India: cosa ci insegna il fallimento della demonetizzazione

Michela Del Zoppo

9 Settembre 2017 - 13:00

La banca centrale indiana ammette che il ritiro delle banconote da 500 e 1000 non ha funzionato. L’esperimento di demonetizzazione è fallito, il capitale convertito è quasi la totalità.

India: cosa ci insegna il fallimento della demonetizzazione

La mossa a sorpresa dell’India di proibire le sue banconote più diffuse dello scorso novembre - finalizzata a eliminare le operazioni illecite - sembra aver raggiunto l’opposto del suo obiettivo previsto, secondo un rapporto della stessa banca centrale indiana.

La Reserve Bank of India ha scritto nel suo report annuale, pubblicato lo scorso 30 agosto, che il 99% (circa 15,26 trilioni di rupie, equivalenti a 238,7 miliardi di dollari) delle banconote da 500 e 1000 rupie sono state depositate o convertite in nuovo contante. Una situazione del genere suggerisce che la quasi totalità della popolazione – inclusi ufficiali corrotti, uomini d’affari e criminali che hanno raccolto la loro ricchezza illecita in contanti - sia riuscita a convertire la propria ricchezza e a preservare la propria fortuna, fallendo così nel tentativo di mascherare l’enorme quantità di denaro in nero.

L’obiettivo della demonetizzazione

Si credeva che il denaro non dichiarato, non tassato e potenzialmente criminale nell’economia fosse per la maggior parte in grossi conti: lo schema è stato progettato per portare quel denaro alla luce del sole. Si pensava che molte banconote non sarebbero state scambiate, poiché i criminali avrebbero rifiutato di dichiarare i loro fondi e così le imprese ci avrebbero rimesso. Invece, il piano sembra aver appena disturbato i detentori di quel cosiddetto denaro nero.

Gli oppositori del primo ministro Narendra Modi erano già pronti a puntare il dito sul report dell’Istituto come dimostrazione che la demonetizzazione era fallita. Per esempio, l’ex ministro delle finanze Palaniappan Chidambaram ha chiesto su Twitter se l’intero progetto sia in realtà uno schema di riciclaggio. La logica era che la demonetizzazione avrebbe penalizzato i possessori di denaro illegale, perché non sarebbero stati in grado di dichiararlo.

Una relazione del Financial Times ha affermato che le complesse reti di riciclaggio di denaro sono sorte nella terza economia dell’Asia dopo che è stato annunciato lo schema di demonetizzazione. Gli individui ricchi, cercando di eludere le autorità fiscali, hanno venduto le banconote proibite in sconto a broker che hanno spedito gli indiani con basso reddito a depositare o scambiarle presso le banche. Altri si sono rivolti ad amici e parenti per essere aiutati a incanalare il denaro non dichiarato nel sistema bancario.

Demonetizzazione: più danni che benefici?

Più che permettere che i soldi illeciti venissero riciclati, la demonetizzazione dell’India non ha portato ad alcun vantaggio fiscale diretto al governo, almeno secondo quanto scrivono alcuni analisti locali. La relazione annuale della RBI ha mostrato che il dividendo pagato al governo è sceso del 53% a 307 miliardi di rupie (4,8 miliardi di dollari) nell’ultimo anno fiscale, in parte a causa di un forte aumento delle spese, in quanto la banca centrale ha speso più per stampare nuove note per sostituire quelle bannate. Per recuperare questa situazione sarà necessario un altro aggiustamento da parte del governo centrale, dal momento che si è già incaricato alcune spese.

Anche l’economia è stata colpita dalla carenza di denaro. La crescita è rallentata del 6,1% nel primo trimestre ed è scesa ulteriormente al 5,7% nei successivi tre mesi, secondo quanto hanno mostrato le statistiche ufficiali. Prima della demonetizzazione, l’India ha registrato un’espansione del 7,5% nel terzo trimestre del 2016.

Ma non tutto è perso, almeno secondo gli analisti. La demonetizzazione ha avuto «benefici secondari» nell’incoraggiare un maggiore impegno, ampliando la base imponibile e rafforzando le transazioni digitali. Il sistema di demonetizzazione sembra essere stato un successo politico per il governo di Modi.

Dopo tutto, le misure hanno permesso al Primo Ministro Modi di dimostrare in maniera molto visibile il suo impegno nel combattere la corruzione e il denaro nero (anche se si è rivelato un fallimento). Questo ha aiutato il partito dominante BJP a garantire vittorie importanti alle elezioni politiche all’inizio di quest’anno. A sua volta, tutto ciò ha facilitato il varo delle riforme economiche.

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