Nuovo partito Di Battista: quanto vale per i sondaggi e chi potrebbe farne parte

Alessandro Cipolla

20 Ottobre 2021 - 16:01

Alessandro Di Battista presto potrebbe dare vita a un partito: le previsioni dei sondaggi e chi potrebbe fare parte di questo nuovo movimento alternativo al M5S targato Giuseppe Conte.

Nuovo partito Di Battista: quanto vale per i sondaggi e chi potrebbe farne parte

Di un nuovo partito di Alessandro Di Battista ormai se ne parla da mesi, ovvero da quando lo scorso febbraio ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle dopo il voto su Rousseau che ha sancito l’adesione dei pentastellati al governo Draghi.

Dopo tanti rumors, adesso si starebbe iniziando ad accelerare in vista delle elezioni politiche del 2023 che, se Mario Draghi dovesse essere eletto al Quirinale, si potrebbero tenere anche tra un anno.

Di Battista adesso è pronto a intraprendere un tour che lo porterà a girare tutta l’Italia, iniziando da Siena località non casuale vista la vicenda MPS, per un ritorno ufficiale sulla scena politica dopo il periodo sabbatico che si è concesso al termine della scorsa legislatura.

Ma quando potrebbe valere un nuovo partito di Alessandro Di Battista? Vediamo quali sono state le previsioni dei sondaggi negli ultimi tempi e chi potrebbe far parte di questo movimento alternativo al nuovo corso dei 5 Stelle, anche se i rapporti dell’ex deputato con Giuseppe Conte sono descritti come buoni.

Nuovo partito Di Battista: i sondaggi

Quando a febbraio 2021 Alessandro Di Battista ha ufficializzato il suo addio al Movimento 5 Stelle, il Corriere della Sera ha riportato una frase di Luigi Di Maio dove il ministro confidava che l’amico potesse portare via ai pentastellati il 5% dei voti.

Una stima questa del 5% che è identica a quella attribuita da un sondaggio di Swg, pubblicato a inizio marzo, a un eventuale nuovo partito di Di Battista. Se fosse veramente così, non ci sarebbero problemi a superare la soglia di sbarramento del 3%.

Il sentore però è che Dibba possa avere un ampio spazio politico dove poter fare proselitismo. La scarsa affluenza alle amministrative è un chiaro segno di come molti elettori, specie dei 5 Stelle, al momento non si sentano rappresentati.

Questo nuovo partito così potrebbe avere davanti a sé una autentica prateria, specie se verranno riprese e rilanciate le vecchie battaglie dei grillini in materia di legalità, economia e ambiente.

Nell’epoca del governo Draghi e delle larghissime intese, un partito “fuori dal coro” potrebbe catturare quel voto di “pancia” che negli ultimi anni in Italia è stato capace di spostare milioni di voti, vedi 5 Stelle alle politiche 2018 e Lega alle europee 2019.

Chi ne potrebbe fare parte?

Chi da tempo ha dato vita a un nuovo movimento è Gian Luigi Paragone, altro ex pentastellato e amico di Alessandro Di Battista. Il senatore lo vorrebbe nella sua Italexit, ma questo matrimonio difficilmente si andrà a realizzare.

Più facile che Di Battista possa fare gioco di squadra con L’Alternativa c’è, il gruppo parlamentare di opposizione che si è venuto a creare dopo la nascita del governo Draghi formato da molti fuoriusciti (o espulsi) dal Movimento 5 Stelle.

Al momento L’Alternativa c’è può contare su 15 deputati e 4 senatori, tra cui esponenti come Andrea Colletti e Pino Cabras, ma ci sono molti altri ex grillini iscritti al Gruppo Misto che potrebbero aggiungersi: un esempio è l’ex sottosegretario al MISE Alessio Villanova, che sarà presente a Siena insieme a Dibba.

Quando il viaggio di Alessandro Di Battista arriverà al Sud, con lui invece ci dovrebbero essere Nicola Morra e Barbara Lezzi, due ex senatori di peso del Movimento ora accasati rispettivamente con L’Alternative c’è e con il Gruppo Misto.

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