Inflazione: il balzo è transitorio. Cosa significa e quali previsioni?

Violetta Silvestri

13 Maggio 2021 - 10:18

L’impennata dell’inflazione è arrivata negli USA, con un aumento oltre le attese ad aprile. C’è da preoccuparsi? Se i mercati hanno reagito con ingenti perdite, la Fed ha minimizzato. Il balzo dei prezzi è transitorio, cosa significa e quali previsioni?

Inflazione: il balzo è transitorio. Cosa significa e quali previsioni?

Inflazione: l’inaspettato aumento negli Stati Uniti sta alimentando dibattiti su quanto le pressioni sui prezzi saranno “transitorie”.

La Federal Reserve è rimasta coerente con la sua convinzione anche dinanzi al balzo inflazionistico sorprendente: il dato è scaturito soprattutto da fattori temporanei, oltre che dal confronto con la chiusura economica di un anno fa.

L’aumento dell’inflazione, quindi, viene valutato come transitorio: cosa significa e quali previsioni per i prossimi mesi?

L’impennata dell’inflazione è transitoria: cosa significa?

L’aumento mensile ad aprile dello 0,8% dell’indice dei prezzi al consumo USA è stato il più grande balzo dal 2009 e il doppio della proiezione rilevata da un sondaggio di Bloomberg sugli economisti.

Supponendo che la cifra rifletta una riapertura dell’economia dopo la pandemia e i colli di bottiglia sul lato dell’offerta - come suggeriscono i guadagni dei prezzi delle auto usate e delle tariffe aeree - gli economisti hanno affermato che le pressioni sui prezzi potrebbero dissiparsi entro pochi mesi.

D’altronde già da tempo i funzionari della Fed insistono sul fatto che gli aumenti sui prezzi stimolati dalla ripresa post-crisi sarebbero stati solo transitori e che la banca centrale avrebbe tollerato l’inflazione al di sopra del suo obiettivo a lungo termine per compensare le passate carenze.

Gli analisti stanno quindi cercando di evidenziare gli elementi che rendono tale impennata dell’inflazione transitoria.

Innanzitutto, occorre sottolineare la congestione della catena di approvvigionamento, che ha spinto verso i record i prezzi alla produzione e le materie prime.

Poi, negli USA si sta concretizzando un vero e proprio boom della spesa pubblica con stimoli fiscali e monetari a spingere verso l’alto i prezzi. Le spese nette federali hanno raggiunto il 31% del PIL nell’ultimo trimestre del 2020, ben al di sopra della media recente di circa il 20%.

Da allora, l’amministrazione Biden ha tenuto il passo con il piano di salvataggio americano da 1,9 trilioni di dollari e chiede l’approvazione del Congresso ulteriori ingenti piani di spesa.

Inoltre, un’economia in forte ripresa ha spinto i prezzi dei biglietti aerei (in aumento del 10,2% ad aprile), degli hotel (in aumento dell′8,8%) e delle auto usate (in aumento del 10%).

Gli analisti fanno notare che i beni che guidano l’inflazione su periodi più lunghi, come alloggi e servizi, hanno mostrato aumenti coerenti. I costi degli alloggi sono cresciuti sostanzialmente dello 0,4% ad aprile, mentre i servizi, esclusa l’energia, sono incrementati dello 0,5%.

In definitiva, le letture dell’inflazione elevate su base annua restano distorte da prezzi finora estremamente deboli a causa dell’economia danneggiata dalla pandemia. Si tratterebbe, quindi, di una fiammata destinata a spegnersi.

Cosa aspettarsi sui prezzi al consumo?

Una delle prime previsioni sull’andamento inflazionistico è arrivata da Bostic, membro della Fed:

“dovremo valutare cosa succede con le interruzioni della catena di approvvigionamento, i prezzi delle materie prime e questo tipo di problemi...Quindi per i prossimi quattro o cinque mesi, penso che vedremo volatilità e ci sarà molto rumore a coprire i reali segnali...”

Tra le riflessioni emerge comunque un tono ancora attendista, come quello di Andrew Husby and Yelena Shulyatyeva, economisti USA:

“Transitorio non significa un mese. Poiché la carenza di offerta si scontra con le scosse di assestamento dovute agli stimoli fiscali e la base di confronto rimane bassa, l’IPC continuerà a essere caldo fino all’estate. Anche l’impatto della chiusura del gasdotto coloniale sui prezzi del carburante dovrà essere monitorato da vicino”

Tradotto: per alcuni mesi la teoria dell’inflazione transitoria, dovuta quindi a fenomeni eccezionali, continuerà a reggere. Poi, bisognerà valutare meglio il livello di occupazione, il fronte offerta con la crisi dei semiconduttori e delle navi container, per esempio, e avviare nuove riflessioni.

In gioco c’è la politica Fed e il temuto tapering.

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