Auto elettriche, è questione di mentalità

Luca Secondino

10/05/2018

Intervista al giornalista Marcelo Padin, esperto di auto elettriche e di motorsport, fondatore della prima rivista in Italia dedicata alle zero emissioni.

Auto elettriche, è questione di mentalità

Il futuro elettrico parte da molto lontano, e se ora è facile muoversi nel panorama a zero emissioni, non lo era di certo trent’anni fa.

Oggi il settore automotive sta cambiando rapidamente e così anche il motorsport: dai nuovi carburanti alle risorse elettriche, fino alla Formula 1 che inizia a spartirsi il pubblico con la giovanissima Formula E.

Marcelo Padin è stato tra i primi ad intuire il potenziale delle auto elettriche negli anni Novanta, fino a diventare un punto di riferimento per il settore, senza mai abbandonare la sua vocazione per la Formula 1 e lo sport a quattro ruote.

“Auto Elettrica” per caso

Prima di appassionarsi alle auto elettriche, al centro dell’attenzione di Marcelo Padin c’era la Formula 1. Argentino di nascita, già era un giornalista quando nel 1988 si è trasferito in Europa per seguire il Mondiale di Formula 1.

Seguivo il pilota argentino Oscar Larrauri, e dopo pochi anni mi sono avvicinato alle auto elettriche per caso: nel 1991 mi avevano invitato al Gran Premio Quattro E a Bologna, organizzato da Quattroruote, dedicato esclusivamente ai veicoli elettrici, con team di appassionati, e mi è subito piaciuto.

Quello per le elettriche è stato un incontro casuale ma anche un amore a prima vista.

In quell’occasione ho potuto provare per la prima volta un’auto elettrica: una Seat Marbella realizzata dalla Torpedo di Bergamo, la prima auto elettrica ad essere stata omologata in Italia. Ho capito subito che era il massimo, specialmente per la città, una piacevole esperienza di guida grazie al silenzio e al cambio esclusivamente automatico.

L’intuizione è buona e offre lo spunto per un’attività unica: avviare una rivista di settore dedicata alle elettriche, un territorio fino a quel momento ancora inesplorato dalla grande editoria.

Dopo brutto incidente che mi ha costretto al coma, le porte lavorative erano un po’ chiuse e allora ho deciso di aprire Auto Elettrica, il primo magazine italiano dedicato ai veicoli a zero emissioni: un bimestrale chiaramente cartaceo che è uscito dal 1992 al 1994.

In Italia manca la mentalità

Se l’Italia è in ritardo sull’elettrico rispetto ad altri Paesi, uno dei problemi - oltre a infrastrutture, prezzo dei veicoli e autonomia - è la diffidenza degli automobilisti.

In Italia manca la mentalità, ma non solo qui: anche all’estero, in Paesi che possono sembrare molto più avanti dell’Italia ma che in realtà non lo sono. I problemi è vero che riguardano autonomia e tempi di ricarica, ma la tecnologia corre veloce e per i più diffidenti anche 500 o 700 km di autonomia saranno insufficienti. L’obiettivo è cambiare mentalità, ma ci vuole tempo.

Ad accelerare i tempi può contribuire il motorsport, che sta cambiando volto prima con la Formula E e prossimamente anche con la Moto E.

Il motorsport in questo senso può fare tantissimo perché parte dallo spettacolo. La Formula E, ad esempio, offre gare molto movimentate e tutte in ambiti cittadini, e questo avvicina il pubblico. Rifacendomi a quello che ha detto Vernie al termine del E-prix di Parigi che lo ha visto vincitore, la Formula E sta prendendo l’incarico - che fino a pochi anni fa era della Formula 1 - di trasferire l’innovazione tecnologica alle auto di consumo, e anche in tempi brevissimi. Basti pensare che l’Audi e-tron Vision GT è stata costruita in 8 mesi.

Verso un futuro elettrico

Marcelo Padin dal 2002 si occupa dei notiziari televisivi e dal 2011 coordina il portale Electric Motor News.

Ho avuto la fortuna e l’onore di poter essere presente a tutti i Gran Premi di Formula E che sono stati corsi sin dal debutto della competizione, e continuerò a seguire il motorsport e la mobilità elettrica anche quando saranno più diffusi e aumenteranno gli eventi. Ho un team di poche ma ottime persone, riusciremo a seguire tutto.

E sul futuro elettrico non ha dubbi:

In Italia il fabbisogno energetico causerà problemi, soltanto quando i veicoli elettrici inizieranno ad essere quasi la totalità del parco circolante, ma ad oggi la rete può reggere senza problemi e senza interventi le prime fasi di diffusione fino a 8 milioni di auto elettriche. Il discorso più importante riguarda l’approvvigionamento della corrente elettrica, che deve spostarsi sulle risorse rinnovabili, così come le materie prime per la fabbricazione di batterie: finora possiamo basarci sulla possibilità di riciclare quelle già utilizzate, come fa Nissan. Dobbiamo prepararci al meglio, per il futuro elettrico.

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