Chi è Lucia Annibali e cosa le è successo? Biografia e storia politica della deputata di Italia Viva

Alessandro Cipolla

13/02/2020

Chi è Lucia Annibali e cosa le è successo? La biografia e la storia politica della deputata passata di recente dal Partito Democratico a Italia Viva di Matteo Renzi.

Chi è Lucia Annibali e cosa le è successo? Biografia e storia politica della deputata di Italia Viva

Il nome di Lucia Annibali negli ultimi giorni è stato spesso tirato in ballo a causa dell’omonimo lodo, presentato dalla deputata di Italia Viva per sospendere di un anno la riforma della prescrizione.

In passato invece era salita agli onori della cronaca per un terribile fatto avvenuto nell’aprile del 2013, quando venne sfigurata al volto da un getto di acido solforico lanciato da un uomo mandato appositamente dall’ex fidanzato.

Una storia, quella di Lucia Annibali, che ha colpito molto il paese, sia per la crudeltà e l’efferatezza del gesto sia per la forza con cui la donna ha saputo reagire alla tragedia. Dopo diversi riconoscimenti, per l’avvocatessa si sono aperte le porte del Parlamento, inizialmente tra le fila del Partito Democratico, per poi passare al nuovo partito di Matteo Renzi.

Cosa è successo a Lucia Annibali: biografia e aggressione con l’acido

Lucia Annibali nasce a Urbino il 18 settembre del 1977. Dopo essersi trasferita nella vicina Pesaro e aver completato gli studi in Giurisprudenza, ottiene l’abilitazione e inizia la carriera di avvocato nello studio del padre nella cittadina che fu dei Montefeltro.

La vita dell’avvocatessa viene però sconvolta la sera del 6 aprile 2013 da un terribile fatto di cronaca. Un uomo incappucciato la aspetta al momento del rientro nella sua abitazione a Pesaro, gettandole poi sul volto dell’acido solforico al 66%.

Le condizioni della Annibali appaiono subito gravi. Viene ricoverata all’ospedale di Parma dove la donna subisce ben 17 interventi chirurgici anche per evitare la perdita della vista e problemi respiratori.

I sospetti si concentrano subito sull’ex fidanzato Luca Varani, un collega avvocato che la donna aveva lasciato due anni prima. Da allora l’uomo aveva a lungo perseguitato la Annibali non rassegnandosi alla fine della loro storia.

Le indagini portano a scoprire che l’ex fidanzato aveva pagato 30.000 euro a due ragazzi albanesi per gettare dell’acido sul volto dell’avvocatessa. Dopo i vari gradi di giudizio, Varani è stato condannato a 20 anni di carcere mentre ai due esecutori materiali è stata inflitta una pena di 12 anni ciascuno.

Fin da subito Lucia Annibali è diventata uno dei simboli della lotta alle violenze perpetrate nei confronti delle donne. L’8 marzo del 2014 l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le conferisce la nomina di Cavaliere al merito della Repubblica.

Nello stesso anno, assieme alla giornalista Giusi Fasano, la Annibali ha raccontato la sua storia nel libro Io ci sono. Storia di un non amore. Dall’opera in seguito è stata anche tratta una fiction per la TV andata poi in onda su Rai Uno.

Dopo aver avuto la forza di raccontare la propria esperienza anche in televisione, nel 2016 la Annibali accetta l’incarico di consigliere giuridico del Ministero delle Pari Opportunità, con una speciale attenzione alla violenza di genere.

Una sorta di avvicinamento questo al mondo della politica, che poi si è concretizzato con la candidatura dell’avvocatessa alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 tra le fila del Partito Democratico.

L’avventura politica

Fin da subito, quello di Lucia Annibali era stato uno dei nomi più chiacchierati per quanto riguarda le figure della società civile in odore di candidatura con il Partito Democratico alle ultime elezioni politiche.

Alla scadenza del termine della presentazione delle liste dei candidati, è arrivata la conferma ufficiale della presenza dell’avvocatessa sia in un collegio uninominale (a Parma dove le è stata conferita la cittadinanza onoraria) che in quattro listini proporzionali.

La Annibali è stata poi eletta alla Camera nel listino proporzionale Veneto 2 tra le fila del Partito Democratico, passando poi a settembre 2019 tra le fila di Italia Viva al momento della scissione di Matteo Renzi.

Nella spinosa questione della prescrizione, la deputata ha presentato il cosiddetto lodo Annibali dove si sospendeva per un anno lo stop ma la proposta è stata poi bocciata in Commissione provocando l’ira dei renziani che chiedevan tempo per ridiscutere la norma.

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