Inflazione balza al 2% in Eurozona: motivi e previsioni

Violetta Silvestri

01/06/2021

L’inflazione preliminare svetta al 2% nell’Eurozona: cosa significa questo balzo? Motivi e previsioni sui prezzi al consumo, osservati speciali tra i dati economici.

Inflazione balza al 2% in Eurozona: motivi e previsioni

Inflazione dell’Eurozona al 2% nel risultato preliminare di maggio: il livello è il più alto in oltre due anni, superando l’obiettivo della BCE.

Con le economie della regione che hanno iniziato a revocare le restrizioni e con il rimbalzo della domanda, aggravato dalle strozzature dell’offerta, i prezzi al consumo hanno messo in moto l’impennata.

Cosa significa l’inflazione in Eurozona al 2%? La BCE osserva, con i riflettori accesi sulla politica monetaria e sul temuto tapering.

L’inflazione aumenta: +2% in Eurozona, i motivi

I prezzi al consumo dell’area euro sono aumentati del 2% annuo a maggio, più di quanto previsto dagli economisti.

Germania, Spagna e Italia, tre delle quattro maggiori economie della regione, hanno tutte registrato una crescita dell’indicatore.

Nello specifico, l’Eurostat ha sottolineato che il dato flash ha mostrato questi andamenti:

  • energia: +13,1%, rispetto al 10,4% di aprile;
  • servizi: +1,1%, rispetto allo 0,9% di aprile;
  • beni industriali non energetici: +0,7%, rispetto allo 0,4% di aprile;
  • alimentari, alcol e tabacco: +0,6%, stabile rispetto ad aprile

Da evidenziare che l’inflazione di fondo, che esclude i prezzi più volatili di energia, cibo, alcol e tabacco, è aumentata più modestamente rispetto al dato principale, passando dallo 0,7% di aprile allo 0,9% di maggio.

Un’indicazione, quest’ultima, che dovrebbe sostenere la prudenza della Banca Centrale Europea nel considerare il balzo inflazionistico solo temporaneo.

L’aumento rilevato dall’Eurostat sarebbe una diretta conseguenza di vari fattori transitori, tra i quali la ripresa di alcune attività commerciale finora chiuse, il rilancio dell’economia con le aperture, la difficoltà nel reperire materie prime, oltre alle catene di approvvigionamento bloccate.

Le fabbriche hanno alzato i loro prezzi come non accadeva da oltre 18 anni della rilevazione dei dati, poiché hanno approfittato del mercato ristretto per trasferire i costi più elevati ai clienti.

Cosa aspettarsi dalla BCE?

I dati sull’inflazione sono osservati con particolare interesse vista la stretta correlazione con le prossime decisioni della BCE sugli stimoli monetari.

Il dato sui prezzi al consumo in crescita al 2% potrebbe complicare la scelta di Francoforte la prossima settimana sul mantenimento della politica accomodante.

Il consiglio direttivo della BCE si riunirà il 10 giugno per decidere se adeguare la propria politica, compreso il ritmo di acquisto di obbligazioni recentemente accelerato, in risposta ai segnali di aumento dell’attività economica e dei prezzi, man mano che le misure di blocco vengono allentate.

Tuttavia, diversi responsabili della BCE, tra cui la sua presidente Christine Lagarde, hanno affermato che il recente aumento dell’inflazione è solo un fenomeno temporaneo, guidato da effetti una tantum, e ha previsto che svanirà il prossimo anno.

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