No fly zone: cosa significa e a cosa serve

Luna Luciano

05/03/2022

Kiev chiede alla Nato una no fly zone sull’Ucraina, ma l’Organizzazione è contraria: c’è il rischio di una terza guerra mondiale. Ecco cos’è la fly zone e quali sono i rischi.

No fly zone: cosa significa e a cosa serve

Non ci sarà alcuna no fly zone della Nato sull’Ucraina. Il no dell’Alleanza è secco e preciso. Il rischio è che si inneschino delle conseguenze devastanti, che potrebbero portare di fatto a un conflitto mondiale.

Kiev ha infatti richiesto all’Alleanza di valutare l’ipotesi di istituire una no fly zone sui cieli del Paese, e nonostante la Nato condanni aspramente l’invasione russa, la risposta del segretario generale Stoltenberg chiarisce la posizione dell’Alleanza: “Il Patto Atlantico è al fianco dell’Ucraina, ma non vuole essere parte del conflitto in corso. Non manderà il suo esercito e non manderà aerei nello spazio dell’Ucraina”.

Infatti istituire una no fly zone porterebbe i paesi della Nato a entrare ufficialmente in guerra contro la Russia, con il rischio di un’escalation che provochi la terza guerra mondiale. È importante quindi spiegare cos’è la no fly zone, a cosa serve e quali sono i rischi.

Guerra Russia-Ucraina: Kiev chiede la no fly zone, ma per la Nato è “No”

L’Ucraina combatterà contro l’invasione della Russia ma ha bisogno del sostegno della Nato. È questo il messaggio di Andriy Yermak, il più stretto collaboratore del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Combatteremo fino all’ultimo respiro - ha dichiarato sul New York Times - Ma dovete aiutarci”.

Infatti il Paese non solo ha bisogno di armi anti-carri armati e di munizioni, ma ha chiesto alla Nato di istituire una no fly zone sui cieli dell’Ucraina. Questo, insieme alla richiesta di aumentare i costi delle spese non militari per la Russia, potrebbero essere l’unica soluzione, secondo il braccio destro di Zelensky, di fermare Mosca, il cui obiettivo è quello di “creare un nuovo impero russo”. Come spiegato in un precedente articolo, se l’Ucraina dovesse essere conquistata dalla Russia sono diversi i possibili scenari che potrebbero aprirsi per l’Occidente

La risposta della Nato però è stata negativa. Nonostante infatti i Paesi aderenti al patto atlantico condannino l’invasione russa e abbiano scelto di sostenere l’Ucraina inviando armi e aiuti umanitari, la Nato non può istituire una no fly zone: il rischio sarebbe troppo grande, come spiegato dall’Inghilterra e da altri paesi Nato. Infatti una tale operazione richiederebbe il dispiegamento delle proprie forze militare, una scelta che potrebbe condurre a una terza guerra mondiale. Ma perché?

No fly zone: cos’è e cosa significa

Prima di spiegare perché la no fly zone rischierebbe di provocare una terza guerra mondiale, è importante spiegare cos’è la no fly zone.

La no fly zone è uno spazio aereo sottoposto al controllo militare e interdetto a tutti i velivoli non autorizzati. Se la Nato dichiarasse l’esistenza di questa zona di interdizione al volo sui cieli dell’Ucraina, significherebbe fisicamente l’imposizione di una chiusura dei cieli agli aerei che non siano quelli alleati. Questo implicherebbe di conseguenza l’uso delle forze militari contro qualsiasi velivolo non autorizzato. In poche parole: qualsiasi aereo russo che voli sull’Ucraina potrebbe essere abbattuto, innescando gravi conseguenze a livello mondiale.

No fly zone: quali sono i rischi

La Nato, come già spiegato, ha scelto di dire “no” a Kiev per l’istituzione di una no fly zone in quanto questo potrebbe innescare terribili conseguenze. È naturale domandarsi quindi quali sono i rischi che comporta l’interdizione al volo.

Dichiarando una no fly zone la Nato entrerebbe in direttissima sul campo di guerra. Infatti per poter far rispettare questa imposizione la Nato dovrebbe inviare la propria aeronautica in Ucraina, un paese che non fa ancora parte dell’Alleanza. In teoria l’Organizzazione può attivarsi sul piano militare solo quando uno dei suoi 30 Paesi firmatari viene minacciato o attaccato.

Istituire una no fly zone della Nato sull’Ucraina comporterebbe dunque in automatico la possibilità di abbattere gli aerei militari russi, il che costituirebbe a tutti gli effetti una vera e proprio dichiarazione di guerra. Il rischio sarebbe quindi quello d’innescare uno scontro diretto con Mosca, con conseguenze devastanti, arrivando a un conflitto globale. Sarebbe “la terza guerra mondiale e se dovesse scoppiare, sarebbe nucleare e devastante”. Queste sono state le parole del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Intanto continuano le trattative tra Russia e Ucraina e la speranza è che si arrivi il prima possibile a un accordo.

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