Inaugurato il nuovo canale di Panama: rischi, costi e il ruolo dell’Italia

C. G.

27/06/2016

Inaugurato il nuovo canale di Panama che rivoluzionerà il commercio dell’area. Vediamo tutto ciò che c’è da sapere sui rischi, i costi e i risultati dell’opera.

Inaugurato il nuovo canale di Panama: rischi, costi e il ruolo dell’Italia

Nella giornata di ieri, domenica 26 giugno, si è tenuta l’inaugurazione del nuovo canale di Panama: la rotta commerciale creata dagli americani all’inizio del 900 è stata così notevolmente ampliata.
È stata un’enorme nave cinese, ribattezzata per l’occasione Cosco Shipping Panama, ad aver inaugurato il nuovo canale che ha triplicato la capacità di transito delle navi - da 5.000 a 14.000 container trasportabili.

I lavori sono durati diversi anni e hanno comportato circa 5 miliardi di dollari di spese.

Il risultato però lascia stupefatti: un canale che ha aumentato a dismisura la capacità di transito e che farà incassare alla Repubblica di Panama fino a 5 miliardi di dollari in più ogni anno.
L’opera ha però anche del made in Italy. Sono infatti italiane le 16 paratoie in acciaio del canale e il software operativo.

Il progetto era stato affidato nel 2009 al Grupo Unidos por el Canal - un consorzio di cui fa parte anche l’italiana Salini Impregilo - poiché il Grupo stesso aveva battuto l’offerta fatta dagli americani.

Vediamo allora caratteristiche, storia e costi del nuovo canale di Panama.

Canale di Panama: i numeri del progetto

L’ampliamento del canale non è stato ovviamente esente da costi.
La cifra che ha portato all’estensione si assesta a circa 5.4 miliardi di dollari.
Il canale, che ha più di 100 anni, è stato ampliato grazie al lavoro di 40.000 uomini - di cui 8 hanno perso la vita - i quali lo hanno portato a termine in quasi 10 anni.
Il risultato è una delle più grandi opere di ingegneria moderna, una migliorata via commerciale che permetterà alle grandi navi - le cosiddette neo-Panamax, che fino ad oggi non avevano accesso al canale - non solo di trasportare fino a 14.000 container, ma anche di percorrere un tragitto più veloce fra l’Atlantico e il Pacifico.

Canale di Panama: il contributo dell’Italia

Fondamentali per il corretto funzionamento dell’opera sono state le 16 paratoie realizzate proprio in Italia. Sono delle enormi porte a scorrimento orizzontale che permettono di regolare il livello delle acque tra i due oceani.
Per attraversare il canale di Panama, infatti, le navi devono superare un dislivello di 26 metri dall’Atlantico al Pacifico.

Il passaggio avviene proprio tramite un sistema di chiuse e camere d’acqua che regolano il livello del mare in modo da permettere il transito della nave.
Fino a questo momento il canale di Panama contava tre chiuse tramite le quali le navi passavano da un oceano all’altro ma il nuovo progetto ha portato alla creazione di due ulteriori chiuse parallele a quelle esistenti.

Estensione canale di Panama: i problemi

L’espansione del canale di Panama non è stata esente da problematiche che hanno momentaneamente bloccato i lavori.
Durante la realizzazione dell’opera, il consorzio italo-spagnolo impegnatosi nei lavori ha chiesto allo stato di Panama di pagare circa 1.6 miliardi di dollari per i cosiddetti extra-costi legati alla realizzazione del progetto.
Lo stato di Panama ha respinto immediatamente la proposta e da lì la via per il contenzioso legale è stata molto breve.
Solo dopo alcuni mesi il consorzio e Panama hanno trovato un accordo ed i lavori sono finalmente ripresi.

Estensione Panama: più rischi a causa dei traffici illegali

Nel bel mezzo delle celebrazioni di ieri alcuni funzionari statunitensi hanno tentato di porre l’attenzione sui problemi che un’estensione del canale di Panama potrebbe portare.
Un canale più largo e di conseguenza delle navi più grandi potrebbero aumentare i traffici illegali tramite l’istmo di Panama.

“Non ci dimentichiamo che assieme agli elementi positivi dell’espansione del canale di Panama giungono poi quelli negativi legati ai pericoli che questa estensione potrebbe causare”,

ha affermato William Brownfield, funzionario americano.

“Il fatto che ora una nave possa trasportare circa 3 volte più carico significa che le organizzazioni di traffici illegali - anche transnazionali - hanno più spazio e maggiori possibilità di muovere i loro prodotti illegali nel canale. Dobbiamo essere sicuri, mentre festeggiamo, di non dimenticarci che abbiamo di fronte una sfida in termini di applicazione di legge e sicurezza”,

ha aggiunto.

Nonostante i costi e le problematiche legate alla realizzazione del nuovo canale di Panama ci troviamo davvero di fronte ad una vera e propria rivoluzione del commercio, utile soprattutto alla Repubblica panamense dopo lo scandalo dei Panama Papers.

Le potenzialità del nuovo canale di Panama sono enormi, e porteranno nelle casse dello stato circa 5 miliardi di dollari in più ogni anno.

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