebbene il metallo giallo sia percepito come una copertura dall’inflazione, tassi di interesse e rendimenti obbligazionari statunitensi più elevati tendono ad aumentare il costo- opportunità di detenere lingotti a rendimento zero.

Nel breve periodo, il sentimento su rendimenti e dollaro continuerà ad avere un impatto significativo sul prezzo dell’oro, con tutti gli occhi fissi sulla decisione della Fed.

Michael McCarthy, chief strategy officer di Tiger Brokers, Australia, ha commentato: “Ci sono rischi al ribasso a breve termine per l’oro e abbiamo un target range compreso tra $1.810 e $1.790, con pressioni provenienti da tassi di interesse più elevati e dal dollaro.”

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